FAMIGLIA FANGHIGLIA - UN FIUME DI LIQUAMI DAI RUBINETTI “GIACOMINI”

Vittorio Malagutti per "l'Espresso"

Si spende con il governatore Roberto Cota. Interviene su prefetto e questore di Novara. E giorno per giorno, praticamente in tempo reale, riceve informazioni e confidenze da un suo uomo di fiducia. Mariella Enoc doveva proprio avere a cuore le sorti della Giacomini, grande azienda nata e cresciuta sulle rive del lago d'Orta. Tanto a cuore che la potente signora della sanità piemontese, vicepresidente della Fondazione Cariplo (e appena ricandidata alla stessa poltrona) nonché ex numero uno di Confindustria a Torino, è arrivata perfino a convocare riunioni a casa sua per gestire i clamorosi sviluppi di una vicenda dai contorni sempre più complicati e inquietanti.

Una storiaccia che si consuma da mesi tra denunce incrociate, pedinamenti, attentati, sparatorie e microspie. Sono questi gli ingredienti della dynasty dei Giacomini, la contesa famigliare per il controllo dell'omonima azienda, tra i leader mondiali dell'idraulica (rubinetti e valvole). Da una parte Corrado Giacomini con la sorella Elena, dall'altra il fratello Andrea con il padre ultraottantenne Alberto. A settembre del 2011 Andrea e Alberto sono stati estromessi dall'azienda con un colpo di mano orchestrato dai parenti.

Ma a Corrado ed Elena è andata ancora peggio perché a maggio del 2012 sono stati arrestati (e rilasciati due mesi dopo) con l'accusa di aver organizzato un'evasione fiscale per centinaia di milioni di euro. La cattolicissima Enoc, 68 anni, da sempre legata alla curia locale, si schiera con Corrado ed Elena. E a fare da ufficiale da collegamento tra la vicepresidente di Fondazione Cariplo e i Giacomini entra in scena Francesco Lino, un ex carabiniere che dopo il congedo nel 2008 ha trovato lavoro come autista della signora.
Siamo nel settembre del 2011, quando la procura di Verbania decide di mettere sotto controllo il telefonino dell'imprenditrice piemontese.

«Mi ha telefonato Roberto Cota adesso», annuncia Enoc al telefono con l'amico Corrado Giacomini l'8 novembre del 2011. E spiega che il governatore leghista del Piemonte, sarebbe «preoccupatissimo perché è andato da lui Montani (Enrico Montani, all'epoca senatore leghista di Novara, ndr). Io gli ho spiegato la situazione», continua Enoc e rassicura l'interlocutore che «anche lui (cioè Cota, ndr) avrebbe fatto una telefonata al prefetto».

Mariella Enoc, da anni alla guida della casa di cura "I cedri", conosce bene i Giacomini. Nel 2008 era stata chiamata anche nel consiglio di amministrazione del gruppo, dove è rimasta fino all'aprile del 2009. A quanto sembra, però, non ha mai smesso di interessarsi alle vicende della società novarese. Interpellata da "l'Espresso", Enoc ha escluso ogni suo coinvolgimento nella dynasty dei Giacomini.

«Ho dato loro dei consigli, ma molti anni fa, quando ero nel consiglio dell'azienda». Le carte dell'inchiesta giudiziaria chiamano però più volte in causa l'imprenditrice. Interrogata a fine giugno del 2012, Enoc ha confermato ai pm di Novara di aver presentato lei stessa il suo autista Lino ai Giacomini.

Poi ci sono pagine e pagine di intercettazioni. Tra settembre e novembre del 2011, nella fase più calda dello scontro per il controllo dell'azienda di rubinetterie, Corrado Giacomini chiama più volte l'allora presidente di Confindustria Piemonte. La vicepresidente della Fondazione Cariplo si era comunque già mossa per tempo con le autorità locali. Quello stesso giorno, l'8 novembre, era intervenuta con il prefetto di Novara Giuseppe Amelio (morto in un incidente stradale l'estate scorsa) per organizzare un incontro con Corrado.

E fin da settembre è ancora Mariella Enoc a spianare la strada per un eventuale intervento della questura nel caso Giacomini. A fine settembre, infatti, carabinieri e Guardia di Finanza perquiscono la Giacomini su mandato della procura di Verbania. Ed ecco che Lino, l'ex autista, chiama Enoc per dirle che «Corrado vuole andare dal questore a parlare perché nei suoi stabilimenti vanno i carabinieri a controllare e lui non sa il perché».

Proprio in quell'occasione, si legge nell'informativa degli investigatori, Enoc avrebbe annunciato un suo prossimo incontro con il questore per parlargli di persona della vicenda. E infatti di lì a pochi giorni Corrado e poi anche Valentina Giacomini vengono ricevuti dal questore di Novara, Giovanni Sarlo.

Se Enoc si muove dietro le quinte, tra telefonate e incontri riservati, Lino, il suo ex autista, pare impegnato a tempo pieno per dare una mano a Corrado Giacomini. Nella loro informativa ai pm i carabinieri scrivono che Lino «disponeva e decideva tutte le dinamiche del gruppo facente capo a Giacomini Corrado».

A tirarlo in ballo sono due conoscenti che l'ex autista aveva coinvolto nei suoi progetti. Il tecnico informatico Cristiano Lot, interrogato dai carabinieri, dichiara che Lino «mi aveva più volte chiesto di fare relazioni asserendo che avevo ritrovato delle microspie nei vari uffici della Giacomini». Infatti, secondo quanto Lot ha messo verbale, lo stesso Lino era «determinato a incastrare Andrea Giacomini e persone a lui vicine».

C'è di peggio. Angelo Panariello, benzinaio di Borgomanero, in provincia di Novara, racconta ai carabinieri che Lino gli chiese di «trovare qualcosa di losco su Andrea Giacomini». Panariello avrebbe ricevuto ordini precisi dall'ex carabiniere poi assunto dalla Enoc. Eccoli: «Fai una squadra con i tuoi amici napoletani per mettere della cocaina nella macchina di Andrea Giacomini».

Questo è quanto dichiara Panariello a verbale. Sullo sfondo c'è un altro episodio ancora da chiarire. La sera del 6 settembre 2011 l'auto di Corrado Giacomini viene raggiunta da tre proiettili. Tentato rapimento, si disse allora. Atto intimidatorio, secondo altre ipotesi. Fatto sta che la procura di Verbania sta indagando per simulazione di reato. Il sospetto è che la stessa presunta vittima abbia organizzato l'attentato. Parte da qui, da questo episodio, l'indagine della procura di Verbania che in pochi mesi alzerà il coperchio anche sull'evasione fiscale di cui è accusata la famiglia dei re del rubinetto.

Partono le intercettazioni telefoniche e si scopre che Lino ha contatti frequenti con Corrado Giacomini e sua figlia Valentina, anche lei dirigente dell'azienda di rubinetti. Ed è ancora Lino, in più di un'occasione, a tenere informata Mariella Enoc sull'evoluzione della faida famigliare. Quando è stata convocata in procura come testimone, l'imprenditrice novarese, fino all'ultimo in lizza come capolista del Senato in Piemonte per il Pd, ha preso le distanze dai Giacomini e soprattutto dal suo ex autista che, dice, ha visto per l'ultima volta verso «fine settembre, inizio ottobre del 2011».

In quell'occasione i pm hanno però sottoposto a Enoc le dichiarazioni di Valentina Giacomini. A inizio gennaio del 2011 Lino si era presentato a Corrado e Valentina dicendo di essere disponibile ad aiutarli per risolvere il problema di Andrea, che, a suo dire, si era circondato di persone poco raccomandabili.

Questo il racconto di Valentina, che aggiunge un particolare importante. Il primo incontro con Lino si sarebbe svolto nella sede della Fondazione Cariplo, proprio nell'ufficio della vicepresidente Mariella Enoc. «Questo episodio non me lo ricordo», replica l'imprenditrice. Che poi aggiunge: «Non posso escludere che li abbia incontrati (i Giacomini) nel mio ufficio a mia insaputa». A sua insaputa. Pure lei.

 

SEDE DELLA RUBINETTERIA GIACOMINI CORRADO GIACOMINI CORRADO GIACOMINI MARIELLA ENOC

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO