IMU, CERCASI SOLDI DISPERATAMENTE, ANCHE PER FABBRICATI INDUSTRIALI – TASSATE ANCHE LE SIGARETTE ELETTRONICHE

Mario Sensini per il "Corriere della Sera"

Un decreto-ponte per risolvere il rebus Imu. Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni spinge per una soluzione graduale dell'imposta sulla casa. Date le ristrettezze del bilancio, con il deficit sul filo del 3%, e la decisione della Ue sulla chiusura della procedura per il disavanzo eccessivo attesa a giorni, si fa strada l'ipotesi di un provvedimento che sospenda il pagamento della prima rata di giugno non solo per le prime case, ma forse anche per i fabbricati industriali e agricoli, con un rinvio a fine estate della riforma complessiva dell'Imu.

Una revisione molto ampia, che ricomprenderebbe la Tares, la nuova tassa sui rifiuti prevista nel 2014, la cedolare secca sugli affitti, che potrebbe essere pure cancellata, e forse anche l'imposta di registro (4 miliardi l'anno) sulle transazioni immobiliari e quella ipotecaria e catastale (meno di 2 miliardi).

L'ipotesi, alla quale stanno lavorando l'Economia e Palazzo Chigi, è stata messa a punto in vista del vertice informale di governo di Sarteano. Sul tavolo restano anche altre opzioni, che vanno dall'alleggerimento dell'imposta in funzione del reddito o del numero dei componenti del nucleo familiare alla soppressione «tout court» della rata di giugno per alcuni contribuenti. La riduzione della tassa, o l'esenzione dei redditi più bassi, potrebbe costare intorno ai 2 miliardi, che possono salire fino a 4-5 se il governo decidesse di offrire anche alle imprese uno sconto sull'imposta dovuta.

Il rinvio non costerebbe nulla, e lascerebbe impregiudicata ogni soluzione. Per l'Economia, che sa di non poter sforare neanche di un millimetro la soglia del 3% di deficit, sarebbe la soluzione preferibile. I Comuni, invece del gettito Imu, riceverebbero anticipazioni temporanee dalla tesoreria dello Stato, da compensare a fine anno quando sarà stato definito il nuovo assetto dell'imposta sugli immobili, il cui gettito andrà sempre e comunque a vantaggio dei municipi.

Se dovesse prendere piede una riforma di ampio respiro, potrebbe saltare anche la cedolare sugli affitti. Istituita come premio fiscale per l'emersione delle locazioni in nero, con una tassazione secca al 21% invece che all'aliquota marginale, nel 2012 ha prodotto un quinto del gettito fiscale atteso: poco più di 600 milioni di euro nel contro i 2,7 miliardi ipotizzati dal governo Berlusconi.

Il potenziale buco di bilancio è stato già corretto, ma è di tutta evidenza che la cedolare secca non funziona per gli scopi cui era stata destinata.
Anche per il rifinanziamento della Cassa integrazione il Tesoro caldeggia una soluzione modulare. Sul piatto potrebbe essere messo subito un miliardo di euro in attesa di verificare eventuali ulteriori esigenze in corso dell'anno.

Se così fosse, per metà settimana arriverebbe solo un decreto «leggero» per Imu e Cig. La seconda tappa del percorso arriverebbe entro metà giugno, con una proposta per evitare o alleggerire il previsto aumento Iva, e il rifinanziamento delle altre spese scoperte, come le missioni di pace. Per concludersi con la riforma delle imposte sulla casa, ai primi di settembre.

Anche in Parlamento, nel frattempo, si lavora per garantire la tenuta dei conti. Un emendamento dei relatori al decreto sul debiti della Pubblica amministrazione ha sottoposto all'accisa, oltre che all'Iva, le sigarette elettroniche. Domani quando il decreto arriverà nell'Aula della Camera è atteso un altro emendamento importante: i relatori, d'intesa con il governo, lavorano per rendere possibile la compensazione dei crediti commerciali accertati con i debiti fiscali.

 

 

FABRIZIO SACCOMANNI Fabrizio Saccomannitares IMUPalazzo ChigiSILVIO BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....