GUERRA APERTA TRA IL BRACCIO DESTRO DEL PAPA, MONSIGNOR GEORG GAENSWEIN E LA SEGRETERIA DI STATO, DOVE DETTA LEGGE BERTONE – BATTAGLIA COME AI TEMPI DI WOJTYLA MALATO, TRA “I POLACCHI” DELL’APPARTAMENTO PAPALE CHE VOGLIONO LO SCONTRO FRONTALE CON IL REGIME COMUNISTA E IL FINANZIAMENTO DI SOLIDARNOSC E LA SEGRETERIA DI STATO RETTA DA CASAROLI APERTO AL DIALOGO OLTRE CORTINA….

Giacomo Galeazzi per Stampa.it- Vatican Insider

Sono due i luoghi fisici e simbolici del potere supremo vaticano: l'Appartamento papale e la Segreteria di Stato. Entrambi alla terza loggia del Palazzo Apostolico ma resi distanti da "Vatileaks" come centri di decisione e camere di compensazione degli equilibri curiali.

Sull'Appartamento regna il braccio destro di Benedetto XVI, monsignor Georg Gaenswein, mentre nella "stanza dei bottoni" della Santa Sede detta legge il cardinale Tarcisio Bertone. All'inizio del pontificato di Benedetto XVI, con l'avvicendamento tra Angelo Sodano e Bertone, era sembrato che l'Appartamento e la Segreteria di Stato avessero trovato una modalità di pacifica coabitazione, una sorta di tacito accordo.

Poi però sono arrivate nomine contestate come quelle per le arcidiocesi di Torino e di Milano. In entrambi i casi i candidati bertoniani furono bocciati a favore di quelli graditi al "partito Cei" di Bagnasco e Ruini che nel segretario papale don Georg trova solida sponda per bilanciare il potere del Segretario di Stato. E' anche da questo scollamento tra Appartamento e Segreteria di Stato che scaturiscono designazioni "a sorpresa" e decisioni inattese.

Ad acuire la spaccatura sono stati pure alcuni incidenti di percorso come la revoca della scomunica al vescovo negazionista lefebvriano Richard Willamson. Quando ormai erano circolate sui mass media le dichiarazioni del presule britannico sulla Shoah, fu il cardinale Bertone ad accelerare l'iter della grazia malgrado le resistenze di don Georg.

Nel moderno sistema di comando della Santa Sede generalmente i papi regnano ma non governano quindi risulta fondamentale di volta in volta la delega di poteri, l'attenzione accordata dal sovrano ai più stretti collaboratore.

E quindi nel pontificato riformista e di "purificazione" del teologo e pastore Joseph Ratzinger conta l'ascolto concesso ora al segretario particolare ora al suo "premier" che dietro le quinte e sotto traccia, nelle partite di potere interno, incrociano le lame per la titolarità dell'ultimo consiglio.

Una"battaglia" che si rinnova discretamente in ogni scelta importante che il Pontefice deve assumere. Per rintracciare una situazione di "gelo" così evidente tra l'Appartamento e la Segreteria di Stato occorre riannodare i fili della memoria per tornare ad una fase drammatica e delicatissima della storia ecclesiastica del XX secolo: la convalescenza post-attentato di Giovanni Paolo II in piena "guerra fredda". In quelle giornate da incubo la "cintura polacca" costituita dal segretario don Stanislao Dziwisz, dall'amica di gioventù del Papa Wanda Poltawska e dalle suore sue connazionali blindano di fatto l'Appartamento.

Karol Wojtyla entra ed esce più volte dal Gemelli, ha una febbre che scompare in ospedale e riappare al rientro in Vaticano al punto che si teme persino un avvelenamento delle medicine che vengono per questo fatte analizzare da una farmacologa di fiducia.

La "cintura polacca" diffida della Curia e si temono quinte colonne e complicità nell'attentato. Da una lato ci sono i polacchi dell'Appartamento che vogliono lo scontro frontale con il regime comunista e il finanziamento di Solidarnosc, dall'altro la Segreteria di Stato retta dal fautore della ostpolitik Agostino Casaroli e dal ministro degli Esteri Achille Silvestrini, entrambi convinti della necessità di mantenere aperto il dialogo oltre cortina.

I mesi della convalescenza sono i più misteriosi e burrascosi del lungo pontificato wojtyliano. Secondo quanto riferisce il cardinale Silvestrini, lui e il segretario di Stato Casaroli per tutto quel lungo periodo, si protrasse fin quasi alla fine del 1981, incontravano il Papa solo una volta alla settimana per riferire a voce sulle questioni più urgenti nell'ordinaria amministrazione della Curia romana.

Eppure da quella fase di silenzio scaturirono due decisioni fondamentali e controverse del pontificato wojtyliano come il "commissariamento" della Compagnia di Gesù e la nomina dell'arcivescovo statunitense Paul Casimir Marcinkus a pro-governatore dello Stato della Città del Vaticano.

 

padre georg bertone papaTARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVI PADRE GEORG NEL GIORNO DELLA LAUREA HONORIS CAUSA PADRE GEORG NEL GIORNO DELLA LAUREA HONORIS CAUSA PADRE GEORG E RATZINGER PADRE GEORG maria antonietta Calabro e Georg Geinswein - Copyright Pizzigianni letta e georg geinswein - Copyright Pizzi

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