antonio decaro

I RENZIANI LICENZIANO - SMANTELLATA LA TECNOSTRUTTURA DELL'ANCI PRESIEDUTA DA DECARO, SINDACO DI BARI: DOPO TRENT'ANNI DI VITA VIENE MESSA IN LIQUIDAZIONE ANCITEL, A LUNGO GALLINA DALLE UOVA D'ORO CON I SUOI 30 MILIONI DI EURO DI FATTURATO - ADESSO RISCHIANO IL POSTO DI LAVORO OLTRE 200 PERSONE - MA NELLA GALASSIA DEI PRIMI CITTADINI FIOCCANO STIPENDI DA FAVOLA - LA GUARDIA DI FINANZA HA SEQUESTRATO GLI HARD DISK, PIENI DI SEGRETI ...

Portineria Romana per Dagospia

  

antonio decaro leopolda

Smantellata. Pezzo per pezzo. L’Anci presieduta dal renziano doc Antonio Decaro, primo cittadino di Bari, ha deciso di rinunciare alla sua cosiddetta tecnostruttura ovvero quella società per azioni, Ancitel, che fino a meno di 10 anni era una sorta di gallina dalle uova d’oro. Un giocattolino a disposizione dell’associazione dei sindaci che per anni è stato assai utile e anche, vale la pena ricordarlo, fucina di progetti non irrilevanti su scala nazionale, dalla carta di identità elettronica al sistema che consente di pagare le multe automobilistiche nei bar e nelle tabaccherie.

ancitel

 

Insomma, un carrozzone pubblico, ma tutto sommato efficiente. Adesso, invece, sia per discutibili scelte manageriali sia per una serie di cavilli normativi, il giro d’affari di Ancitel, nata una trentina di anni fa, si è assai ridotto: sfiorava i 30 milioni di euro, è sceso sotto la soglia dei 10 milioni negli ultimi anni. Fatto sta che a farne le spese, come spesso accade in certi casi, sono i dipendenti. Presi a calci nel sedere da un gruppo di dirigenti pubblici che, quando si tratta di masticare politica, promette a gran voce di tutelare l’occupazione e creare nuovi posti di lavoro.

antonio decaro

 

Ed è lo stesso gruppo dirigente che, invece, se si tratta di archiviare pratiche divenute rognose, non guarda in faccia nessuno. Con buona pace dei valori sociali branditi dalla sinistra. Ma Ancitel non è mai stata una cassa a disposizione di una sola parte visto che cariche e consulenze sono state distribuite a tutto l'arco parlamentare, che manco il manuale Cencelli.

 

Per dire: la poltrona di presidente, a lungo, è stata occupata da Osvaldo Napoli, che è tornato a sedere in Parlamento con la casacca di Forza Italia. Napoli, fermo ai box parlamentari per la legislatura 2013-2018, ebbe molto a che fare con la carica di presidente Ancitel: raccontano di un certo attivismo sul fronte degli affari internazionali, al punto che seguiva il management nelle missioni estere spesso accompagnato da un nutrito gruppo di assistenti e interpreti.

 

LOGO ANCI

Tempi andati e casse piene. La crisi aziendale ha portato ad altro. E la decisione di chiudere bottega l’ha presa Decaro che sulla tolda di comando dell’Anci era arrivato su indicazione dell’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi. L’atto formale e drammatico si è consumato lo scorso 12 settembre quando i soci di Ancitel (Anci ha il 57%, il resto è sparpagliato tra Istat, Formez, Aci e Tim) hanno deliberato lo scioglimento. Ma la discesa era cominciata, come accennato, 7-8 anni fa.

 

osvaldo napoli

Dal 2012 in poi si sono succeduti, troppo rapidamente, quattro amministratori delegati e sono stati tentati ingressi nell’azionariato di soggetti privati.  È in quel periodo che comincia un lento, silenzioso smantellamento: alcune attività cedute ad altri (Invitalia), altre ricondotte in Anci. Tutto questo con tagli agli stipendi fino a un terzo e stabilità occupazionale addio. I dipendenti erano più di 200, ora i 50 rimasti non dormono sonni tranquilli.

 

I sindacati se la sono presa con la casa madre: «Mentre l’Anci continua a elargire lauti stipendi e a erogare sostanziosi premi ai propri quadri e dirigenti, i lavoratori Ancitel continuano a non avere alcuna certezza sulla conservazione del loro posto di lavoro e per essi, nella migliore delle ipotesi, si prepara un attacco alle retribuzioni» si legge in una nota unitaria Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm. Le organizzazioni sindacali hanno già messo a punto una succosa lista di stipendi elargiti in tutta la galassia Anci: i beneficiari si beccano, tra emolumenti base e premi non si capisce per cosa, anche più di 250.000 euro l’anno. Nell’elenco ci sono ex direttori Anci, ex sottosegretari, ex amministratori delegati della stessa Ancitel.

 

guardia di finanza 1

Difficile dipanare la matassa e sciogliere i nodi. Il management è disorientato: in passato non sono bastati i consigli (non gratuiti) dei cervelloni di Kpmg, mentre si sono rivelate destabilizzanti altre vicende, tra cui alcune indagini che hanno portato la Guardia di finanza, pochi mesi fa, a perquisire la sede ufficiale e a sequestrare gli hard disk. Sono pieni di segreti? Lì dentro, si sussurra, c’è la risposta a tanti quesiti.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?