ZANDA SI TURA IL NASINO IN CASO DI UN BERLUSCA CONDANNATO MA “NIENTE REAZIONI EVERSIVE DA PARTE DEL PDL”

Federico Geremicca per "la Stampa"

Non è vero che il Pd sia disposto a tutto pur di difendere la permanenza di Enrico Letta a palazzo Chigi: ma non è nemmeno vero che una sentenza della Cassazione che confermasse la condanna inflitta a Berlusconi debba significare, di per sé, la rottura del patto di governo col Cavaliere. Detto questo, però, ci sono due cose sulle quali Luigi Zanda - capo dei senatori Pd - ritiene che i democratici non possano transigere.

La prima: far finta di nulla di fronte ad una reazione Pdl che - in caso di sentenza sgradita - si caratterizzasse per manifestazioni e atteggiamenti al limite dell'eversione; la seconda: mettere in discussione, in sede di Giunta per le elezioni, la presa d'atto di una sentenza della magistratura, e dunque la decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore.

Lei però sa, presidente Zanda, che nel cosiddetto «popolo di centrosinistra» pochi digerirebbero la permanenza al governo con Berlusconi in caso di conferma della condanna, con annessa interdizione...
«Lo so. E infatti penso che dovremmo continuare, e con ancor maggior chiarezza, il lavoro fatto in questi tre mesi».

Cosa intende, scusi?
«Intendo dire che dovremo insistere a spiegare alla nostra gente come e perché abbiamo detto sì ad un governo di necessità che - e lo sapevamo - avrebbe rappresentato, per noi, un'esperienza scomoda».

È un modo per dire che qualunque sia la sentenza della Cassazione il governo deve andare avanti?
«Intanto, per la verità, ritengo poco serio avventurarsi in ipotesi e discussioni prima che la decisione della Corte sia nota: se il Pdl lo fa, non significa che dobbiamo farlo anche noi, sbagliando».

Detto questo?
«Detto questo, ci sono due ragioni politiche e istituzionali - per le quali il governo dovrebbe esser tenuto al riparo dalla sentenza. La prima è che la giustizia non può condizionare l'agire della politica, e viceversa; la seconda sta nel fatto che le ragioni che hanno portato alla nascita di un governo di necessità non sono venute meno. Anzi».

Addirittura anzi?
«Se lei pensa alla possibile crisi sociale che potrebbe segnare l'autunno, le viene da dire che possiamo fare a meno di un governo e andare al voto? Un voto, per altro, al quale saremmo costretti ancora col "Porcellum", che invece dobbiamo al più presto cancellare».

Quindi, e scusi se insisto, si va avanti qualunque sia il verdetto della Cassazione...
«Guardi, Berlusconi c'era prima e c'è adesso: sapevamo dei suoi problemi giudiziari ma sapevamo anche che il Paese, col risultato elettorale di febbraio e senza un governo, avrebbe rischiato una crisi che - da politica e sociale avrebbe potuto trasformarsi in crisi democratica e del sistema parlamentare. Per altro, le ripetute contestazioni razziste alla ministra Kyenge testimoniano l'esistenza di un pezzo di Italia brutta, che va governata e cambiata. L'esecutivo Letta è nato anche per questo, e non mi pare abbia esaurito la sua funzione».

Dunque, magari turandosi il naso, ma si continua con Berlusconi.
«Non a tutti i costi, come le dicevo».

E quali sono i costi che il Pd non può accettare?
«Sono settimane che dal Pdl si alzano voci che allarmano, ogni giorno c'è qualcuno che minaccia uno sfracello... La Cassazione non si è ancora riunita e già si annunciano rotture, ci si predispone a rese dei conti con la magistratura e chissà chi altro. In questo Paese abbiamo già assistito una volta all'occupazione di un Palazzo di giustizia e a reazioni di fatto eversive, successive a questa o quella sentenza. Ecco, di fronte ad atteggiamenti così, non potremmo che prender atto del venir meno di elementi di principio comuni, vorrei dire costitutivi dello stare assieme».

Difficile immaginare reazioni diverse, no? E soprattutto difficile pensare che il Pdl non alzi barricate di fronte all'ipotesi che il Senato voti la decadenza di Berlusconi.
«Su questo credo che occorra esser chiari. Nelle settimane passate ci sono state molte polemiche intorno all'ineleggibilità del leader del Pdl: io espressi la mia opinione, ma considero quelle polemiche perfino accettabili, visto che hanno riguardato le interpretazioni da dare ad una legge del 1957. Stavolta, invece, la situazione mi pare totalmente diversa: e non dovrebbe esserci materia di discussione, almeno per noi del Pd».

Che vuol dire?
«Vuol dire che dobbiamo prender atto e rendere operativa una sentenza della magistratura».

E il Pd è pronto a farlo e a votare per la decadenza da senatore di Berlusconi?
«Le rispondo cercando di essere il più oggettivo possibile: da quando è nato, ed in ogni sede, il Pd ed i suoi esponenti hanno sempre rispettato e dato corso alle decisioni della magistratura».

 

EDOARDO BARALDI - BERSANI E BERLUSCONI - GRILLO - ZANDALuigi Zanda silvio Berlusconii giudici riuniti in cassazione ENRICO LETTA E BERLUSCONI ENRICO LETTA E SILVIO BERLUSCONIkyenge

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…