L’ACAB-ACIO DELLA MORTE - ALTRO CHE GESTO DI PACE DELLA NO-TAV: “QUESTI PORCI SCHIFOSI LI APPENDEREI SOLO A TESTA IN GIÙ” - IL POLIZIOTTO: “È STATA UNA PROVOCAZIONE”

1 - PARLA IL POLIZIOTTO DEL BACIO "È STATA UNA PROVOCAZIONE"
Massimo Numa e Maurizio Tropeano per "La Stampa"

Quel tentativo di bacio tra un poliziotto in assetto anti-sommossa e un'attivista, proveniente dall'area autonoma milanese poteva sembrare un gesto distensivo. Ma in realtà così non è. Il giorno dopo i No Tav e la polizia danno la stessa interpretazione: nessun gesto di pace e/o amore.

Anzi. «Sta accadendo qualcosa molto più grande di me, mi viene attribuito un comportamento che non mi appartiene. Ho spinto via la ragazza, per due volte, so come devo comportarmi, nessun turbamento». Il poliziotto al centro di un intenso interesse mediatico e protagonista involontario dei social network è un ragazzo siciliano di 25 anni, da pochi mesi a Torino. Fa parte del V Reparto Mobile e ieri mattina, scorrendo giornali e tablet ha avuto un soprassalto. E la ragazza, sul profilo Facebook, la racconta così: «Stavo pigliando per il c... una schiera di poliziotti antisommossa, che ci impedivano la strada».

Giuseppe Corrado, collega e caposquadra del giovane poliziotto conferma: «Bacio? Diremmo forse meglio un tentativo fallito di provocazione risolto grazie alla professionalità del nostro operatore». Ancora: «E' stato un gesto fondamentalmente ostile, e che quasi rasenta un reato penale, oltraggio a pubblico ufficiale.

Il collega ha mantenuto i nervi saldi, è stato ineccepibile sul piano professionale, nessuno di noi cade in questi equivoci». La ricostruzione del caposquadra va avanti: «Dopo il bacio sulla visiera, la ragazza che era stata gentilmente allontanata, si era infilata due dita in bocca, le aveva bagnate di saliva e poi aveva tentato di toccare il volto dell'agente. Francamente, non mi sembra un gesto granché romantico.

Un'altra ragazza, poi, aveva leccato la visiera di un altro poliziotto, insomma, a questi episodi va dato solo il significato che hanno, e non altro». E aggiunge: «I nostri reparti, in Val Susa, hanno un compito delicatissimo, quello di consentire che le proteste, legittime in un Paese democratico, si svolgano nella legalità. Purtroppo, in passato, non è avvenuto. E ora siamo qui, a discutere se quello fu un bacio gradito oppure no».

Quello scatto che ha fatto il giro delle redazioni e anche dei siti del movimento si è portato dietro un mare di polemiche. Non è un caso che Lele Rizzo, uno dei leader del movimento e del centro sociale Askatasusa, vada all'attacco: «Quella foto che ha suscitato tanta approvazione in realtà deve essere letta per quello che è: un'azione non a favore ma contro le forze dell'ordine». Dal suo punto di vista si tratta «dell'ennesimo tentativo da parte dell'informazione di criminalizzare il movimento facendo passare l'immagine che ci sono buoni e cattivi tra i No Tav e che ci sono metodi pacifici e violenti di lottare».

E i social network ribollono di commenti anche di attivisti della Valsusa. Quella foto piace, non piace lascia dubbi ma in tanti si dicono convinti che «tre anni di militarizzazione non si cancellano con un bacio». È il loro punto di vista che arriva dopo una manifestazione di protesta di migliaia di persone assolutamente pacifica che è servita anche per rilanciare la mobilitazione che mercoledì dalla Valsusa si sposterà a Roma in occasione del vertice bilaterale tra il presidente francese François Hollande e il premier italiano, Enrico Letta. I No Tav scenderanno verso la capitale dove troveranno ad attenderli gli attivisti del movimento per il diritto alla casa per l'assedio al supertreno.

2 - "SONO IO LA NO TAV CHE BACIA QUEL POLIZIOTTO MA QUALE GESTO DI PACE, VOLEVO SCHERNIRLO"
Erica Di Blasi e Jacopo Ricca per "la Repubblica"

Non un atto d'amicizia, né un gesto di pace. Bensì uno sfottò nato dall'odio per le divise. All'indomani dello scatto che ha fatto il giro del web, "Il bacio della No Tav a un poliziotto", viene alla luce la vera storia di quella foto. A tirarla fuori è la stessa ragazza protagonista del gesto. Già alcuni No Tav, tra cui Lele Rizzo, uno dei leader del Clp, il "Comitato di lotta popolare" di Bussoleno ed esponente del centro sociale Askatasuna, attraverso il proprio profilo Facebook avevano preso ieri le distanze da quel "bacio", o meglio dall'interpretazione "friendly" che ne veniva data: «Cosa dovrebbe rappresentare questa immagine? Nulla».

«Forse - invitava un altro attivista, Il Base - bisognerebbe iniziare ad allontanare personaggi in vena di protagonismo. Se era alla ricerca di visibilità l'ha trovata, ma questo non è quello che noi vogliamo nel movimento». Un susseguirsi di critiche. Pochi i commenti a favore della ragazza, rea di essere amica dei poliziotti.

Ecco che però sempre su Facebook è la stessa protagonista del gesto (Jasper Baol, come si firma, 20 anni, studentessa universitaria di Milano, al secolo Nina De Chiffre) a prendere le distanze. «È sempre molto divertente - scrive - vedere come vengono reinterpretate le foto. La ragazza in questione sono io. Nessun messaggio di pace, anzi, questi porci schifosi li appenderei solo a testa in giù, dopo quello che è successo a Marta, compagna molestata e picchiata».

Versione confermata dal sindacato di polizia Sap. Il poliziotto "baciato", un giovane di 25 anni, non ha assolutamente avuto la percezione di un gesto amichevole: racconta anzi che dopo il "bacio" l'attivista si sarebbe bagnata le dita con la saliva e avrebbe provato ad avvicinarle alla sua bocca. Già allontanata una prima volta, è stata nuovamente invitata a proseguire per la sua strada. Un'altra ragazza avrebbe invece leccato la visiera a un collega.

Al telefono, Nina De Chiffre conferma tutto. Spiega di far parte del collettivo Remake di Milano che ha occupato il cinema Maestoso, poi sgomberato. Ammette sia di avere baciato il poliziotto, sia di non avere alcuna intenzione di lasciar passare come "segno di pace" quella che nella sua mente era una dichiarazione di guerra.

Quel bacio, insomma, non voleva essere un gesto pacifista?
«Macché. Avevo una scelta: sputargli o baciarlo. Ho scelto la seconda possibilità: provocarlo come farebbe una sex worker, una prostituta insomma. So quali siano le regole d'ingaggio delle forze dell'ordine e ci ho giocato: so bene che non possono
reagire alle provocazioni. Non mi sono limitata a baciarlo come si è visto in foto: gli ho detto delle cose per vedere se reagiva, ma lui è rimasto immobile. Era grottesco, come una macchina bloccata. Gli ho anche leccato la visiera, mi sono bagnata le dita e
ho toccato le sue labbra».

E quale sarebbe il significato di tutto ciò?
«Il mio era un gesto di spregio verso le forze dell'ordine. Volevo che quel poliziotto si ricordasse quello che è successo a Marta di Pisa: lo scorso luglio è stata molestata e picchiata senza nessuna conseguenza per gli agenti».

Era un gesto programmato?
«No, per niente. Io ho fatto parte, oltre che gruppo che ha occupato il cinema a Milano, anche di Tabù, un collettivo "di genere": l'immagine che è stata catturata dal fotografo era quella di un gesto a cui volevo dare un significato di spregio sprofondo. C'era questo ragazzo giovanissimo di fronte a me per il quale ho provato profonda pena, ma nel senso di disgusto».

I poliziotti in Valsusa fanno il loro mestiere. Non pensa che meritino comunque rispetto, almeno come persone e lavoratori?
«Sono già stata diverse volte in Valsusa, e sempre per cortei pacifici. Loro hanno scelto di fare i celerini, sanno quello che fanno. La celere è un corpo scelto, chi è lì è selezionato per fare quello che fa. Non vedo in loro delle vittime, quello che fanno lo fanno consapevolmente. Sono pecorelle. Ecco, volevo far passare il messaggio che quelle persone sono come delle macchine che non si rendono conto che la loro non è vita. Volevo ridicolizzare, umiliare».

Pecorelle? Non è un bella parola.
«Lo so. Anche questa è una provocazione».

E non teme di fare la stessa magra figura di Marco Bruno, il ragazzo filmato mentre insultava un agente schierato che non poteva muoversi?
«Temo, sì, che questo gesto sia strumentalizzato dai giornali, ma preferisco essere perseguita legalmente piuttosto che vedere il mio bacio interpretato come un gesto di pace. Era un gesto di disgusto verso le forze dell'ordine e così voglio che sia spiegato».

 

 

PROTESTA NO TAV BACIOPROTESTA NO TAV BACIOPROTESTA NO TAVPROTESTA NO TAVPROTESTA NO TAVSCONTRI A ROMA MANIFESTAZIONE NOTAV SCONTRI A ROMA MANIFESTAZIONE NOTAV

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”