toninelli di maio aereo di stato

NEL BLU DIPINTO DI BLU – CON IL GOVERNO GIALLOVERDE È FINITA L’ERA DEI VOLI DI STATO? MICA TANTO. IL 31ESIMO STORMO DELL’AERONAUTICA, DAL 1 LUGLIO AL 29 OTTOBRE HA COMPLETATO 105 MISSIONI. PER LEGGE NON SONO NOTI I TRASFERIMENTI DELLE PIÙ ALTE CARICHE (MATTARELLA, CONTE, CASELLATI E FICO) – DI MAIO PREFERISCE I VOLI DI LINEA PER NON SPORCARSI CON GLI STRUMENTI DELLA “CASTA”, MA I COSTI DELLE SUE TRASFERTE…

Tommaso Rodano e Carlo Tecce per www.ilfattoquotidiano.it

 

toninelli renzi di maio air force renzi

I voli blu – quelli con gli aerei di Stato – sono l’emblema del potere. Gli abusi del passato hanno costretto la politica a praticare un po’ di trasparenza con una legge (n. 98) del 2011 che impone la diffusione di un elenco dei viaggi sul portale di Palazzo Chigi, tranne nei casi di segreto per ragioni di sicurezza nazionale. All’epoca era in corso il tramonto dell’ultimo governo di Silvio Berlusconi che ha portato l’Italia a saggiare l’austerità dei tecnici di Mario Monti. Quel sorso di trasparenza, però, adesso appare insufficiente.

 

Il Servizio voli di governo, umanitari e di Stato riferisce che tra il 1° luglio e il 29 ottobre 2018 – durante l’esecutivo gialloverde di Cinque Stelle e Lega – il 31esimo stormo dell’Aeronautica militare ha svolto 25 missioni: troviamo più volte Elisabetta Trenta (M5S), ministro della Difesa; Giovanni Tria, ministro dell’Economia; il leghista Matteo Salvini, vicepremier nonché ministro dell’Interno e soltanto un trasporto per motivi sanitari.

airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 4

 

Nel periodo citato, in realtà, il 31esimo Stormo ha completato 105 missioni e non 25, come ha spiegato Palazzo Chigi in risposta a una richiesta di accesso agli atti del Fatto. Per imposizione normativa, non vanno menzionati i trasferimenti delle più alte cariche – il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, i presidenti di Camera e Senato e il presidente della Corte costituzionale – ma non basta a giustificare la differenza tra i 25 viaggi conosciuti e i 105 totali. Tra l’altro, le visite istituzionali o gli incontri all’estero del premier Giuseppe Conte e di Sergio Mattarella ricevono sempre un’abbondante copertura mediatica.

 

Palazzo Chigi autorizza i voli di Stato e controlla la struttura con il tenente colonnello Filideo De Benedictis, ma la gestione è affidata al 31esimo Stormo, dunque è laborioso, anzi impossibile ricostruire il costo complessivo dei viaggi.

 

DI MAIO INSTAGRAM STORY SULLA CINA

La presidenza del Consiglio copre soltanto le spese impreviste e accessorie – non carburante, manutenzione, equipaggio, di cui si occupa l’Aeronautica militare – come specificato nel documento inviato al Fatto. Sempre dal 1° luglio al 29 ottobre 2018, per esempio, Palazzo Chigi ha speso 46.150 euro: 26.540 per catering in Italia; 14.851 per catering all’estero; 3.720 per corredo al catering, cioè porcellane dell’azienda Manifattura di Venezia; 1.039 per esigenze varie. Il 31esimo Stormo ha una flotta composta da almeno due elicotteri per ricerche e soccorso, tre modelli di Falcon con una capienza massima di 12 passeggeri e tre Airbus A319CJ da 36 o 50 posti con spazi per il ristoro, le conferenze e il riposo.

 

di maio e toninelli davanti all air force renzi

Il governo di Enrico Letta, ormai cinque anni fa, ha disposto la vendita di una coppia di Airbus, uno è tornato operativo – come dimostrano le schede di volo consultate dal Fatto – e un altro è andato all’asta per 16,8 milioni di euro il 2 febbraio 2017 e non ha ottenuto neanche un’offerta. Il ministro Trenta, invece, ha interrotto il contratto di leasing con Etihad per il quadrimotore Airbus A340 sottoscritto dal governo renziano: il famigerato Air Force Renzi – oltre 150 milioni di euro impegnati per sette anni – è ancora in balìa di controversie legali, parcheggiato all’aeroporto di Fiumicino.

 

VOLI DI STATO2

Il taglio dei gialloverdi – anticipato con una diretta Facebook a luglio dai ministri Trenta, Di Maio e Toninelli – potrebbe apportare un risparmio di poche decine di milioni. Nei prospetti finanziari della Difesa, alla voce “trasporto aereo di Stato” (non sono considerate le spese per il personale), ci sono gli stanziamenti previsti per un triennio: 25,1 milioni di euro per il 2018; 26,1 per il 2019; 26,1 per il 2020. Quando viaggiano i ministri producono dei costi che ricadono anche sui dicasteri di competenza.

 

Luigi Di Maio preferisce i voli di linea per non sporcarsi con gli strumenti della “casta”. I costi delle sue trasferte sono sparpagliati tra i suoi vari incarichi di governo. Da ministro dello Sviluppo economico, tra giugno e settembre, ha certificato 13 trasferte per una spesa complessiva di 9.879 euro (7.673 per i biglietti aerei, 2.206 per i soggiorni).

airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 5

 

In questa lista figura anche la trasferta in Cina del 18 settembre, quella per cui è finito al centro delle polemiche per aver alloggiato al Four Seasons, uno degli alberghi più lussuosi di Pechino (assieme al braccio destro di Palazzo Chigi – e della Casaleggio Associati – Pietro Dettori).

 

Il volo per la Cina è costato 3.743 euro, le due notti al Four Seasons 417. Le altre trasferte di Di Maio rientrano nelle spese del ministero del Lavoro: una a giugno per 365 euro, due a luglio per 986 euro e un’altra ad agosto per 119 euro. Poi c’è il premier Conte, che utilizza i voli di Stato, ma per legge sono “oscurati”.

airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 3

 

A giugno l’avvocato ha un viaggio in Italia per 113 euro e cinque all’estero – che hanno coinvolto una delegazione di 126 persone – per 76.377 euro (tra spostamenti, pernottamenti, indennità e pasti). A luglio due missioni all’estero per 62.599 euro; ad agosto 4 missioni in Italia per 4.005 euro; a settembre cinque missioni in Italia per 12.045 euro e due all’estero per 63.810 euro.

airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 1airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 2airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 6

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...