VENDETTA ALLA GRECA: ATENE CHIEDE IL CONTO DELL’OCCUPAZIONE NAZISTA

Andrea Tarquini per "La Repubblica"

Centosessantadue miliardi di euro, una cifra da capogiro. Equivale all'80 per cento dell'attuale prodotto interno lordo ellenico. Tanti sono, scrivevano ieri sera Spiegel online
e da Atene To Vima, i debiti ancora dovuti e non risolti della Germania verso la Grecia per le gravissime distruzioni e gli orrendi costi umani dell'occupazione, e per le ingenti somme che i nazisti semplicemente si presero dai forzieri della Banca centrale greca.

Certo, alla Conferenza di Londra sul debito del 1952-53 Usa e Regno Unito decisero di aiutare la Germania ovest divenuta importante alleata nella guerra fredda a rimettersi in piedi, e le condonarono il 60 per cento del debito di guerra.

Il governo Samaras, scrive Spiegel online, vuole tenere segreto il rapporto - che aveva commissionato a esperti finanziari e storici - per evitare tensioni politiche sia a casa sia con Berlino. La somma, comunque, fa paura. E fa anche pensare: senza quella magnanimità angloamericana di allora, una Germania priva di miracolo economico a causa del salasso dei debiti bellici dove sarebbe oggi?

Il rapporto è ancora top secret, scrivono i due giornali, ma secondo To Vima il tema è "quanto la Germania ci deve". Per compilarlo, la commissione di esperti ellenica, ha detto il suo presidente Panagiotis Karakousis, ha spulciato 190mila pagine di dossier, almeno 761 fascicoli di molti archivi, tra cui leggi, trattati e sentenze di tribunali.

Ufficialmente, né gli esperti né il governo greco forniscono somme del totale, ma fonti indipendenti citate dai due giornali parlano appunto dell'equivalente oggi di 162 miliardi di euro, l'80 per cento del pil di Atene iperindebitata, in preda a recessione, miseria, mortalità infantile.

Il premier Antonis Samaras, il quale (come i ministri degli Esteri e delle Finanze) ha ricevuto copie del rapporto, frenano. Non ne vogliono la pubblicazione perché
temono sia proteste e malcontento, sia una crisi con l'attuale partner e creditore più importante per i tentativi di risolvere la gravissima crisi del debito sovrano ateniese.

«La decisione se pubblicarlo sarà presa al massimo livello, e non è questo il momento di aprire un nuovo scontro con Berlino», ha detto, citato da Spiegel online, un alto esponente greco.

I conti del totale dei presunti debiti di guerra tedeschi ancora aperti verso la Grecia, secondo esperti citati dai due giornali, sono i seguenti. La Germania dovrebbe alla Repubblica ellenica, al valore attuale, circa 108 miliardi di euro per la ricostruzione postbellica imposta dai gravissimi danni dell'aggressione nazista e dell'occupazione.

Più altri 54 per i prestiti coatti che dal 1942 al 1944 il paese occupato dovette versare all'occupante, senza mai ricevere nulla indietro. Con i prestiti coatti il Reich coprì i costi delle paghe dei soldati e ufficiali occupanti e altri costi militari, tecnici, logistici dell'occupazione.

La scelta del silenzio, fatta apparentemente da Samaras, è sotto accusa ad Atene: come To Vima scrive, «il governo di coalizione attuale ha una responsabilità storica, dovrebbe rendere pubblici tutti i risultati dell'inchiesta e trovare una posizione su questo tema scottante che, nel momento in cui siamo sottoposti all'estremo pressing dei nostri creditori, può esplodere come una bomba».

Il viceministro delle Finanze, Christos Staikouras, ha dato una prima risposta: «La Grecia considera questo un tema aperto, e si riserva il diritto di tentare di arrivare a una soluzione soddisfacente».

Resta il fatto, sottolinea il quotidiano ellenico, che nel dopoguerra «la Grecia non ha mai ricevuto alcuna riparazione, né per i crediti che fu costretta a concedere alla Germania, né per i danni di guerra». Danni di una guerra in cui la Grecia fu l'aggredito, e Italia e Germania gli aggressori e poi gli occupanti.

 

merkel-mangiaPANAGIOTIS PIKRAMMENOS CON BARROSO A BRUXELLES ANTONIS SAMARAS MERKEL SAMARAS L EURO CHE AFFONDA LA TOMBA DELL EURO

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…