VIENI AVANTI, MARINO! IL SINDACO DI ROMA CONTINUA A LITIGARE CON TUTTI: AL PD ROMANO NON POSSONO VEDERLO, CON IL CAPO DELL’AMA CHE HA NOMINATO SOLO POCHI MESI FA GIÀ NON SI PARLANO PIÙ E ORA HA LIQUIDATO ANCHE IL SUO CAPO UFFICIO STAMPA

Ernesto Menicucci per “Il Corriere della Sera – Roma

il sindaco ignazio marinoil sindaco ignazio marino

 

La calda estate di Ignazio. Non è il titolo di un film, ma quasi la sintesi di un programma di governo. Marino, un passato da chirurgo, «prestato» alla politica da quasi un decennio, sindaco di Roma da un anno e poco più, è di fronte ad un bivio. Lo sa lui, lo sanno i suoi «alleati» (veri o di convenienza politica), lo sanno anche i suoi avversari. O la va, o la spacca. Cioè, o cambia Roma – meglio: cambia qualcosa a Roma – oppure sarà fallimento. Inequivocabile, ed anche inevitabile. Così, quest’estate – la prima «reale» da primo cittadino: nel 2013 era appena stato eletto – sembra diventata il crocevia decisivo. 

daniele fortini daniele fortini

 

In ballo non c’è solo la road map politica: il sì definitivo del governo al piano di rientro, il Bilancio 2014, la vertenza sul salario accessorio. Ma, in gioco, c’è molto di più: la credibilità dell’amministrazione, il consenso verso i cittadini, forse anche il suo futuro. Perché se è vero che, al momento, nessuno può immaginare una crisi, è anche vero che le dinamiche nazionali sono altamente volatili, gli equilibri tra Pd e Sel delicatissimi, il rischio urne sempre dietro l’angolo. ?

 

Così Marino, che comincia a prendere contezza delle difficoltà a cui va incontro, nelle ultime settimane ha alzato i toni. Prima sui rifiuti, mettendo nel «mirino» il presidente e ad di Ama Daniele Fortini (scelto dal sindaco, dopo «l’errore» su Ivan Strozzi) e l’assessore all’Ambiente Estella Marino: «Io ci metto la faccia, ce la mettessero anche loro», ha tuonato.

MAURIZIO PUCCI ROMANA LIUZZO MAURIZIO PUCCI ROMANA LIUZZO

 

Poi sui lavori pubblici: «Voglio un piano per pulire la città ed eliminare le foglie». Uscite che certo non sono piaciute agli addetti ai lavori, la stessa Marino e il suo collega Paolo Masini. ?Con Fortini, poi, da qualche settimana, è calato il «gelo». Marino, per l’Ama, ha pensato di mettere il fidatissimo Maurizio Pucci, ex Protezione civile regionale, come direttore generale.

 

Nicola Zingaretti Nicola Zingaretti

Fortini, per ora, continua ad appoggiarsi a Giovanni Fiscon, una vita in azienda (sotto centrosinistra prima e centrodestra poi) e, per tutta risposta, ha avviato i contatti — informali, per ora — per far rientrare in azienda quei dirigenti in aspettativa (non retribuita) da tempo. Nomi quasi da «incidente diplomatico»: uno è lo stesso Pucci, gli altri sono Vitaliano De Salazar e — soprattutto — Maurizio Venafro, capo di gabinetto della Regione, da sempre «braccio destro» di Nicola Zingaretti. Fortini vorrebbe che anche questi dirigenti rientrassero in Ama, per far parte del piano di riorganizzazione (con eventuale cassa integrazione a rotazione) aziendale, ma è chiaro che la sua idea si scontra con le necessità della politica. ?

 

Sui rifiuti, Marino si gioca molto: aveva cambiato i vertici Ama, dopo le famose foto dei maiali vicini ai cassonetti scattate a dicembre, promettendo una svolta. Ma, dopo sei mesi, nei quartieri la situazione rimane critica, se non addirittura peggiorata. Altro tema caldo, l’Urbanistica. Il sindaco, da qui alla pausa estiva dell’Assemblea Capitolina (prevista dopo l’approvazione del Bilancio), vuole che si approvi la delibera sull’ex caserma di via Guido Reni, provvedimento osteggiato dalla sua stessa maggioranza.

marco bettini alias marco girella marco bettini alias marco girella

 

Qualche giorno fa, in una riunione coi consiglieri di centrosinistra, Marino ha alzato la voce: «Se non la fate, sono pronto a dimettermi». Sullo sfondo, gli aggiustamenti alla squadra. Da qualche tempo, Marino sta cambiando rotta sulla comunicazione. Fatto fuori (sostanzialmente: anche se ancora contrattualizzato) il capo ufficio stampa Marco Girella, il sindaco si appoggia sempre di più al suo spin doctor Paolo Guarino (quello della campagna elettorale, degli slogan «Daje» e «Non è politica è Roma»).

 

Per lui, nei corridoi di palazzo Senatorio, si parla di un incarico ufficiale in arrivo, come capo dipartimento della Comunicazione (per ora vacante). Ultima, ma non meno importante, la giunta. Marino, cambiate Morgante e Barca, è insoddisfatto di Rita Cutini (Sociale), mentre il Pd punta a sostituire sia Caudo (Urbanistica) che Pancalli (Sport). Chissà che, a settembre, non arrivino altre novità. 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...