beppe grillo davide casaleggio

COME MAI BEPPE GRILLO NON HA FIATATO SULLA STORIA DEI SOLDI DAL VENEZUELA? – ORMAI L’ELEVATO E DAVIDE CASALEGGIO NON SI PARLANO PIÙ – IL FIGLIO DI GIANROBERTO È ISOLATO, CHIEDE DI SCEGLIERE SUBITO IL CAPO E ASPETTA SULLA RIVA DEL FIUME IL CADAVERE DEL MOVIMENTO, CHE SARÀ AMMAZZATO DA MES E REGIONALI. MA POI CHI GLI FINANZIA LA SRL? – L’EMORRAGIA DI PARLAMENTARI CONTINUA

 

 

 

 

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

Due binari che rischiano di scontrarsi. Il futuro del M5S si gioca in Parlamento e fuori, sull'asse Genova-Milano. Da una parte infatti la pattuglia grillina rischia di fare i conti con nuove emorragie, tra espulsioni e mini-scissioni quando, prima o poi, ci sarà da votare sul Mes in Aula.

 

Dall'altra c'è il futuro del Movimento con Davide Casaleggio, proprietario della piattaforma Rousseau e quindi teoricamente del cervello operativo sempre più ai margini. Soprattutto in vista del futuro, viste le posizioni nette già espresse dai big («Il mondo è cambiato e gli strumenti vanno rimodellati sugli obiettivi da raggiungere», ha detto, felpato, Luigi Di Maio a Il Fatto).

IL DOCUMENTO SUI SOLDI DEL VENEZUELA AL MOVIMENTO CINQUESTELLE

 

Ma la tenuta dell'esecutivo, più che dai presunti scossoni che potrebbe causare Alessandro Di Battista, gira intorno ai numeri. Dall'inizio del 2020, come ha calcolato Openpolis, il M5S ha perso 18 parlamentari (su un totale di 23 cambi di gruppo).

 

Il problema, come si è visto anche giovedì, è al Senato, però. Dove il governo si regge sui voti di Italia Viva e dove una pattuglia di dissidenti potrebbe mettere in crisi il quadro, soprattutto quando ci sarà da votare il Meccanismo europeo di stabilità.

GIANNELLI - LA DANZA DEI 5 STELLE

 

I ribelli - qui in asse con Dibba - sono calcolati tra le cinque e sei unità, qualora si dovesse arrivare al redde rationem. Da Statuto un voto contrario al gruppo equivale, a seconda dei casi, specifici anche all'espulsione. Il cartellino rosso, invece, viene dato per certo da parte dei vertici del M5S nei confronti dei morosi. La linea dei probiviri in questa fase è netta: «Non faremo sconti».

 

A fine mese Vito Crimi traccerà una linea. Ma al momento, gran parte dei parlamentari sono indietro con le restituzioni (destinate a cambiare da fine giugno con un regime forfettario). E c'è ancora chi non ha saldato le quote del 2019. Il pugno duro, per i casi più eclatanti, viene dato per assodato.

 

E dunque nuove uscite (forzose) sono all'orizzonte. Con la solita premessa: i provvedimenti disciplinari per chi siede a Palazzo Madama possono indebolire ancora di più i numeri della maggioranza.

grillo di maio

 

LA SOLITUDINE

E poi c'è l'altro binario, appunto. Quello che coinvolge i vertici del Movimento. In questa fase Davide Casaleggio è «molto isolato». I pochi che stanno dalla sua parte mettono in fila i fatti: prima il servizio di Report, poi la rivolta dei parlamentari sulla quota di 300 euro da versare e infine la storia dei soldi che sarebbero arrivati nel 2010 a Gianroberto Casaleggio.

 

mimmo paresi, davide casaleggio, alessandro di battista, virginia raggi

«Una fake news», per il figlio del fondatore. Che, in batteria, ha trovato la solidarietà pubblica di tutti i big pentastellati.  Eccetto quella di Beppe Grillo, testimone primario di quel periodo storico dell'allora «non partito».

 

Non si tratta solo di un tweet di solidarietà che non è arrivato - al contrario di quello netto, violento e e con gran tempismo contro Dibba - ma di una serie di scelte che sembrano non convergere più. Casaleggio jr era (ed è) per scegliere subito il nuovo capo politico.

 

I RAPPORTI

casaleggio bugani grillo

Da qui l'asse con Di Battista. Grillo, e tutti gli altri big, sono invece per una scelta contraria: Stati Generali in autunno e guida allargata a un direttorio. Casaleggio, si sfoga con chi lo chiama, aspetta la resa dei conti di settembre. Quando cioè il Movimento avrà archiviato la partita delle regionali.

 

luigi di maio vito crimi

Solo in quel momento, con un risultato che si preannuncia poco esaltante, deciderà cosa fare della piattaforma. Prima non accadrà nulla. Nemmeno il voto tanto atteso da Virginia Raggi per il via libera alla deroga al secondo mandato. Tema caro ai parlamentari arrivati alla fine della giostra.

 

«Agli Stati Generali è indispensabile che a discutere del futuro del Movimento siano soprattutto coloro che sono estranei al divieto del terzo mandato», dice per esempio il deputato Giorgio Trizzino. Un assist per Di Battista, per esempio.

 

di battista di maio

Che continua a spingere per far rispettare le regole interne. Nonostante l'incontro con i vertici per cercare un'intesa. O meglio una tregua. Tutti - eccetto l'ex parlamentare - spingono per una soluzione condivisa e allargata dal punto di vista delle leadership: «Assicuro Grillo non farò il terremoto, nessun pericolo se diventassi capo politico».

ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO

beppe grillo davide casaleggio 5fico grillo di maiobeppe grillo davide casaleggio beppe grillo con gianroberto e davide casaleggio

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…