richmond virginia boogaloo boy lobby day

FINITO TRUMP, NON FINISCE IL TRUMPISMO – LA BASE ELETTORALE DELL’ORMAI EX PRESIDENTE NON MOLLA: “DOBBIAMO RESTITUIRE AL POPOLO QUEL POTERE AVIDAMENTE CONTROLLATO DAI PALAZZI DI WASHINGTON” – COME OGNI ANNO, IN VIRGINIA SI RADUNANO I SOSTENITORI DELLE ARMI LIBERE (E DEL PUZZONE), MA C’È CHI È DELUSO PERCHÉ ALLA FINE HA RINUNCIATO: “CI HA LASCIATO SOLI…” – VIDEO

 

Francesco Semprini per "La Stampa"

 

i boogaloo boys in virginia

«Siamo qui per difendere il nostro diritto a difenderci, per opporci alla tirannia dello Stato, per proseguire la battaglia e restituire al popolo quel potere avidamente controllato dai palazzi di Washington». Andrew ha circa 30 anni, camicia a scacchi e giubbetto tattico con stemma dei "III Percenters", la milizia di destra il cui nome deriva dal 3% di coloni che insorse contro i britannici durante la Rivoluzione americana. Imbraccia un fucile automatico. Le sue parole sono quelle pronunciate nel 2017 da Donald Trump nel discorso di insediamento alla Casa Bianca: «Riporterò il potere nelle vostre mani, nelle mani della gente».

 

lobby day a richmond, virginia 1

Sono passati quattro anni e oggi a recitare il discorso di insediamento è Joe Biden che, per Trump e il suo popolo, è «l' icona un po' smunta» di quella tirannia rappresentata dai palazzi del potere. Come lo è - a parer loro - Capitol Hill, dove il 6 gennaio il mucchio selvaggio degli ultras presidenziali ha inscenato una drammatica occupazione. Alcuni di quei gruppi si sono ritrovati a Richmond, capitale della Virginia, in occasione del "Lobby Day", l' evento annuale a sostegno del Secondo emendamento (sulla libera circolazione delle armi da fuoco) organizzato dalla Virginia Citizens Defense League dinanzi al Campidoglio.

 

boogaloo boys in virginia

Colonne di auto e pick up con bandiere americane, insegne di Gadsden col serpente e la scritta «Non calpestarmi» (simbolo della lotta contro l' oppressione dello Stato) e adesivi «Le pistole salvano vite» sono confluite nel centro della vecchia capitale confederata dai quattro angoli del Paese. Ad attenderli barricate, recinzioni, filo spinato e un imponente schieramento di forze dell' ordine.

 

lovvy day richmond virginia

«Organizziamo questa manifestazione da 25 anni, non abbiamo mai avuto un solo problema, nessun arresto, niente - spiega il leader della lega Philip Van Cleave -. Vogliamo manifestare contro le leggi repressive sulle armi» introdotte di recente dall' amministrazione democratica dello Stato del sud.

 

philip van celave presidente del virginia citizens league

I numeri non sono quelli degli anni scorsi, con circa 25 mila manifestanti, anche a causa del Covid, ma a Richmond c' è un po' tutto il parterre dell' avanguardia populista che anima il movimento trumpiano. I Proud Boys con il loro casual style giallo e nero, gli Oath Keepers, milizia antisistema di veterani che si definiscono «Guardiani della Repubblica», e i temuti estremisti in camicia hawaiana Boogaloos Bois.

 

i boogaloo boys in virginia

A cui si aggiungono nostalgici sudisti che sabato a Richmond hanno dovuto celebrare in semi-clandestinità la giornata dei "Members of Sons of Confederate Veterans", perché da questo anno la festività è stata abolita sulla scia dell' ondata revisionista seguita alle violenze di gruppi dell' Alt Right.

 

manifestanti black lives matter per le armi in richmond

Ma non è tutto, perché a Richmond per sostenere il secondo emendamento sono giunti anche gli Original Black Panthers e i Black Lives Matter 757, e realtà miste come le schegge trasversali dei Boogaloos, vicine all' antagonismo che issano sulla stessa asta bandiere del Us Army e quella della pace, o blu e rosa dell' orgoglio transgender. Sembra insomma di vivere una sorta di Woodstock a mano armata, dove l' unico collante è il fucile automatico stretto tra le mani, e da dove emerge anche una mappatura di ciò che rimane del movimento trumpista più estremo.

proud boys.

 

Se la gran parte dei manifestanti gravita nell' orbita della «ribellione anticonformista dell' ultradestra», frange e sfumature sono sempre più numerose e più nette, soprattutto nel modo di porsi col (ex per alcuni) leader, ovvero Trump.

lobby day

 

C' è chi, come elementi dei Proud Boys, considera il 45° presidente colpevole perché «ha tradito il sacrificio della sua gente voltando loro le spalle ed ora anziché combattere se ne va a Mar-a-Lago». «Quello che è successo il 6 gennaio è giusto perché lo ha voluto il popolo, ma con Trump ho rotto da tempo - spiega il Boogaloo Shark, una specie di marziano tutto coperto da elmetto, bandana hawaiana e occhiali da deserto -. Donald ha fatto approvare leggi contro 1 e 2 emendamento, si è mostrato per quello che era». Erik, veterano del Texas, col suo vocione rauco rivendica invece ciò che Trump ha fatto per cambiare il sistema: «Abbiamo il dovere di proseguire su questo cammino, con o senza di lui, per noi questo è un nuovo inizio, questo è il giorno della nostra inaugurazione».

lobby day a richmond virginia proud boys black panters a richmond virginia boogaloo boys protesta pro armi a richmond virginia boogaloo boys boogaloo boys in virginia attivisti neri protestano in virginia i boogaloo boys in virginia lobby day richmond virginia i boogaloo boys in virginia lobby day a richmond, virginia

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...