giuseppe conte vittorio colao

ATTENZIONE, CONCERTAZIONE – DOPO LA FUGA IN AVANTI DI CONTE, PD E M5S VOGLIONO STINGERE IL CIUFFO ALLO SCHIAVO DI CASALINO E LAVORANO PER METTERE A PUNTO IL DOCUMENTO CHE FARÀ DA BASE AGLI INCONTRI DI VILLA PAMPHILJ – COLAO SI È SBATTUTO PER NULLA: IL PIANO DELLA TASK FORCE SARÀ RIDIMENSIONATO. ANCHE SE LA POCHETTE CON LE UNGHIE POTREBBE ESSERE COSTRETTA (DA MATTARELLA?) A RICEVERLO PER PRIMO VENERDÌ. POI SARÀ UNA SPECIE DI LEOPOLDA CON ARCHISTAR, OSCAR, PREMI NOBEL E...

 

 

 

1 - STATI GENERALI, LO SCHEMA DI CONTE: CI ATTERREMO ALLE LINEE GUIDA DEL MEF

Marco Conti per “il Messaggero”

 

nicola zingaretti giuseppe conte

In salita e con le ruote sgonfie. Anche se la partenza degli Stati generali è prevista per venerdì, la tensione cresce invece di diminuire e si sposta dai ministri ai partiti passando per i gruppi parlamentari. Pd e M5S l'iniziativa del premier non l'hanno presa bene. Al punto che il presidente del Consiglio incontrerà oggi i capigruppo di maggioranza per spiegare loro che il lavoro ricognitivo verrà poi trasferito in Parlamento.

 

D'altra parte in Parlamento dovrà finire entro il mese il Piano Nazionale di Riforme (Pnr) che poi viene inviato a Bruxelles insieme al Def (Documento di economia e finanza). Quello che solitamente viene definito una sorta di libro dei sogni che si scrive, ma che poi quasi nessuno legge, quest'anno assume però un peso in vista del Recovery plan e dei fondi che l'Italia si appresta a chiedere.

giuseppe conte al telefono

 

IL TEMPO

E' per questo che, dopo qualche iniziale e vivace incomprensione, palazzo Chigi e ministero dell'Economia stanno lavorando insieme per mettere a punto il documento che Conte userà negli incontri a villa Pamphili. Per evitare equivoci, fughe in avanti o promesse difficili poi da mantenere perché non in linea con il Recovery plan, il Pd di Nicola Zingaretti ha chiesto e ottenuto una scrittura concertata di un documento che costituirà l'architrave del Pnr e, in autunno, del Piano di ricostruzione che l'Italia presenterà a Bruxelles.

ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE

 

Una concertazione che i dem hanno preteso, dopo la fuga in avanti del premier con l'annuncio degli Stati generali, e che sposta l'equilibrio del governo da palazzo Chigi ai partiti. La consultazione interna avviata dal reggente del M5S Vito Crimi in vista degli Stati generali ne è un segnale e rappresenta la risposta grillina al tentativo di ingabbiare il premier dentro lo schema voluto dai dem. Così come lo è la mancata firma di Marianna Mazzuccato (economista, consulente di palazzo Chigi vicina ai grillini) al documento di Colao, malgrado componesse il gruppo di esperti.

 

le slide della task force di colao

Se l'obiettivo è quello di disegnare il futuro del Paese per i prossimi decenni, la discussione sulle proposte Colao avrebbe un senso. Ma Palazzo Chigi ha iniziato a ridimensionare il contributo della task force il giorno dopo il suo insediamento. E più il nome di Colao girava per un possibile ruolo di governo e più forti risuonavano le prese di distanza.

 

VITTORIO COLAO

Il tiro al bersaglio al top-manager costringerà Conte ad un gesto di riconoscenza che potrebbe passare per un invito a villa Pamphili come primo ad essere ricevuto. Ma la strana convergenza di sinistra e destra su alcune proposte della task-force svelano che il problema del Paese più che le idee sono i tempi. L'attuale esecutivo, come il precedente, ne son una conferma. Ieri si è riunito l'ennesimo consiglio dei ministri privo di consistenza. Del decreto semplificazioni «si è persa traccia», come sottolinea l'azzurro Giorgio Mulè e sul resto, da Alitalia a Ilva passando per Autostrade, è buio pesto. Mentre i dem restano scettici e non hanno nessuna voglia di trasformare gli Stati generali in una consacrazione del metodo-Conte, il diretto interessato lavora tenacemente all'appuntamento di villa Pamphili dove porterà con sè il documento di quattro pagine in corso di elaborazione.

le slide della task force di colao 3

Malgrado le smentite la tensione resta alta e sui 172 miliardi che dovrebbero arrivare in Italia è cominciato una sorta di braccio di ferro destinato a complicare l'iter della legislatura.

 

Dopo il vertice di lunedì notte con i capi delegazione, il clima sembra migliorato solo a parole. Ieri Conte ha avviato il confronto con i ministri incontrando alcuni e parlando con altri via telefono. Nuovi incontri sono previsti per oggi e domani anche con i capigruppo di maggioranza. Il tutto dovrebbe finire nel documento che Conte porterà a villa Pamphili e che non dovrà ovviamente entrare in contraddizione con il Piano nazionale delle riforme, che il governo deve portare il Consiglio dei ministri entro giugno e che al ministero dell'Economia era pronto ancor prima della convocazione degli Stati generali.

 

TASK FORCE COLAO

Poi ci sarà tempo fino ad ottobre per mettere nero su bianco le proposte che dovranno essere presentate all'Unione europea, ma avviare l'iter nel caos non aiuta neppure Conte che ai consigli Ue di giugno e di luglio, dovrà convincere i paesi europei contrari ai Recovery bond che stavolta l'Italia fa sul serio.

 

2 - INVITATI PREMI OSCAR, ARCHISTAR, VERTICI UE L'APERTURA DI SALVINI: «PRONTO AD ANDARE»

Marco Conti per “il Messaggero”

 

IL FOTOMONTAGGIO DI SALVINI MELONI E TAJANI CON UN MALATO DI CORONAVIRUS

Mentre i romani del quartiere Aurelio protestano e chiedono che villa Pamphilj non venga chiusa al pubblico trasformandosi in una sorta di zona rossa, «perchè venerdì c'è il sole e vorremmo fare una corsetta», a palazzo Chigi si lavora per rendere l'appuntamento degli Stati generali il più noioso e serio possibile. Si comincia venerdì, per l'appunto, e senza passarella, telecamere e foto opportunity.

 

L'INVITO

E i primi che dovrebbero varcare la porta della sala degli Stucchi del casino dell'Algardi sono i leader dell'opposizione che hanno ricevuto l'invito, ma non hanno ancora deciso se andare insieme, Salvini («non so ancora nulla, poi vado per carità», ha annunciato ieri sera in tv), Meloni e Berlusconi («bisogna andare»), o forse Tajani al suo posto, oppure se mandare esperti economici dei tre partiti. L'argomento è sul tavolo del centrodestra e una posizione definita ancora non c'è.

GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

 

Sul resto del calendario degli incontri a villa Pamphilj, che dovrebbero durare almeno dieci giorni, si sta ancora lavorando.  Il tentativo resta sempre quello di ampliare il più possibile i numeri delle delegazioni in modo da poter condividere nella maniera più ampia possibile quel piano di ricostruzione che dovrebbe anche incassare i finanziamenti europei previsti nel Recovery fund. Agli incontri a villa Pamphili potrebbero partecipare anche i ministri, oltre ovviamente al presidente del Consiglio.

 

MASSIMILIANO FUKSAS

Ieri è stata la giornata dei ministri ricevuti da Conte ad uno ad uno nello studio di palazzo Chigi. Prima il ministro dell'Università Gaetano Manferdi, poi Giuseppe Provenzano (Sud), Vincenzo Amendola (Politiche cominitarie) e in serata Dario Franceschini (Beni culturali) e Luigi Di Maio (Esteri)

 

IL SOFFIO

renzo piano

Nella giornata di oggi, il presidente del Consiglio potrebbe ricevere anche i rappresentanti dei gruppi parlamentari che hanno iniziato già da qualche giorno a reclamare un maggior ruolo per il Parlamento. La giornata di sabato dovrebbe essere dedicata ai colloqui di profilo europeo e internazionale, con il collegamento in videoconferenza, tra gli altri, della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen, del presidente del Parlamento europeo David Sassoli e della direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Gheorghieva. Non si prevedono interventi di leader internazionali. Lunedì 15 si riprende, sempre a villa Pamphilj, con i colloqui con le parti sociali - sindacati, imprese e associazioni di categoria - che richiederanno probabilmente anche la giornata di martedì.

 

KRISTALINA GEORGIEVA

Ancora tutto da definire invece il parterre delle personalità di primo piano annunciate da Conte. Nomi esterni alla politica, chiamati a dare un contributo di idee al dibattito sul rilancio dell'Italia, un po' in stile Leopolda. Anche se gli incontri non sono pubblici. Si parla di archistar come Renzo Piano e Massimiliano Fuksas ma anche di premi nobel o premi Oscar, rappresentanti del mondo dell'economia, della cultura, esperti di temi ambientali e operatori del terzo settore. La lista è in via di definizione e soprattutto si cercherà di evitare l'effetto passerella mettendo i giornalisti e le telecamere fuori dai cancelli della villa.

 

L'iniziativa, voluta dal presidente del Consiglio, viene organizzata da palazzo Chigi. Ministri e partiti della maggioranza sono pressocchè all'oscuro sia del calendario, sia degli invitati.

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…