giuseppe conte palazzo chigi

MINZIONE SPECIALE PER CONTE – LA DOCCIA IDROMASSAGGIO DI CONTE? TUTTA COLPA DEI GOVERNI PRECEDENTI! – BECHIS SPIEGA DIVERTITO LA PRECISAZIONE ARRIVATA DA PALAZZO CHIGI A "IL TEMPO” DOPO LO SCOOP SUI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DEL BAGNO PRESIDENZIALE: “IL POVERO CONTE È RESTATO SENZA UN POSTO IN CUI ESPLETARE I SUOI BISOGNI. QUASI UN COMPLOTTO: GLI HANNO IMPEDITO DI FARE PIPÌ” – IL DRAMMA DELLA POCHETTE CON LE UNGHIE NELLA NOTA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO: “È STATO NECESSARIO PROVVEDERE AD INTERVENTI NEI SERVIZI IGIENICI PERCHÉ…”

LO SCOOP DE "IL TEMPO" SULLA DOCCIA IDROMASSAGGIO DI CONTE

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/casaleggio-casalino-casaconte-ndash-fu-avvocato-popolo-ha-219835.htm

 

1 – IMPEDIVANO A CONTE DI FARE PIPÌ

Franco Bechis per “il Tempo”

 

giuseppe conte e i lavori a palazzo chigi by osho

Mi tocca raccontare da capo il “doccia-gate” di Giuseppe Conte per spiegare in parole semplici un lungo comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri in risposta al nostro articolo di ieri sui lavori di ristrutturazione dell'appartamento del premier. Come ha scritto il nostro Alberto Di Majo, fornito di determine e di fatture dettagliatissime, l'appartamento privato di Conte dentro palazzo Chigi è stato ristrutturato blindando la porta di accesso e rifacendo in parte il bagno, grazie anche all'acquisto di una cabina doccia con otto getti di idromassaggi per una spesa complessiva di oltre 22 mila euro, Iva compresa.

 

il tempo copertina sulla ristrutturazione di conte a palazzo chigi

Quella doccia tipo Jacuzzi evidentemente crea imbarazzo al presidente del Consiglio perché pensa che nell'immaginazione popolare quella potrebbe essere in sé simbolo della casta. Conte si sbaglia: lo sarebbe stata avessimo scritto che la Jacuzzi con i soldi pubblici se l'era fatta fare Matteo Renzi. Allora sai sui social quanti commenti grondanti indignazione da parte dei militanti 5 stelle e perfino dai portavoce.

 

la doccia idromassaggio di conte a palazzo chigi

Ma trattandosi del loro beniamino, è santo qualsiasi cosa faccia: solo una doccia Jacuzzi? Poverino, bisognerebbe dargli una piazza intera con idromassaggi in ogni angolo. E gli insulti ce li siamo presi noi per non esserci occupati dei fatti nostri. I militanti grillini sono così: assai meno obiettivi dei tifosi che ogni tanto criticano la loro squadra anche in pubblico, se gioca davvero male. Ma Conte è neofita: nel M5s non ha mai militato, e quindi non lo sa, e per questo doccia gate aveva i sudori freddi. Quindi ha lanciato subito la palla in tribuna, come si fa in questi casi: è colpa dei governi precedenti, gli otto getti pronti a massaggiarlo di prima mattina sono l'eredità sofferta da lui trovata da chi l'ha preceduto.

 

GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO

Il poveretto ha semplicemente “acconsentito” alla posa di quella maledetta doccia e a tutti i lavori nell'appartamento privato. Solo che noi abbiamo la dichiarazione dei premier precedenti che assicurano di non sapere nulla di quei lavori, né di averli mai predisposti. E nelle fatture come nelle determine dei funzionari di palazzo Chigi che sono usi non mentire a differenza dei politici c'è scritto in date comprese fra fine ottobre e inizio novembre 2019 che i lavori nell'appartamento come la posa della doccia idromassaggio sono stati effettuati “per esigenze del presidente del Consiglio” che ci risulta essere proprio Conte.

 

via libera ai lavori per l'appartamento di conte a palazzo chigi

FRANCO BECHIS PRESENTA LA NUOVA VESTE GRAFICA DE IL TEMPO

Fattolo presente all'ufficio stampa della presidenza del Consiglio, ci è arrivata una integrazione al comunicato di chiarimento che cambia ancora una volta la versione dei fatti. La potete leggere integrale, ma la riassumo così, perché è assai grave. Iniziati i lavori nell'appartamento sempre per disposizione dei precedenti premier (che ostinatamente negano di averla data), il povero Conte è restato senza un posto degno di questo nome in cui espletare i suoi bisogni. Quasi un complotto: i perfidi premier precedenti con queste scelte stavano impedendo al loro successore una serena minzione. Hanno nei fatti impedito a Conte di fare pipì.

 

ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE BY LUGHINO

Come non condividere questo dramma del premier? Mica poteva recarsi in caso di necessità nella toilette di un ministro senza portafoglio, o in quella di un semplice sottosegretario? Capirete il potere di ricatto che avrebbero avuto gli infingardi: “Sì, Giuseppe, ti faccio fare pipì nel mio bagno privato, ma tu...”. Come avrebbe potuto piegarsi a quelle condizioni l'uomo che ha varato la spazzacorrotti? Impensabile. E andare a fare pipì nel bagno riservato ai funzionari, ai segretari, agli addetti delle anticamere?

 

giuseppe conte al mare con la fidanzata olivia paladino

Ma avete presente che caduta di dignità del presidente del Consiglio? Non scherziamoci nemmeno. E allora non c'era proprio altra soluzione, ha ragione lui: per esigenze del presidente del Consiglio è stato requisito un bagno della plebe, e immediatamente ristrutturato per non contaminarsi. Ma in  quel bagno c'erano solo un lavandino, un water e un bidet. E, insomma, se uno al termine di un vertice infuocato avesse avuto bisogno di una bella rinfrescata?

 

GIUSEPPE CONTE E OLIVIA PALADINO

Ecco allora l'arrivo di un box doccia prefabbricato da installare lì alla bisogna: quello con gli otto getti di idromassagio. Presidente, ora ci siamo: abbiamo capito il suo tormento e l'assoluta necessità di sventare il complotto di chi voleva buttarla fuori palazzo Chigi impedendole di fare pipì nel palazzo. Un solo consiglio: 3 mila euro per una doccia temporanea removibile, sia pure con idromassaggio, sono tantini. Se lei davvero è l'avvocato del popolo, lo faccia spendere un po' meno. Si trovano on line docce idromassaggio più confortevoli della sua a un quinto del prezzo pagato. E l'avesse comprata questa settimana, avrebbe pure beneficato degli sconti straordinari del Black Friday...

 

IL DRAMMA DEL PREMIER NEL RACCONTO DEL SUO UFFICIO STAMPA

giuseppe conte esce dal senato con rocco casalino

 

In merito all’articolo pubblicato oggi sul quotidiano Il Tempo, dal titolo “Conte si rifà casa. A Palazzo Chigi”, ripreso anche da altri organi di stampa, l’Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio precisa quanto segue:

 

I lavori in corso nell’appartamento in uso ai Presidenti  del Consiglio dei Ministri, di cui si legge nell’articolo, non sono stati disposti su richiesta del Presidente Conte ma sono stati programmati da tempo quali necessari “Lavori di bonifica, riqualificazione impianti e adeguamento alla normativa antincendio". Questi lavori riguardano non solo l’appartamento in uso ai Presidenti ma tutti gli ambienti di Palazzo Chigi e sono in corso di realizzazione da alcuni anni, ben prima che Giuseppe Conte diventasse Presidente del Consiglio. Sono interventi resisi necessari per adeguare il palazzo seicentesco alle normative di sicurezza attualmente in vigore e vengono effettuati per singole porzioni di immobile, in modo da non compromettere il suo complessivo utilizzo a fini istituzionali.

GIUSEPPE CONTE

 

Il Presidente Conte è il primo, tra i suoi predecessori, che si è reso disponibile a consentire questi lavori di adeguamento, ormai non più rinviabili, anche nell’appartamento riservato alla Presidenza.

Tale disponibilità ha reso possibile effettuare questi lavori e ora si sta finalmente intervenendo negli ambienti di rappresentanza del primo e del terzo piano e in particolare nell’alloggio in uso istituzionale ai Presidenti del Consiglio.

 

franco bechis foto di bacco

Per eseguire i lavori di ristrutturazione previsti, si è reso necessario ridurre e delocalizzare gli spazi in uso al Presidente, spostando questi spazi nelle stanze immediatamente adiacenti, usate come uffici. Pertanto si sono realizzati gli interventi oggetto dell’articolo, finalizzati a adattare locali da uso ufficio a uso foresteria.

 

GIUSEPPE CONTE E OLIVIA PALADINO

Tra le varie lavorazioni è stato necessario provvedere ad interventi all’interno dei servizi igienici, già presenti e in uso agli uffici, al fine di poter rendere gli stessi fruibili per l’uso abitativo. Questo ha comportato pertanto l’installazione di una cabina doccia prefabbricata, di facile montaggio, assente in precedenza. Appare comunque evidente come il costo degli interventi sia in linea con i prezzi di mercato e del tutto trasparente.

 

Ufficio stampa della presidenza del Consiglio dei ministri

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)