gianluigi paragone

PARAGONE NELLA GABBIA: "IL SISTEMA HA PAURA DI ME", IL SENATORE PENTASTELLATO, EX CONDUTTORE DELLA " GABBIA", VUOLE LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLE BANCHE - DI MAIO TIENE “PER ORA” IL PUNTO, I DUBBI DEL COLLE:  MATTARELLA NON GRADIREBBE PER QUEL RUOLO UN PERSONAGGIO COSÌ OSTILE AL SISTEMA CREDITIZIO - BORGHI E BAGNAI SONO GIÀ TAGLAITI FUORI

Tommaso Ciriaco per la Repubblica

 

GIANLUIGI PARAGONE

Ora che la Gabbia è saldamente nel Palazzo e la furia gialloverde tallona quei furfanti dei banchieri, ecco che spuntano loro, sempre loro: i soliti poteri forti. «È il sistema che ha paura», confida a sera agli amici Gianluigi Paragone.

 

Si considera vittima dei potenti che ha fatto sbranare in diretta tv.

Promette che non si fermerà alle porte della Storia. E che non si ritirerà dalla corsa per la presidenza della Commissione banche. Con buona pace del Colle, a cui però ufficialmente offre messaggi rassicuranti via Facebook: «Nessuno spirito di vendetta. Non intendiamo fare lo scalpo a qualcuno, soltanto costruire la verità».

 

Che storia, questa storia partorita dai populisti d' Italia. Non c' è solo Paragone, ma è un buon inizio. Li ha sdoganati quasi tutti lui, gli stregoni anti banche ed euroscettici del piccolo schermo.

 

di maio e paragone

Mentore e porto sicuro degli influencer populisti strappati alla nicchia della Rete e proiettati verso la celebrità. Più gridavano contro le banche, la Banca d' Italia, la Banca centrale europea e pure i conti in banca dei politici, più si tenevano stretti quel microfono nel talk più urlato del mondo. Nel frattempo il giornalista è diventato senatore grillino e ha progettato l' ascesa verso la Commissione. Con un programma da brividi, a spulciare la Rete. Gli istituti di credito? Alla stregua di «agenzie immobiliari». La Banca d' Italia? «Se vogliamo essere come i gilet gialli, bene: allora iniziamo a domandare a Bankitalia perché non controlla mai. Vogliamo farla questa benedetta Commissione?».

 

gianluigi paragone

Scelto Paragone, hanno iniziato a individuare alcuni dei commissari di maggioranza, scremando tra gli ospiti più fedeli della sua "Gabbia". Sono spuntati fuori Claudio Borghi e Alberto Bagnai.

 

Dagli esordi tv i due economisti hanno fatto carriera, fino a guidare le commissioni Finanze e Bilancio di Senato e Camera. In pochi mesi, Borghi ha fatto crollare l' euro ipotizzando l' uscita dell' Italia dalla moneta unica, Bagnai ha presentato una proposta di legge per chiedere una norma di interpretazione autentica sulla proprietà delle riserve auree di Bankitalia. Per capire, insomma, se è possibile attingere al metallo pregiato di Palazzo Koch per governare.

 

giuseppe conte maria elisabetta alberti casellati sergio mattarella

Ecco, a questa squadra hanno deciso di affidare il giudizio sul sistema bancario italiano. Ma quando leghisti e grillini hanno inviato al Colle la legge per istituire la Commissione, qualcosa si è inceppato. Sui nomi il Parlamento è sovrano, ovviamente. Ma gli uomini dicono comunque molto della filosofia che orienta l' operazione. E allora a sera, Salvini e Giancarlo Giorgetti decidono di frenare. Né Borghi, né Bagnai - fanno sapere dalla Lega entreranno a far parte della commissione. Sarebbero profili scontati per l' incarico parlamentare che rivestono, ma resteranno comunque fuori in modo da evitare problemi. Anche se, ufficialmente, «non sono stati esclusi perché non sono mai stati in corsa».

 

Cadono come piccoli indiani, i sovranisti d' Italia con un passato in quella "Gabbia". Arrestati dal buon senso, o forse solo dall' interesse dei leader a evitare ulteriori frizioni con il Quirinale e Bankitalia. Per Paragone però è diverso. È amico personale di Di Maio. Ha ottimi rapporti con Davide Casaleggio, un po' meno con Stefano Buffagni che pare nutra qualche perplessità sull' operazione. Le sue dirette Facebook sono linfa vitale che alimenta le passioni cinquestelle.

 

GIANLUIGI PARAGONE 1

La sua conoscenza della Lega - fu direttore della Padania - preziosa per resistere allo strapotere mediatico di Salvini. Non è facile scaricarlo, insomma. E infatti il giornalista resiste. La Lega lascia che sia il Movimento a decidere, non ha voglia di mettersi di traverso in casa d' altri.Palazzo Chigi, invece, preferirebbe lasciare perdere.

 

Passare al nome successivo. Non sfidare la Banca d' Italia, ché già i problemi sono tanti. E così, quando leggono a Giuseppe Conte un estratto ragionato delle dichiarazioni di Paragone, l' avvocato ha bisogno di un bicchiere d' acqua. Forse non aveva mai visto "La Gabbia".

 

 

DI MAIO

Da www.liberoquotidiano.it

 

GIANLUIGI PARAGONE RENZI BOSCHI

 

Luigi Di Maio non arretra di un millimetro sull'idea di piazzare il senatore grillino Pierluigi Paragone alla presidenza della Commissione d'inchiesta sulle banche. Tenere il punto non sarà semplice per il vicepremier, che secondo un retroscena della Stampa avrebbe sibilato "per ora" ai suoi. Sul nome di Paragone si sarebbe già espresso chiaramente Sergio Mattarella, che non avrebbe gradito un personaggio così ostile al sistema creditizio per quel ruolo.

sergio mattarella 1

 

Il copione per Di Maio si ripete, così come era successo per un altro nome ritenuto impresentabile dal Colle, cioè quello di Marcello Minenna per la presidenza della Consob. La trattativa quella volta andò male, per questo Di Maio ha voluto telefonare direttamente a Mattarella per evitare fraintendimenti.

 

Di Maio ha insistito sul nome di Paragone, ma allo stesso senatore non ha potuto nascondere che stavolta sarà dura farlo passare. E infatti nella telefonata con il Colle cominciata con grande piglio, Di Maio si è man mano ammorbidito e ha lasciato aperto più di uno spiraglio su un possibile cambio di nome in corsa.

sergio mattarellaGIANLUIGI PARAGONE RENZI BOSCHI

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...