ECCO A COSA SERVONO I GRILLINI: SOLO GRAZIE ALL’ASTENSIONE DEL M5S IN COMMISSIONE DIFESA, L’ALA PACIFISTA DEL PD RIESCE A FAR PASSARE IL TESTO CON CUI SI CHIEDE AL GOVERNO DI DIMEZZARE IL BUDGET PER GLI F35
1 - F35, SÃ AL TAGLIO CON L'AIUTO DEI GRILLINI
Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"
La strada per ridurre il programma degli F-35 resta ancora lunga, ma da ieri sembra un po' meno in salita. La commissione Difesa della Camera ha approvato a sorpresa il documento, promosso dall'ala "pacifista" del Pd, che di fatto rappresenta la relazione conclusiva dell'indagine conoscitiva della commissione.
Nel testo, messo nero su bianco da Gian Piero Scanu al termine di un braccio di ferro interno ai democratici e con la Difesa, si chiede al governo di ridurre della metà il budget per i contestati aerei militari. Il via libera è reso possibile dall'astensione determinante di Sel, centristi, Ncd e - dato politicamente di peso - dal Movimento cinque stelle. Votano contro, invece, Forza Italia e la Lega.
I deputati democratici riescono a strappare un primo stop sul programma, ma la sola indagine conoscitiva non è capace di vincolare l'esecutivo. Per questo, la maggioranza del gruppo del Pd punta adesso a far votare l'Aula di Montecitorio su una risoluzione che rilanci le critiche contenute nel documento e impegni il governo a rispettare nuovi, stringenti paletti.
Sel, intanto, giudica il via libera al testo «un passo avanti», mentre i grillini parlano di «un primo timido passo», reclamando a questo punto un rapido passaggio in Aula. Scanu, dal canto suo, punta a discutere una risoluzione entro giugno. Lo annuncia in commissione e polemizza con il ministro della Difesa, che ha rimandato ogni decisione al Libro bianco: «Il Libro è quello della repubblica parlamentare italiana, non della repubblica presidenziale di Francia. Noi nutriamo molte aspettative verso il libro bianco, ma con una battuta dico che non si tratta di una cambiale in bianco. Conterrà delle nostre proposte che, però, saranno valutate dal Parlamento. Sono le Camere che decidono».
Arturo Parisi, ministro della Difesa ai tempi del governo Prodi, ironizza su quanto votato in commissione: «Tagliamo le ali alle armi. L'obiettivo che ha guidato la campagna contro l'F35, l'obiettivo cioè del disarmo aereo totale, è oggi più vicino. Credo che i pacifisti ne possano essere soddisfatti. Un altro piccolo sforzo e l'obiettivo del disarmo aereo totale sarà raggiunto ». Esultano, invece, le organizzazioni pacifiste come Avaaz: «L'indagine parlamentare giudica inutili e troppo costosi gli F-35, presenteremo mezzo milione di firme alla Difesa per fermarli».
2 - PINOTTI: IO NON HO PERSO MA TRA I DEMOCRATICI TROPPI PERSONALISMI
Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"
Cammina veloce, Roberta Pinotti. Si ferma solo alcuni minuti in un corridoio del Senato. La vicenda degli F-35 assorbe molte energie. Ma lei vuole spiegare, chiarire. Anche per questo non si sottrae alle domande: «Mettiamo in chiaro una cosa: è semplicemente falso che con il documento del Pd sia stata sconfitta la mia linea».
Ministro Pinotti, il testo dem rappresenta - almeno potenzialmente - il principio di una clamorosa battuta d'arresto nel programma di acquisto degli aerei militari.
«Sono io quella che fin dall'inizio anzi, anche prima di diventare ministro - ha posto la questione della rimodulazione. Scrivere quindi che c'è una contrapposizione tra me e questo documento non ha senso. Mica posso contrappormi alla mia stessa linea, che è quella del rimodulamento...».
Ma qui si parla addirittura di dimezzamento.
«Si, ma del budget».
Secondo qualcuno significa che saranno tagliati oltre la metà degli aerei. Secondo altri, invece, meno della metà .
«E infatti vedremo.... In ogni caso si tratta del documento del Pd al termine dell'indagine conoscitiva della commissione ».
Sono i deputati Pd che non fanno mistero di aver "piegato" la Difesa e il ministro...
«No, vabbé, scusi: questo non mi stupisce. à così che vanno sui giornali. Funziona in questo modo, si personalizza. Guardate ad esempio quello che sta succedendo adesso sulle riforme, qui al Senato, e capirete... ».
Il testo voluto dal dem Scanu, comunque, è molto duro.
«Il gruppo ha una posizione. Quello è un documento del Pd, poi c'è una maggioranza che è composta da tre forze».
Il documento, comunque, è stato approvato dalla commissione Difesa della Camera.
Pinotti mostra il tablet. «Sì, lo so, è appena passato».
Grazie all'astensione dei grillini, ma anche di Ncd e Sc.
«Ecco, appunto, vedete: ci sono tre forze di maggioranza, due si sono astenute. Per questo toccherà al governo, adesso, lavorare per trovare un punto di equilibrio».
Torniamo al punto: per i deputati, il budget va dimezzato.
«Per quanto mi riguarda, come ho detto mille volte, l'unico approccio serio è quello di rimodulare il programma, attraverso il Libro bianco».
La linea espressa dai democratici non sembra del tutto in sintonia con quella che - per ragioni di equilibrio - il governo porta avanti.
«Dire che è il governo che ha perso è sbagliato. In questa vicenda io lo rappresento. E non a caso martedì, su quel documento, non ho messo mano. E lo sa perché? Perché non toccava a me farlo».
Ma era alla riunione con Guerini, Speranza e Scanu.
«Sì, ma non per proporre modifiche. Anzi, quando mi hanno detto che volevano mostrarmi alcune correzioni, ho detto che non volevo nemmeno vederle».
Perché, ministro?
«Ho a cuore l'equilibrio delle forze che compongono il governo, bisogna tenerne conto. Non a caso, è stato Speranza a proporre le correzioni».
Che non sono passate. Nel testo approvato, invece, si legge che il parere del Parlamento è vincolante.
Pinotti, a questo punto, ricorda che si tratta al momento solo di «un documento di un'indagine conoscitiva», non di una più impegnativa «risoluzione dell'Aula».






