SE IL BANANA PIANGE, SCHIFANI NON RIDE - IL GIP MOROSINI CONCEDE ANCORA DUE MESI AI PM PER INDAGARE SUI RAPPORTI DEL PUPARO DI ALFANO CON I “PICCIOTTI” DI VILLABATE E BRANCACCIO

Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza per "Il Fatto Quotidiano"

Due ore e mezzo di colloqui e analisi in procura sulle minacce lanciate dagli anonimi e da Riina, e una certezza: "Oggi il clima è preoccupante, la sensazione è che siano tornati in campo interessi e protagonisti che non possono essere riferiti soltanto a Cosa Nostra", come dice il vicepresidente dell'Antimafia, Claudio Fava.

Nel giorno in cui la Commissione di palazzo San Macuto sbarca in procura per esprimere solidarietà ai pm minacciati, i magistrati chiedono e ottengono altri due mesi per completare l'indagine su Renato Schifani, indagato per concorso in associazione mafiosa. Proprio ieri scadevano i quattro mesi assegnati dal gip ai pm che, dopo i silenzi istituzionali dei giorni scorsi, hanno ricevuto la solidarietà dei commissari non ancora insediati. "È stato un incontro informale - dice il procuratore Francesco Messineo - che ci ha fatto molto piacere".

Accompagnata da una delegazione di dieci commissari, la presidente Rosy Bindi ha scelto il Giardino della Memoria di Ciaculli per la prima uscita pubblica della commissione, proprio per ripartire dalle vittime della mafia, segnando uno spartiacque culturale con Berlusconi, che fino a qualche giorno fa ha continuato a definire il boss Vittorio Mangano un "eroe": "Le parole dell'ex premier fanno male - ha detto la Bindi partecipando a un convegno della Dia - e stridono profondamente con la risoluzione approvata dal Parlamento europeo e con il Giardino della Memoria che ho visitato questa mattina, dove ci sono magistrati, poliziotti e giornalisti che hanno dato la vita. Loro sì che sono eroi".

E se per Fava c'e' una "soglia di pericolo che non si limita alle invettive di Riina, che ha il suo epicentro nello sviluppo e nelle sorti dell'indagine sulla trattativa e che riporta al clima di venti anni fa", in procura si continua a lavorare alle indagini sull'ex presidente del Senato che tre giorni fa, all'hotel delle Palme di Palermo, ha battezzato il Ncd siciliano, tra gli applausi di quattrocento "alfaniani" che lo hanno accolto come il profeta di una nuova era.

Da oggi, quindi, i pm hanno altri due mesi per completare le indagini: glieli ha concessi il gip Piergiorgio Morosini che il 26 luglio scorso aveva detto no all'archiviazione invocata dalla procura di Palermo chiedendo di approfondire le amicizie pericolose di Schifani con i "picciotti" di Villabate e di Brancaccio.

I prossimi 60 giorni serviranno, probabilmente, a completare gli interrogatori dei sette pentiti indicati dal gip: Nino Giuffrè, Mario Cusimano, Giovanni Drago, Salvatore Lanzalaco, Innocenzo Lo Sicco, Tullio Cannella e Salvatore "Uccio" Barbagallo, tutti depositari di notizie su presunti rapporti di Schifani con la famiglia mafiosa di Brancaccio e con i boss del clan Mandalà di Villabate, a cavallo delle stragi del ‘92.

Già a luglio scorso, quando il gip rifiutò di archiviare l'indagine, Schifani non l'aveva presa bene ("Dopo tre anni, pensavo che il gip accogliesse la richiesta di archiviazione"), nonostante avesse incassato immediatamente la solidarietà di Berlusconi: "Sono vicino all'amico Schifani - disse l'ex premier - colpito dall'inaspettata decisione del gip di Palermo che ha disposto approfondimenti istruttori su fatti che risalgono a venti anni fa".

A luglio, Morosini indicò come particolarmente rilevante, per provare eventuali rapporti di Schifani con la mafia di Villabate, l'audizione di Nino Giuffrè, capo del mandamento di Caccamo (Palermo), più volte ascoltato nel processo che ha portato alla condanna del boss Antonino Mandalà, indicato da Campanella come il "referente mafioso" dell'ex presidente del Senato. E poi la presunta frequentazione tra il presidente dei senatori del Pdl e il boss Filippo Graviano su cui dovranno essere sentiti Drago e Cannella, entrambi pentiti di Brancaccio.

E NON SOLO. Morosini ha chiesto di approfondire ancora le dichiarazioni di Spatuzza che ha rivelato di aver visto Schifani, avvocato dell'imprenditore Pippo Cosenza, recarsi a piedi nel capannone di quest'ultimo, un fabbricato nel cuore di Brancaccio frequentato anche da Graviano. E infine, la procura dovrà sentire anche Giovanni Costa, un faccendiere palermitano arrestato a settembre a Santo Domingo: "Prima o poi - ha detto Costa - la verità su Schifani dovrò raccontarla tutta".

 

SCHIFANI E AZZOLLINI LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI RENATO SCHIFANI LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA Silvio Berlusconi con Alfano e SchifaniQATIPM x Schifani Severino Fornero Claudio FavaFRANCESCO MESSINEO PROCURATORE CAPO DI PALERMO jpeggraviano filippo Rosy Bindi

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO