
MAGGIORANZA SPACCATA IN UE – FRATELLI D’ITALIA, FORZA ITALIA E LEGA SI SONO DIVISI SU TRE POSIZIONI DIVERSE, NEL VOTO DI SFIDUCIA A URSULA VON DER LEYEN: IL PARTITO DELLA MELONI NON HA PARTECIPATO AL VOTO (NONOSTANTE RIGUARDASSE ANCHE IL SUO COMMISSARIO, RAFFAELE FITTO), FORZA ITALIA HA VOTATO CONTRO E LA LEGA HA DETTO SÌ ALLA SFIDUCIA – IN ORDINE SPARSO ANCHE L’OPPOSIZIONE: IL PD UFFICIALMENTE VOTAVA NO, MA TRE EUROPARLAMENTARI (CECILIA STRADA, MARCO TARQUINIO E ALESSANDRO ZAN) SI SONO CHIAMATI FUORI. E IL M5S SI È ESPRESSO CONTRO URSULA (COME LA LEGA: IN UE L’ALLEANZA GIALLOVERDE NON È MAI TRAMONTATA)
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
ursula von der leyen giorgia meloni conferenza sulla ricostruzione dell ucraina. foto lapresse
Alla fine, aveva ragione il leader del Ppe, Manfred Weber quando diceva che «questa mozione di sfiducia è solo una perdita di tempo».
Ursula von der Leyen ha superato senza troppi patemi il test dell'aula rappresentato dalla mozione di censura presentata dall'eurodeputato romeno Gheorghe Piperea per il PfizerGate, tanto che la presidente della Commissione non ha nemmeno ritenuto necessario rimanere a Strasburgo per seguire l'esito, ma è volata a Roma per partecipare alla conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina.
Soltanto 175 i voti a favore dell'iniziativa lanciata dall'esponente dei conservatori, ben al di sotto della soglia necessaria, che in caso di approvazione avrebbe fatto cadere l'intero collegio dei commissari. […]
Per l'Italia il dato politico più significativo è che i tre partiti della maggioranza che sostiene il governo Meloni si sono divisi su tre diverse posizioni: la Lega ha votato la sfiducia, Forza Italia ha votato contro e Fratelli d'Italia non ha partecipato al voto. In ordine sparso anche le forze di opposizione.
Nell'Aula di Strasburgo, socialisti e liberali, nonostante i malumori, non hanno osato mandare segnali politici sopra le righe, ma hanno votato contro la mozione targata Ecr, in linea con il Partito popolare europeo, schierato compattamente al fianco della "sua" presidente.
MANFRED WEBER CON ANTONIO TAJANI AL CIRCOLO DEGLI ESTERI
Lo stesso hanno fatto i verdi, che ufficialmente non fanno parte della maggioranza, ma che avevano votato la fiducia a von der Leyen un anno fa […].
Come previsto, anche i socialisti sono ritornati nei ranghi dopo le minacce di astensione.
Ursula von der Leyen li ha convinti con promesse tutto sommato a basso prezzo: la capogruppo Iratxe Garcia Perez ha rivendicato di aver ottenuto la promessa che il Fondo sociale europeo Plus sarà inserito nel prossimo bilancio pluriennale dell'Unione europea.
Anche se in realtà sarebbe stato clamoroso il contrario, visto che l'istituzione del Fse+ è prevista dai Trattati Ue. Ennesimo penultimatum anche dai liberali di Renew Europe: «Noi abbiamo votato contro – ha confermato la capogruppo Valérie Hayer –, ma il nostro sostegno non è incondizionato. Chiediamo a von der Leyen che prenda il controllo della sua famiglia politica per porre fine alle alleanze con l'estrema destra, rispetto per la maggioranza che l'ha eletta e l'attuazione del nostro ambizioso programma pro-europeo».
Numeri alla mano, la "maggioranza Ursula" sembra aver perso parecchi consensi rispetto al voto di fiducia alla presidente e pure rispetto al voto per l'insediamento dell'intero collegio. Ieri i voti contrari alla mozione sono stati 360, mentre in 18 si sono astenuti.
Un anno fa von der Leyen era stata rieletta (a scrutinio segreto) con 401 voti, mentre in autunno l'intera commissione ne aveva ottenuti 370.
Ma fare un paragone diretto è un esercizio che lascia il tempo che trova, visto che il numero di votanti è molto diverso: ieri hanno votato soltanto 535 eurodeputati. Molte assenze hanno un significato politico, molte altre sono semplicemente fisiologiche, […]
Tra gli italiani, hanno votato contro la sfiducia a von der Leyen gli eurodeputati di Forza Italia e del Pd. Tre le defezioni politiche tra i dem: Cecilia Strada, Marco Tarquinio e Alessandro Zan non hanno votato per scelta, mentre le assenze di Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini e Matteo Ricci sono legate a impegni concomitanti (Brando Benifei non risulta nei registri ma per un problema tecnico).
antonio tajani ursula von der leyen manfred weber donald tusk
Significativo il cambio di posizione di Fratelli d'Italia, dopo che il capogruppo Nicola Procaccini aveva annunciato il voto contrario: i meloniani non hanno votato, al pari delle altre delegazioni di Ecr contrarie alla sfiducia. «La mozione era poco più che simbolica, ma la Commissione deve imprimere una netta e decisa discontinuità rispetto alle politiche insoddisfacenti del precedente quinquennio». Assenti anche gli eurodeputati di Avs, mentre M5S e Lega hanno votato la sfiducia: «È stato un atto di dignità e amore verso l'Italia» hanno detto gli eurodeputati leghisti.
ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA
ursula von der leyen olena e volodymyr zelensky giorgia meloni - conferenza per la ricostruzione dell ucraina a roma