giuseppe conte giorgia meloni

“COME PRIMA MISURA CI SAREMMO ASPETTATI MISURE CONTRO IL CARO BOLLETTE, INVECE FAMIGLIE E IMPRESE DOVRANNO ASPETTARE ANCORA” – GIUSEPPE CONTE, ORMAI UNICA OPPOSIZIONE DEL GOVERNO MELONI, HA GIOCO FACILE NEL MENARE SULLA DUCETTA: “GLI AIUTI NON DOVEVANO ESSERE LA PRIORITÀ?” – “LA NORMA SUI RAVE PARTY È DA STATO DI POLIZIA. LA CRISI MORDERÀ ANCORA: SE I CITTADINI SCENDERANNO SPONTANEAMENTE IN PIAZZA PER DIRE CHE IL GOVERNO NON FA ABBASTANZA, PRENDERANNO TUTTI QUANTI SEI ANNI?”

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

MEME SU GIUSEPPE CONTE

Misure sul Covid, sulla sicurezza, tagli al reddito di cittadinanza: Giuseppe Conte si prepara a dare battaglia. Il presidente stellato fa muro sulle posizioni assunte dall'esecutivo. Il leader difende anzitutto la misura bandiera del Movimento.

 

«Dalle anticipazioni di stampa e dalle dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza si conferma il fatto che questo è un governo forte con i deboli e debole con i forti», dice al Corriere . E mette in guardia l'esecutivo sulle possibili conseguenze: «In un Paese campione d'Europa di evasione fiscale, si decide di alzare il tetto al contante e di tagliare fondi all'unica misura di protezione sociale esistente. Scelte molto gravi, ancor più gravi di fronte a un'inflazione e a un caro bollette da record. Così si alimenta il rischio di tensioni sociali».

giorgia meloni 1

 

Per Conte dire «togliamo il reddito di cittadinanza a chi può lavorare» significa «essere lontani dalla realtà: secondo l'Anpal, il 70,8% dei beneficiari non ancora occupati ha al massimo la terza media; si tratta dunque di persone distanti dal mercato del lavoro che necessitano di specifiche azioni di formazione».

 

Ossia - argomenta l'ex premier - «ciò che avrebbero dovuto fare i centri per l'impiego se le Regioni, 14 delle quali in mano al centrodestra, avessero completato il Piano di potenziamento previsto nel 2019 dal Conte I, per cui era stato stanziato un miliardo di euro».

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI NEL 2015 - MANIFESTAZIONE CONTRO RENZI

Ma a preoccupare Conte sono soprattutto i nodi Covid e sicurezza, i primi sui quali si sta muovendo il governo Meloni. «È vero che le misure attuali vanno riviste e non possono ricalcare quelle messe in campo nel periodo più duro della pandemia - ragiona il leader M5S sul Covid -, ma questo non può voler dire in alcun modo prendere decisioni dettate dalla demagogia, abbandonando la strada che la scienza ci indica».

 

E spiega: «Ad esempio mi preoccupa molto il messaggio che si dà riabilitando i medici No vax. Noi durante il Conte II abbiamo sempre adottato il principio della precauzione e i criteri della adeguatezza e proporzionalità delle misure. Abbiamo sempre seguito una linea in cui ci siamo assunti la responsabilità politica ma poggiando le decisioni sulle evidenze scientifiche».

 

MELONI CONTE

Per questo Conte non accetta che Meloni accusi i governi precedenti di aver avuto un approccio ideologico nella gestione della pandemia: «Non le permetto di parlare così, la sua è pura demagogia. Ancora la ricordiamo durante la pandemia, quando diede prova di grande irresponsabilità, facendo un'opposizione scomposta e pregiudiziale verso le misure adottate dal governo e soffiando sul malessere sociale e sul disagio morale della popolazione per cercare di buttare giù il governo nel momento più buio e difficile per il Paese.

 

la strategia di conte per il natale

È indecente e ridicolo il tentativo di presentarsi adesso sfoderando un atteggiamento pseudo scientifico e bollando come ideologico il responsabile atteggiamento da noi adottato».

 

La contrapposizione rischia di spostarsi anche a livello parlamentare. «Se questo governo pensa di usare la commissione d'inchiesta sul Covid come clava politica, sappia che siamo noi i primi a volerla fare. E gli si ritorcerà contro, chiederemo che indaghi approfonditamente anche sui sistemi regionali, primi responsabili della gestione sanitaria durante l'era Covid», conclude.

 

Ma oltre alla gestione del virus l'attenzione del leader cade anche sul giro di vite che è stato introdotto con la norma sui rave party. «È da stato di polizia», sostiene il leader. E ancora: «Il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante». «Questo governo - spiega - prevede fino a 6 anni per i rave party, quando esistono una serie di reati ben più gravi di colletti bianchi puniti con pene minori e per i quali proprio il centrodestra vietò le intercettazioni», puntualizza Conte.

 

 

di maio conte card reddito

«Creare un nuovo reato, costruito tutto su una struttura di pericolo, modificando il codice penale, ha conseguenze enormi - spiega ancora -. Il rischio è che venga utilizzato come strumento repressivo con cui gestire il controllo sociale a ogni livello considerato che sarebbe applicabile anche nelle scuole, università e fabbriche». E lancia l'allarme: «È assolutamente inaccettabile che la vicenda del rave di Modena venga usata dal governo come pretesto per comprimere il diritto di manifestare».

 

giorgia meloni

I timori del leader del Movimento sono duplici. «La crisi morderà ancora: se i cittadini scenderanno spontaneamente in piazza per dire che il governo non fa abbastanza, prenderanno tutti quanti sei anni?», si domanda. E attacca: «Qui non è chiaro il confine tra tutela della legalità e tutela della libertà di riunione e di manifestazione di pensiero». Non a caso, proprio in tema crisi, Conte sottolinea che «come primo atto di questo governo ci saremmo aspettati misure contro il caro bollette, invece sembra che famiglie e imprese dovranno aspettare ancora. Chiedo a Meloni: ma questi aiuti non dovevano essere la priorità?».

meloni risponde a conteIL MEME DI CARLI SUL DECRETO ANTI RAVE - CROSETTO - SALVINI - SANTANCHE - MELONIgiorgia meloni 1conte dpcmmeme giuseppe conte 2

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...