matteo salvini

“LA FURBIZIA E LA STUPIDITÀ SI INGRAVIDANO A VICENDA” – FRANCESCO MERLO SPERNACCHIA SALVINI: “NON ANDRÀ DA PUTIN, MA FORSE LO VEDREMO CON ANTONIO INGROIA, GUEST STAR ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO. E MAGARI TERRÀ PURE UNA LECTIO MAGISTRALIS ALLA LUISS" - "DA QUANDO È DIVENTATO L'IDOLO DEI SUOI NEMICI, SALVINI, SOPRATTUTTO NELLA LEGA, NON GODE PIÙ DEL RISPETTO CHE L'ITALIA MALANDRINA RISERVA AL GABBAMONDO DI TALENTO, MA È ASSEDIATO DA QUEL DILEGGIO DEL GABBATO CHE SI CONTAGIA E CRESCE PER AMMICCAMENTI, RISOLINI, SDEGNI COMPIACIUTI E STUPORI. DIFESO, NIENTEMENO, DA SANTORO E TRAVAGLIO, HA CEDUTO IL DITO MEDIO AI FRACASSONI DEL VAFFA..."

 

 

Francesco Merlo per “la Repubblica”

 

matteo salvini alla scuola di formazione politica della lega

Matteo Salvini non andrà da Putin, ma forse lo vedremo con Antonio Ingroia, guest star alla festa del Fatto Quotidiano . E magari terrà pure una lectio magistralis alla Luiss, Dipartimento Semivip, introdotto da Alessandro Orsini, da Donatella Di Cesare e dal generale Fabio Mini.

 

Di sicuro, da quando è diventato l'idolo dei suoi nemici, Salvini, soprattutto nella Lega, non gode più del rispetto che l'Italia malandrina riserva al gabbamondo di talento, ma è assediato da quel dileggio del gabbato che si contagia e cresce per ammiccamenti, risolini, sdegni compiaciuti e stupori. Difeso, nientemeno, da Santoro e Travaglio, ha ceduto il dito medio ai fracassoni del vaffa. Ed è persino trattato come compagno di strada da Marco Rizzo, il segretario dei comunisti.

travaglio, santoro

 

E non crediate che ci siamo convertiti pure noi alla satira perché davvero l'Italia ha perduto lo sciamannato leader del "sovranismo" e della "destra di popolo" e si ritrova il re dei Giufà e dei Bertoldo.

 

Il leader che diceva «castriamo gli stupratori e i pedofili» e «spariamo ai ladri» è finito truffato dall'avvocato napoletano Antonio Capuano che, altro che Fontana di Trevi!, gli ha venduto il Vaticano, il Papa, Parolin, il cattivissimo ministro degli Esteri russo Lavrov e ovviamente un piano di pace in quattro punti che «Francesco non benedice, ma lascia fare », «e anche Putin lo apprezza».

 

alessandro orsini matteo salvini 6

I nostri Conchita Sannino e Giuliano Foschini hanno raccontato che Salvini si è pure consegnato all'indimenticabile signora Francesca Immacolata Chaouqui, che con Capuano, contro Capuano, sotto e sopra Capuano, è la papessa della "banda della magliara", la stessa che portò Salvini in Polonia, proprio al confine con l'Ucraina, a farsi disprezzare dal sindaco di Przemysl che, rifiutando con sdegno la sua solidarietà, gli mostrò la maglietta con la faccia di Putin che lo stesso Salvini aveva indossato sulla Piazza Rossa: «Vieni che ti faccio un regalo».

antonio capuano

 

Salvini balbettava nell'inglese basico che è la lingua del turismo: «Sorry, we are here for to help, sorry sorry».

 

Dunque adesso Chaouqui e Capuano, che in questa ciurma di finti pacifisti sono i soli professionisti, sia pure della finzione, due falsi autentici, due veri e dunque onestissimi truffatori, l'un contro l'altra si contendono Salvini.

 

Lei contro lui: «Guardate che per un leader della caratura di Matteo Salvini è facilissimo farsi ricevere da un ambasciatore di un qualsiasi paese, prendere un appuntamento. Non c'è bisogno mica di un mediatore ». Ma lui è orgoglioso dei quattro incontri, della cena «per la pace», e si vanta e racconta dettagli: «Fu l'ambasciatore Razov a chiedergli se se la sentiva di giocare la partita. E Matteo ha detto sì. Sono indignato per come viene trattato. Vuole portare la pace e lo massacrano ».

MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI

 

E in tanti dicono che quest' ambasciatore russo Sergey Razov riesce ad essere misterioso a Roma, la città col cece in bocca, dove nessuno si tiene niente.

 

«Ma che misterioso», mi dicono i diplomatici italiani. «Il solo mistero è come mai, dopo ben nove anni da ambasciatore, non spiccichi una sola parola d'italiano. Chissà cosa capisce di lui Salvini e cosa lui capisce di Salvini».

 

E va detto che questa Russia di Roma, con la quale Salvini «rivendica» di avere fatto «incontri nell'esclusivo interesse della pace e nell'interesse nazionale italiano », non è quella del cupo Dostoevskij, ma quella grottesca e comica del Cechov dei primi racconti (Bur, traduzioni di Alfredo Polledro): il punto esclamativo, le esagerazioni, gli equivoci, le umoresche.

 

francesca chaouqui

E quasi non sembra vero che anche al Lega di Salvini faccia la fine della Lega di Bossi, travolta dall'Italia delle truffe e delle apparenze borgesiane.

 

La vecchia Lega secessionista fu sepolta dagli scandali del familismo sgangherato del Bossi vecchio e malato, decaduta insieme al corpo dello sciamano che era stato duro e puro ma poi, politicamente imbalsamato, aveva trasformato il partito in una banda di terroni padani, avidi, corrotti e soprattutto ridicoli.

 

giorgia meloni matteo salvini

Adesso Salvini finisce "suonato" nella Roma di Francesca Immacolata Chaouqui, un circo di maggiordomi del Papa e di cardinali infedeli, con nomi affascinanti e felliniani che cito a memoria: dal cardinale Jean-Louis Tauran alla contessa Marisa Pinto Olori del Poggio, e poi la Fondazione "Messaggeri della Pace" e la Commissione Cosea che aveva l'incarico di riformare le finanze della Santa Sede.

SALVINI IN POLONIA MEME

 

A questi fantasmi dei Vatileaks bisogna aggiungere i russi di Roma, non solo le trenta spie che sono state espulse dal governo italiano, le tigri del Gru nei ristoranti attorno a Campo di Fiori, l'intelligence militare, il Kgb putiniano in pizzeria, il condominio sull'Aurelia antica, che aveva come modello il famigerato Hotel Metropol di Mosca, dove passò anche Savoini, il presidente della Associazione Lombardia-Russia, quello della famosa presunta stecca, fedelissimo prima di Bossi e Maroni e, infine e soprattutto, di Salvini.

 

antonio capuano 2

E la Chaouqui introduce nuove figure in questo teatro: «La Lega ha uno staff dedicato alla politica estera, più che qualificato.

 

C'è gente come Lorenzo Fontana o Maria Giovanna Maglie, dei grandi professionisti che sono delegati al rapporto con le ambasciate. Non ne servono altre. Non ne servono!».

CECILIA MAROGNA

 

Neppure quell'altra eroina degli scandali vaticani Cecilia Marogna, che i giornali chiamano "la dama del cardinale" perché era molto legata ad Angelo Becciu.

 

È la rivale di Francesca Chaouqui ma è amica di Capuano e di Salvini. Povero Salvini, difficile dire quanto durerà questo suo frollare nella Roma dei truffatori e dei finti pacifisti, dai neocomunsti a Casa Pound, ma è certo che il vecchio leader razzista non c'è più.

 

E noi non lo rimpiangeremo. Al suo posto c'è il super credulone, perfetto compare dei truffatori. Totò riusciva a vendere la Fontana di Trevi perché la offriva alla persone giuste, il suo genio truffaldino trovava l'incastro fertile nell'ottusità fatta di dollari di certi americani a Roma. Allo stesso modo Capuano, la Chaouqui e tutte le altre maschere di questo imbroglio hanno costruito la patacca pacifista contando sull'eterna sintonia tra truffati e truffatori. Anche in politica la furbizia e la stupidità si ingravidano a vicenda.

francesca chaouqui foto di baccosalvini in polonia meme 5francesca chaouqui a ballaro da massimo giannini salvini in polonia meme 4FRANCESCA CHAOUQUITAPIRO D'ORO A SALVINI PER LA FIGURA DI MERDA IN POLONIACECILIA MAROGNASALVINI IN POLONIA MEMEMATTEO SALVINI IN POLONIAFRANCESCA CHAOUQUI E VALLEJO BALDAFRANCESCA CHAOUQUIFRANCESCA CHAOUQUI INTERVISTATA DALLE IENEFRANCESCA CHAOUQUIFRANCESCA CHAOUQUI

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...