salvini lega saronno clandestini

LA GRANDE INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA - LA GIUDICE CHE HA CONDANNATO LA LEGA PER AVER USATO LA PAROLA ‘CLANDESTINI’ HA PARTECIPATO A SEI CONFERENZE DELL’ASSOCIAZIONE PRO-MIGRANTI CHE HA PROMOSSO LA CAUSA! - E ORA PER QUESTA SUA ‘LEGGEREZZA’ MOLTO PESANTE È SOTTO INDAGINE DEGLI ISPETTORI DEL MINISTERO DI GIUSTIZIA

Tommaso Montesano per ‘Libero Quotidiano

il manifesto della lega saronno sui clandestiniil manifesto della lega saronno sui clandestini

 

Martina Flamini, il giudice del tribunale ordinario di Milano che il 22 febbraio scorso ha condannato la Lega per l' uso «discriminatorio» del termine «clandestini» nei manifesti affissi a Saronno, è sotto accertamento del ministero della Giustizia.

 

Il Guardasigilli, Andrea Orlando, vuole vederci chiaro sulle frequentazioni del magistrato, che in sei occasioni - tra il 2014 e il 2016 - avrebbe partecipato ad altrettante conferenze organizzate dall' Asgi, ovvero l' Associazione per gli studi giuridici sull' immigrazione. Asgi che poi, insieme ad un' altra sigla - l' Associazione volontaria di assistenza sociosanitaria (Naga) - aveva presentato il ricorso contro il Carroccio per il carattere discriminatorio dell' espressione «clandestini» riferito all' arrivo di 32 richiedenti asilo in provincia di Varese.

 

il manifesto  della lega saronno sui clandestiniil manifesto della lega saronno sui clandestini

Orlando comunica l' avvio degli «accertamenti» nei confronti di Flamini rispondendo, nell'Aula di Montecitorio, ad un' interrogazione presentata dal gruppo della Lega (primo firmatario il capogruppo, Massimilano Fedriga). La verifica degli uffici del ministero della Giustizia serve al Guardasigilli per valutare se, «in concreto, la segnalata partecipazione del magistrato a convegni e seminari promossi e organizzati da un' associazione indicata come parte in un procedimento trattato dallo stesso giudice, sia circostanza effettivamente idonea a fondare l' obbligo di astensione».

 

Ispettori al lavoro - In soldoni: Orlando, attraverso i «competenti uffici ministeriali» - l' Ispettorato generale - vuole capire se Flamini ha violato il principio del «dovere di astensione». Violazione, ricorda il Guardasigilli, che per la toga milanese configurerebbe un «illecito disciplinare».

 

E questo perché «tassative disposizioni normative», scandisce il ministro della Giustizia, impongono al giudice il rispetto «dei valori della terzietà e dell' imparzialità della giurisdizione». Valori, denuncia il Carroccio, che sarebbero venuti meno a causa della vicinanza del giudice Flamini alla Asgi. Nell' interrogazione presentata l' altro ieri, Fedriga denuncia che «Martina Flamini ha più volte, e con continuità, tenuto conferenze» presso l' Asgi «su temi attinenti al diritto della protezione internazionale».

salvini lega saronno clandestinisalvini lega saronno clandestini

 

Il capogruppo della Lega indica anche le date della partecipazione del magistrato ai lavori dell' Associazione: 21 febbraio 2014; 18 marzo 2014; 13 marzo 2015; 25 novembre 2015; 7 marzo 2016 e 13 settembre 2016. Poco più di cinque mesi dopo, sarebbe arrivata l' ordinanza di condanna della Lega per i manifesti di Saronno. Quel termine, «clandestini», sui manifesti non doveva essere usato riferito ai richiedenti asilo.

 

Un'associazione «erronea», con «valenza denigratoria», tale da provocare un «clima intimidatorio e ostile» nei confronti degli stranieri. Da qui la condanna di «Lega nord, Lega lombarda e Lega nord Saronno» al pagamento, «a titolo di risarcimento, della somma di 5mila euro per ciascuna associazione».

 

"Toghe faziose" - Il Carroccio ringrazia il Guardasigilli: «Ha dimostrato che la libertà di espressione e, oltretutto, la conoscenza del vocabolario italiano, non possono appartenere ai tribunali o a magistrati ideologizzati». Fedriga approfitta della replica a Orlando per lanciare nuove accuse alla Asgi.

 

ANDREA ORLANDOANDREA ORLANDO

Nel mirino del capogruppo leghista, stavolta, c' è il «vicepresidente» dell' Asgi, (Gianfranco Schiavone, come emerge dal consiglio direttivo indicato sul web), ovvero «quello che fa i convegni insieme alla magistrata che ci ha giudicati». Schiavone, sostiene Fedriga, «è il presidente di una cooperativa che prende milioni di euro; per che cosa? Per accogliere immigrati clandestini». Schiavone risulta «presidente di Consorzio italiano di solidarietà - Italian Consortium of Solidarity (ICS) - Ufficio Rifugiati, Onlus, Trieste».

barbara saltamartini e massimiliano fedrigabarbara saltamartini e massimiliano fedriga

 

Da qui il sospetto del capogruppo della Lega: c' è «una volontà, soprattutto da parte di chi ci guadagna dal business dell' immigrazione clandestina, di sedare le voci che escono dal coro, di negare la verità e di convincere, con le buone o con le cattive, ad esempio le sentenze dei tribunali, che non bisogna opporsi ai miliardi di euro che qualcuno si mette in tasca».

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…