new york attentato

HALLOWEEN DI TERRORE A NEW YORK – GLI USA SCOPRONO LE MODALITA’ DI ATTENTATO UTILIZZATE A NIZZA, LONDRA E BERLINO – DIETRO L'ATTACCO, CHE ERA NELL'ARIA DA MESI, C'E' SOLO UN AUTISTA FOLLE O UNA CELLULA DI TERRORISTI IN FORMAZIONE? - LE DIFFICOLTA’ DEGLI 007 - IL PUGNO DURO DI TRUMP CHE SI SCAGLIA CONTRO LA LOTTERIA DEI VISTI 

new york attentato

Flavio Pompetti per il Messaggero

 

L’attacco di ieri a Tribeca chiude il cerchio del terrore congiungendo gli attentati europei degli ultimi anni con una striscia di sangue che torna a colpire la metropoli statunitense dopo anni di relativa tregua e massima vigilanza. La tecnica stragista è quella largamente sperimentata nelle città europee: un innocente veicolo, un pick-up che chiunque può affittare per poche ore all’uscita di un supermercato di materiali da costruzione, si è trasformato in un’arma micidiale nelle mani di un attentatore determinato a falciare quante più vittime possibile sulla strada. Il presidente Donald Trump annuncia un’ulteriore stretta sui controlli, contro il terrorismo.

 

L’OBIETTIVO Sayfullo Saipov ha scelto la via veloce di scorrimento lungo il fiume Hudson per lanciare l’arma scelta, e si è lanciato sulla corsia privilegiata per biciclette e per chi fa jogging, nella certezza di colpire gente inerme. Come sia riuscito a percorre un tratto così lungo di strada, oltre venti isolati densi di traffico e di semafori, senza incorrere in incidenti, o essere fermato dalla polizia onnipresente in questo tratto urbano, è un mistero che solo le indagini dei prossimi giorni potranno spiegare.

 

new york attentato

Nel frattempo resta la constatazione amara di quanto le nostre città siano vulnerabili alla follia di una singola persona determinata a causare il maggior danno possibile. Le fonti dell’antiterrorismo hanno confermato che l’autore dell’attentato di ieri ha gridato ad Allah nel momento in cui il suo veicolo si è fermato, con la carrozzeria profondamente segnata dai corpi che aveva mietuto e dal contatto con diverse auto che aveva incontrato lungo la strada.

 

ZONA AFFOLLATISSIMA La città è stata colpita nel giorno della festa di Halloween in una delle zone più affollate dai pedoni, ad una settimana dalla maratona che ha già attirato migliaia di turisti nelle strade. Lo spettro di un simile attacco aleggiava da mesi, da anni, rilanciato dai siti jihadisti che lamentano la sconfitta dell’Isis sul terreno mediorientale e invocano carneficine in tutte le città occidentali.

 

Il comandante della polizia di New York ha lasciato intendere negli scorsi mesi che gli uomini dei suoi reparti erano riusciti a bloccare in partenza piani stragisti, ma gli abitanti della città erano assolutamente impreparati all’evenienza. È impossibile premunirsi contro un’evenienza così estemporanea. La domanda che gli investigatori dovranno immediatamente chiarire è se dietro l’autista folle c’è un complotto più vasto, e se ad agire è stato un individuo o una cellula di terroristi di nuova formazione in città.

new york attentato

 

GLI EFFETTI Le conseguenze dell’attentato saranno comunque enormi, perché l’evento cade in uno dei momenti di maggiore tensione politica nell’amministrazione di Donald Trump. Il presidente degli Usa ha più volte criticato l’ingenuità con la quale i leader europei hanno affrontato la minaccia terroristica nei loro paesi e ha sempre suggerito controlli di polizia più stretti nei confronti della popolazione degli immigrati islamici. Ora dovrà spiegare ai suoi concittadini come è possibile che la strage si sia verificata sotto la sua guardia, e la tentazione di addossare tutta la responsabilità agli immigrati di fede musulmana sarà grande.

 

Terrore a New York

NUOVI PROVVEDIMENTI Trump in passato ha parlato della necessità di mettere sotto controllo le moschee, i centri culturali islamici e ha fatto applicare controlli pesanti alle frontiere, con un bando specifico sui cittadini che provengono da paesi ad alta tensione terroristica.

 

La strage di New York potrebbe spalancare la strada a provvedimenti ancora più estremi, così come potrebbe esasperare le istanze xenofobe che sono già emerse durante la passata campagna elettorale e le polemiche sull’attuazione dei decreti presidenziali. Di certo l’aspettativa di un’America immune dalla piaga del terrore urbano, e meglio attrezzata a prevenire dopo l’11 settembre del 2001, è naufragata ieri in fondo alla West Side Highway di Manhattan.

Terrore a New York

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO