renzi zagrebelsky

GLI ITALIANI SI SONO ROTTI LE PALLE PURE DI PROTESTARE – ZAGREBELSKY: “A DIFFERENZA DI QUALCHE ANNO FA, OGGI VEDO PIÙ IMPOLITICA CHE ANTIPOLITICA. INSOMMA, LASCIATEMI IN PACE” – ED I RISULTATI ARRIVANO CON L’ASTENSIONE – E RANDELLA PURE MATTARELLA SULLA LEGGE ELETTORALE 

 

Giuseppe Salvaggiulo per la Stampa

 

ZAGREBELSKY

«A differenza di qualche anno fa, oggi vedo più impolitica che antipolitica». Così Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, interpreta la stagione politica che volge alle elezioni.

 

Qual è la differenza?

«L' antipolitica è un' energia che può essere mobilitata "contro": i partiti, i politici di professione, la democrazia parlamentare. Non è un caso che il populismo sia antipolitico e mobilitante. In un certo senso, è un atteggiamento attivo. L' impolitica è l' esatto contrario: è un atteggiamento passivo, di ritrazione, di stanchezza. Un modo di dire: lasciatemi in pace».

 

Quali sono i segnali di questo cambiamento?

«La si può misurare con i numeri sempre più scarsi di coloro che scendono in piazza, che seguono i talk show politici, che vanno a votare. L' impolitico è pronto a sopportare qualunque cosa. L' antipolitico, invece, è disposto a mobilitarsi. Si potrebbe dire che l' impolitica è la fase suprema dell' antipolitica, quando non si crede neppure più al populismo».

 

Abbiamo visto le conseguenze dell' antipolitica. Quali possono essere quelle del diffondersi di sentimenti impolitici?

Renzi Zagrebelsky

«L' astensionismo non è solo quantità, ma anche qualità. Favorisce la corruzione di quel che resta della politica, poiché inaridisce il voto d' opinione, mentre gli scambisti di voti e favori non si astengono di certo. Dunque cresce l' incidenza percentuale del consenso ottenuto con metodi collusivi. Mi stupisco che non ci sia allarme. Il silenzio della classe politica è forse un segno di accondiscendenza?».

 

Ci sono altre peculiarità di questo fenomeno?

«L' astensionismo cresce in generale, ma non quando ai cittadini viene data la possibilità di votare contro i partiti. Allora si scuotono. Nel referendum costituzionale come in quello per l' autonomia in Veneto. Si è votato su un quesito come "volete più autonomia?". È come chiedere: "volete più soldi? Più salute?". Le analisi dei flussi segnalano un forte contributo dell' elettorato del M5S. Non è stato un voto per separar-si, ma per separar-li. Loro sono i partiti».

 

La vicenda del Rosatellum aumenta la disaffezione?

BEPPE GRILLO

«E' stata tutta interna al Palazzo. La maggioranza dell' opinione pubblica ha capito la posta in gioco e ha pensato: è un problema dei partiti, noi non c' entriamo, se la vedano tra di loro.

La rabbia, se c' è, non si manifesta più».

 

Qual era la posta in gioco?

«Di tutte le leggi, quella elettorale più delle altre dovrebbe essere fatta per i cittadini-elettori. Ma la scrivono i partiti, che la usano per tutelare innanzitutto i propri interessi. È una contraddizione della democrazia. Proprio per questo ci devono essere dei correttivi».

 

Quali potrebbero essere?

«C' è una regola aurea che viene dall' Europa: non si cambiano le leggi elettorali nell' anno antecedente le elezioni. Così, i calcoli utilitaristici sarebbero più difficili e potrebbe fare capolino qualcosa come la "giustizia elettorale"».

 

Ma l' Europa è lontana, per parafrasare una canzone di Lucio Dalla.

MATTARELLA CORTE COSTITUZIONALE

«Ci sono la Corte costituzionale e il presidente della Repubblica. La Corte, però, è fuori gioco perché il suo intervento, peraltro difficile dal punto di vista procedurale, sarebbe tardivo. Arriverebbe dopo le elezioni e un' assurda giurisprudenza ha detto che un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale può tranquillamente starsene al suo posto».

 

E il Presidente della Repubblica?

«Non ha rilevato evidenti motivi d' incostituzionalità. Mah! Che dire del voto unico: voto per il candidato nel collegio uninominale e devo trascinarmi dietro una lista di nomi nelle liste proporzionali per i quali non vorrei votare? Una sorta di pacco-sorpresa».

 

Si aspettava altro dal Quirinale?

«Al punto in cui si era giunti, era difficile credere a un rinvio della legge. Avrebbe assunto il significato d' una dichiarazione di guerra contro un' ampia maggioranza parlamentare. Ci sono cose giuste che non si possono più fare nel tempo sbagliato».

 

Che cosa intende dire?

«Che sarebbe stato necessario richiamare a tempo debito, fuori e prima della mischia, i limiti, "i paletti" d' ogni onesta legge elettorale. Il presidente della Repubblica dispone d' un potere d' influenza che, mi pare, non sia stato esercitato».

 

ROSATELLUM SENATO

Pensa anche alle questioni di fiducia posta dal governo?

«No, perché sono state un colpo di mano non previsto (anche se prevedibile) dell' ultima ora».

 

Ma erano legittime, o no? Qualcuno ha evocato il fascismo, s' è parlato di golpe.

«La questione di fiducia d' iniziativa governativa non è citata nella Costituzione, si è affermata nella prassi parlamentare. La legge elettorale non riguarda l' azione di governo, né risulta nel programma di questo governo. Si è trattato di un pretesto per imporre il voto palese a un Parlamento riottoso. Non c' è stata violazione di alcuna norma costituzionale, però la vita politica non è fatta solo di legittimità ma anche di correttezza costituzionale e talora la scorrettezza è anche più grave dell' illegittimità. E' un chiaro caso di abuso del diritto».

 

Renzi ha fatto notare che con lo stesso metodo è passata la legge sulle unioni civili.

«Un pensiero inquietante. Un buon fine non sana un mezzo cattivo. Il fine giustifica i mezzi? Forse il contrario: un mezzo sbagliato può corrompere un fine giusto».

 

matteo renzi pietro grasso

Che cosa pensa del comportamento del presidente del Senato Grasso?

«Ha difeso la dignità delle istituzioni, con un gesto dimostrativo che ha un contenuto di alta drammaticità. Il suo significato è questo: sono stato sottoposto a una violenza morale alla quale non potevo resistere. Detto dalla seconda carica dello Stato! Mi pare che ci sia affrettati, da parte di coloro dai quali quella pressione presumibilmente è provenuta, a passare oltre con ipocrite espressioni formali di rammarico».

 

Vede per Grasso un futuro politico, magari di governo?

«È una risorsa possibile che potrebbe rivelarsi preziosa in futuro. Tuttavia, quel suo gesto di protesta gli avrà certamente alienato molte simpatie negli ambienti che contano. Anche per questo merita non solo rispetto ma anche apprezzamento».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)