pedro castillo

CASTILLO DI CARTA – IL COLPO DI STATO TENTATO DAL PRESIDENTE DEL PERÙ PEDRO CASTILLO È FALLITO: LUI, BEATIFICATO L’ANNO SCORSO DALLA SINISTRA DI TUTTO IL MONDO (COMPRESA QUELLA ITALIANA) COME UN PALADINO DEI POVERI, È STATO ARRESTATO E LA SUA CARRIERA POLITICA È FINITA – AVEVA ANNUNCIATO LA CHIUSURA DEL PARLAMENTO, IL SEQUESTRO DELLA MAGISTRATURA E IL COPRIFUOCO, MA NESSUNO GLI È ANDATO DIETRO. È STATO DESTITUITO PER “INCAPACITÀ MORALE” E AMMANETTATO…

 

Paolo Manzo per “il Giornale”

 

pedro castillo arrestato

Il maestro marxista Pedro Castillo, esaltato un anno fa dai media italiani sul suo cavallo bianco come un paladino dei poveri peruviani- dal Corriere a Repubblica, andateveli a rileggere, vale la pena - è stato arrestato ieri per avere tentato ufficialmente di trasformarsi in un dittatore.

 

L'oramai ex presidente del Perú, infatti, a reti unificate aveva annunciato poco prima del mezzogiorno di Lima la chiusura del Parlamento, il sequestro della magistratura e il coprifuoco in tutto il Paese, violando la costituzione del Paese andino.

Un colpo di stato con un «governo di eccezione» esattamente uguale, almeno nelle intenzioni, a quello di 30 anni fa del «neoliberale» Alberto Fujimori che, per la cronaca, dopo una condanna a 25 anni, è dal 2005 in carcere.

 

pedro castillo

Castillo era adorato anche dal brasiliano Lula da Silva (ex carcerato graziato e neo presidente), dall'argentina Cristina Kirchner (ex presidenta, condannata l'altroieri a sei anni di carcere per una frode da un miliardo di dollari), dal presidente messicano Amlo, per non dire dai dittatori di Venezuela, Cuba e Nicaragua, i «fantastici tre» come li hanno già ribattezzati, ovvero Maduro, Díaz-Canel e Ortega.

 

Vedremo nelle prossime ore il destino di Castillo, che prima dell'arresto dopo essere uscito con la sua famiglia da una porta di servizio della presidenza aveva tentato di rifugiarsi nell'ambasciata del Messico, bloccato a forza da comuni cittadini che lo hanno riconosciuto. Da lì al gabbio il percorso per il marxista Castillo è stato breve.

poliziotti in peru

 

Ieri il Parlamento del Perù aveva in programma una sessione per destituirlo per «incapacità morale», un unicum previsto dalla Costituzione del Paese andino. Castillo, nei mesi scorsi, aveva sondato il sostegno delle Forze Armate in caso di sua chiusura del Parlamento. Ieri ha tentato il golpe ma ha sbagliato totalmente i suoi calcoli.

 

Questo celebrava ieri Republica, il gruppo mediatico che aveva appoggiato lo scorso anno la candidatura presidenziale di Castillo contro Keiko, la figlia di Alberto Fujimori. Ma soprattutto, le stesse Forze Armate ieri notte hanno diramato un comunicato invitando «la popolazione alla calma e a rimanere in casa» oltre a negare di appoggiare il golpe, attenendosi alla Costituzione.

i parlamentari peruviani festeggiano la destituzione di pedro castillo

 

Non solo, dopo avere salvato Castillo in almeno tre occasioni nei mesi scorsi, per complicità o ingenuità, ieri il Parlamento non è stato chiuso dalla polizia ma si è riunito e ha approvato, con 101 voti a favore, 6 contrari e 10 astenuti, la destituzione per «incapacità morale» del «maestro sul cavallo bianco» amante di Marx e Lenin.

 

Pedro Castillo, presidente Peru

Dal primo giorno alla sua presidenza Castillo aveva mostrato una totale incapacità di esercita re il potere, basti pensare che il giorno del suo insediamento, nel bel mezzo della pandemia che ha colpito il Perù più di ogni Paese al mondo e di una crisi economica terribile, non aveva neanche scelto il suo esecutivo.

 

Il giorno dopo aveva nominato come premier addirittura un ammiratore della terrorista Edith Lagos, leader di Sendero Luminoso.

pedro castillo

 

Nei suoi 16 mesi al potere il marxista Castillo ha scelto come ministri e in alte cariche pubbliche personaggi impresentabili, denunciati e indagati senza che avessero le credenziali né etiche né professionali per occupare incarichi pubblici.

 

i parlamentari peruviani festeggiano la destituzione di pedro castillo

A tutto questo si sono aggiunti i gravissimi scandali di corruzione in cui sono coinvolti lo stesso presidente e il suo ambiente, politico e familiare, oltre a essere vicino ad Antauro Humala, un militare golpista, fratello dell'ex presidente Ollanta, e al braccio politico di Sendero Luminoso.

 

A 16 mesi dal suo insediamento, il Perù governato da Castillo è oggi più povero, più diseguale. Una parentesi di un governo autoritario, golpista almeno nelle intenzioni, a cui non dispiaceva affatto violare i diritti umani e le libertà, come a Cuba, in Nicaragua e Venezuela.

 

Ovviamente nel silenzio dei media mainstream, italiani e non.

 

 

 

Articoli correlati

IL PRESIDENTE DEL PERU\' PEDRO CASTILLO HA SCIOLTO IL PARLAMENTO E HA DICHIARATO LO STATO DI...

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!