UN GIUBILEO FRANCESCANO? - RUTELLI: “IL 2000 FU TRIONFANTE, QUSTO SARÀ UN ANNO SANTO NEL NOME DELL’UMILTÀ. DARÒ UNA MANO DA VOLONTARIO” - “NON C’È TEMPO PER GRANDI OPERE, MARINO DOVRÀ GARANTIRE DECORO E MANUTENZIONE”

1. RUTELLI: «NEL 2000 FU UN TRIONFO STAVOLTA SARÀ FRANCESCANO DARÒ UNA MANO DA VOLONTARIO»

Andrea Garibaldi per il “Corriere della Sera”

I TRE SINDACI RUTELLI VELTRONI MARINO AL FUNERALE LAICO DI ARNOLDO FOA FOTO LAPRESSE I TRE SINDACI RUTELLI VELTRONI MARINO AL FUNERALE LAICO DI ARNOLDO FOA FOTO LAPRESSE

 

Domandiamo a Francesco Rutelli se Roma è pronta per il nuovo Giubileo. Risposta: «Roma già soffre nella quotidianità, ma il Giubileo è un’occasione! Il primo Giubileo, con Bonifacio VIII nel 1300, fu indetto quando l’anno era già cominciato da due mesi...».

 

Lei era sindaco di Roma e fu nominato commissario del governo per il Giubileo 2000.

«Nel 2000 ci fu una celebrazione di massa, fu un Giubileo triumphans , trionfante, per Giovanni Paolo II e per la Chiesa. Questo invece dovrebbe essere un Giubileo nel nome della humilitas , l’umiltà».

 

Niente grandi opere.

«Impossibili le grandi opere in otto mesi. Il sindaco di Roma dovrà chiedere al governo finanziamenti straordinari per la manutenzione ordinaria e il decoro della città».

Rutelli Sindaco di Roma 1993Rutelli Sindaco di Roma 1993

 

A Roma non funzionano trasporti, raccolta dei rifiuti, traffico, verde pubblico.

«Si tratta di mettere in piedi una grande organizzazione: Comune, Regione, governo».

 

E Vaticano.

«Con il Vaticano va tenuto un costante coordinamento. Il cardinale Re, persona mite e gentile, mi convocò, molto alterato: “Ho visto il piano pullman, volete impedire ogni accesso in Vaticano!”. Gli illustrai le nostre ragioni, gli accessi pedonali e si convinse. Quel piano è ancora valido».

 

«Ci vuole una cabina di regia», dicono i suoi ex collaboratori Anzaldi e Bonaccorsi.

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

«Questa non è operazione da “faccio tutto io”. Nella squadra del 2000 Zanda era capo dell’Agenzia per il Giubileo, Gentiloni assessore al Giubileo, Tocci alla mobilità. Parteciparono 34 istituzioni e servizi. Lavorarono 80 mila volontari».

 

Il vicecommissario era Guido Bertolaso, più avanti investito da diverse inchieste giudiziarie.

«Lavorò benissimo. L’avevo conosciuto in Etiopia, durante la campagna radicale contro la fame. Faceva il medico, lo vidi circondato da una folla di persone scheletrite».

 

Rapporti con la Prefettura?

Luigi Zanda Luigi Zanda

«Il prefetto era Enzo Mosino. Lo incaricammo di sorvegliare i cantieri».

 

Nessuna polemica sindaco -prefetto come nel caso recente dei tifosi del Feyenoord?

«Quando ti parli tutti i giorni non possono nascere polemiche sulle colpe. Il risultato del Giubileo 2000 è zero inchieste, zero tangenti. E zero morti sul lavoro: avevo giurato che non avremo ripetuto il disastro dei Mondiali ‘90».

 

Avete avuto a disposizione fondi ingenti.

«Tremilacinquecento miliardi di lire nel complesso, di cui 1.700 per Roma. Abbiamo lasciato musei e gallerie, nuovi pronto soccorso, nuove ferrovie, 3.000 facciate di palazzi restaurate, il grande molo per le crociere di Civitavecchia, il sottopasso di Castel Sant’Angelo».

ignazio marino alla barcacciaignazio marino alla barcaccia

 

Ha un rimpianto? La metro C, dal Colosseo a San Pietro?

«La annunciammo nel 1995, ma capimmo che non si poteva fare entro il 2000: non è finita ancora oggi. Abbiamo chiuso il 96 per cento dei cantieri in tempo. Il rimpianto è proprio sul sottopasso: doveva partire dal Palazzaccio, ma la sovrintendenza si oppose. Dissero, assurdamente, che sarebbe crollato Castel Sant’Angelo».

 

vandalismo dei tifosi del feyenoord  45vandalismo dei tifosi del feyenoord 45

Quanti soldi ci vorranno per questo nuovo Giubileo?

«Penso che basteranno alcune centinaia di milioni di euro. Credo che il Papa darà un’impostazione francescana, ognuno dovrà fare opere di bene nella sua comunità. Magari venire a Roma a piedi dalla strada di Assisi...

 

O dalla via Francigena.

«Ecco, da due anni ho avuto l’incarico dal Papa di collaborare ai pellegrinaggi per le vie storiche. Ho collezionato molte delusioni».

vandalismo dei tifosi del feyenoord  39vandalismo dei tifosi del feyenoord 39

 

Per esempio?

«A Roma la strada entra in città attraverso il Parco dell’Insugherata, sulla Cassia. Il Parco non ha i soldi per battere il sentiero e per combattere gli abusivi che hanno messo un cancello e una sbarra. Ho trovato 100 mila euro dalla fondazione Baroni, non riescono a spenderli».

 

Se la chiamassero per il nuovo Giubileo, sarebbe pronto?

«Non ho incarichi pubblici e non ne voglio. Come volontario e cittadino sarei felice di dare una mano, senza ruoli istituzionali. Continuerò comunque a occuparmi di chi vuole camminare a piedi...».

 

agaribaldi@corriere.it

Francesco Rutelli Francesco Rutelli

 

 

2. TUTTE LE STRADE PORTANO A FRANCESCO RUTELLI: L’EX PRIMO CITTADINO ALLA «CABINA DI REGIA»

Dal “Corriere della Sera - Roma”

 

Tutte le strade portano a Francesco Rutelli. Se cabina di regia sarà, dunque, a guidarla potrebbe essere l’ex sindaco, l’ex ministro dei beni Culturali, con il curriculum arricchito anche dall’aver reso il Giubileo del 2000, da primo cittadino, un evento impeccabile e virtuoso per la città. Solamente un’ipotesi, al momento: e però se i rumors si intensificano come avvenuto nelle ultime ore, c’è qualcosa in più delle illazioni. Perché anche solo a mettere assieme le dichiarazioni dei parlamentari rutelliani immediatamente successive all’annuncio di Papa Francesco, ciò che ne viene fuori è quasi un identikit che al posto dei tratti somatici ha un nome e un cognome.

lorenza bonaccorsilorenza bonaccorsi

 

Andiamo con ordine: quali sono i parlamentari Pd che, poco dopo l’annuncio di Papa Francesco, gelano il sindaco Ignazio Marino dicendo che «Roma non è pronta» e che «è necessaria una cabina di regia?». Lorenza Bonaccorsi e Michele Anzaldi: lei già capo della comunicazione di Rutelli nella campagna elettorale del 2008, lui a lungo portavoce dello stesso Rutelli.

 

Un caso? Marino in qualche modo li bolla come «gufi» (e questo spiega in qualche modo anche la sua posizione su una nomina esterna all’amministrazione): e però, raccontano i ben informati, non è un caso se due fedelissimi di Rutelli prendono una posizione tanto netta. Lo fanno per «amore» di Rutelli? E però anche questa spiegazione non basta: perché entrambi conoscono bene il peso delle parole. Eppure, sempre ieri al Corriere, Anzaldi dice: «Adesso gli ospedali sono in tilt, le strade fanno schifo. È una città che non è stata in grado di controllare quattrocento tifosi, figuriamoci un Giubileo...».

 

Ecco, si tratta di dichiarazioni che, sostengono oggi i più, non sono casuali. E poi gli indizi che portano a Rutelli sono numerosi: come quello che vuole tutte le persone che un tempo «lavoravano per lui» ad essere oggi vicinissime al presidente del Consiglio, Matteo Renzi: Filippo Sensi che oggi come allora si occupa di comunicazione, il parlamentare Roberto Giachetti che fu capo segreteria di Rutelli, oltre naturalmente a Bonaccorsi e Anzaldi. E senza ricordare Gentiloni, Lanzillotta...

MAURIZIO 
PUCCI
MAURIZIO PUCCI

 

Lo stesso Maurizio Pucci, che con Rutelli lavorò al Giubileo, oggi ha un ruolo al Comune di Roma. L’unico rimasto fuori, alla fine, è proprio Francesco Rutelli. Infine, Rutelli in un’intervista ad Andrea Garibaldi descrisse così il giovane Matteo Renzi: «Lo portavo in giro nel mondo, India, Giappone, Stati Uniti. Lo presentai a Hillary Clinton e le dissi: “Questo te lo ritroverai davanti, fra qualche anno...”». In sintesi, è nella Margherita di Rutelli che il presidente del Consiglio è politicamente cresciuto.

 

Ora, naturalmente: Renzi è imprevedibile, è vero. E però, al momento, per il ruolo di commissario straordinario tutte le strade portano là, a Francesco Rutelli.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."