baby boomer

MALEDETTI BABY BOOMER – “LA GENERAZIONE DELLA CONTESTAZIONE DEL ‘68-'77 SI È RIVELATA MOLTO PIÙ NARCISISTICAMENTE ORIENTATA DI QUELLA DEI PROPRI FIGLI E NIPOTI. È COME SE AVESSE DETTO LORO "NESSUNO SARÀ MAI GIOVANE E RIVOLUZIONARIO COME NOI". E FINITA LA RIVOLUZIONE SI E’ SPENTA PERCHE’…" – IN UN SAGGIO LO PSICANALISTA FRANCESCO STOPPA MENA DURO: "IN UNA SOCIETA’ CHE NON RICONOSCE ALLA VECCHIAIA ALCUN PRESTIGIO, I VECCHI NON RIESCONO AD ABBANDONARE IL CAMPO. ANZI, SPESSO NON SI PONGONO NEANCHE IL PROBLEMA"

Giulia Villoresi per “il Venerdì - la Repubblica”

 

FRANCESCO STOPPA COVER

Parleremo di un tabù contemporaneo: la vecchiaia. E poi, senza alcuna provocazione, diremo che l' adolescenza è la sua vera anticipazione. Che queste due età si somigliano, sono complementari, in quanto stagioni in cui l' individuo affronta la dimensione meno addomesticabile della vita: la sessualità prima, la morte poi, questo tutt' uno col mistero. L'occasione è un saggio di Francesco Stoppa, psicoanalista lacaniano, per quarant' anni al Dipartimento di salute mentale di Pordenone: Le età del desiderio (Feltrinelli, pp. 160, euro 17).

 

Del desiderio Stoppa dà un' interpretazione controintuitiva: non una spinta energetica, sostanzialmente fallica, ma, al contrario, un atto ricettivo, di resa. Ciò che sperimentiamo, desiderando davvero, è un cedimento, il fondersi delle resistenze dell' io al contatto incandescente con la nostra vera natura. È una «chiamata» da parte della vita, e adolescenza e vecchiaia sono il momento in cui rispondere sì.

 

I due gong. Le soglie critiche oltre cui si rende necessaria una rinegoziazione dell' identità. Detestiamo quella sensazione: «sporgere pericolosamente verso il lato meno rischiarato della vita». Eppure, bisogna buttarsi. L' adolescente lo fa accettando di entrare in scena, il vecchio accettando di uscirne.

 

FRANCESCO STOPPA

Stoppa chiama questo atto di coraggio «l' arte di crescere e l' arte del tramontare», e ne ravvisa un drammatico ristagno: la nostra società, nel suo invincibile ribrezzo per la vecchiaia, blocca il passaggio di età, impoverisce i fatti umani, ci condanna a una «felicità senza desideri».

 

Si può dire che tutto questo sia l' ennesima manifestazione di odio per la morte?

«Direi che la nostra società odia più la vecchiaia della morte. Perché il pensiero della morte è inconcepibile. E si può rimandare. Quello della trasformazione no».

BABY BOOMER CONTESTAZIONE

 

Dunque è odio per la trasformazione.

«Sì. Perché nella trasformazione ci ritroviamo decentrati. Percepiamo l' aprirsi di una falla, una frattura che ci divide dall' immagine che ci siamo fatti di noi stessi, o che altri ci hanno cucito addosso. Il sapere consolidato non serve più: si tratta di produrre un nuovo sapere».

 

E questa crisi, nell' adolescente, non è compensata dalla sensazione del futuro che gli si schiude davanti?

«È così. Ma non basta. L' adolescente è impregnato, come i Prigioni di Michelangelo, della propria "cattiva forma": porta in sé tutta la tensione dell' incompiuto. Sprigiona un odore acre, pungente, che gli è sconosciuto. Qualcuno fa derivare "adolescenza" da adoleo, emano odore».

 

BABY BOOMER 1

Anche questa età ha qualcosa di disturbante, non è vero?

«Certo. Perché è l' età che viene a portare la spada. Prima del sì, prima dell' assunzione del proprio destino, c' è un no da dire. E questo no, innanzitutto rivolto alle aspettative dei genitori, impedisce una trasmissione intergenerazionale per così dire d' ufficio. Indolore».

 

E l' arte del tramontare, invece?

«È saper concepire e praticare la propria uscita di scena come condizione necessaria per far passare all' esistenza qualcosa di nuovo e di altro».

 

E in questo, i vecchi non sono più così bravi.

«Non è facile, in una società che non riconosce alla vecchiaia alcun prestigio. Gli anni sono un peso, una vergogna da dissimulare. Così i vecchi non riescono ad abbandonare il campo. Nel lavoro, non mostrano più nessun interesse a tramandare storie e sapere.

Anzi, spesso non si pongono neanche il problema».

 

Mi pare che lei riscontri questa avarizia specialmente nella generazione della contestazione del' 68-'77.

BABY BOOMER

«Quella generazione si è rivelata molto più narcisisticamente orientata di quella dei propri figli e nipoti. È come se avesse detto loro "nessuno sarà mai giovane e rivoluzionario come noi", rivendicando l' esclusiva sul desiderio. Non ha realizzato che il desiderio non è proprietà di nessuno. E, finita la rivoluzione, si è spenta, perché il più delle volte non c' era stata la rivoluzione dentro».

 

Uomini e donne reagiscono alla vecchiaia nello stesso modo?

«Bella domanda. Mi verrebbe da dire che le donne fanno più fatica ad accettare la trasformazione del corpo, ma di fatto hanno un rapporto con la vita meno difeso, che le rende più aperte all' invecchiare. L' uomo, avendo il fallo, è ossessionato dall' idea di perderlo».

 

E invece la ferita narcisistica dell' invecchiamento, come lei dice, è compensata proprio da questo: dalla leggerezza che dà il saper «perdere i pezzi».

BABY BOOMERS

«Sì, è la pacificazione col destino. Il privilegio, che manca all' adolescente, di non dover più giustificare il proprio esistere. C' è, in realtà, qualcosa di molto piacevole nel tramontare».

 

Come c' è qualcosa di ardente nella vecchiaia.

«E anche di trasgressivo. Ne parlo a proposito delle Tre età dell' uomo di Giorgione. Nel quadro vediamo tre figure in procinto di intonare un canto, ma mentre il giovane e l' adulto sono concentrati sullo spartito, il vecchio si gira per guardarci. Prende le distanze dalla scena, per dirci qualcosa».

MOVIMENTO 1977

 

Cosa?

«Basta guardare gli altri due: sembrano rapiti in un incantesimo di cui non hanno coscienza. Prigionieri dell' operosità, non sanno neppure di esserci.

Mentre il vecchio lo sa. E con la sua posizione dissidente ci invita a riflettere sulla qualità della nostra presenza».

 

È questo il segreto, la particella aurea che i vecchi oggi stentano a trovare, e dunque a trasmettere?

GIORGIONE LE TRE ETA' DELL'UOMO

«Sì, esserci. E infatti, se il protagonista del quadro è indubbiamente il vecchio, non lo è certo per una sua presunta natura deficitaria, ma per la sua auctoritas. Che non deriva solo dall' esperienza, ma dal fatto di incarnare una dimensione dell' esistenza finalmente libera dalle logiche dell' utile e del profitto. Sta a noi decidere - e si tratta di una questione di civiltà - se "il peso degli anni" sia da considerare una virtù o una vergogna».

scontri polizia estremisti di sinitra roma 1977boulevard saint germain 1968protesta a chicago 1968mostra dreamers 1968 roma 10mostra dreamers 1968 roma 3baby boomers

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...