IRIS BERARDI E I “TWEET PIZZINI” AL BANANA: “UNA GIORNATA CON I PM. CHISSÀ QUANTE COSE AVRÒ DA RACCONTARE”

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"


1 - ADDIO SILVIO, MEGLIO TABACCI

S. Cer. «Bruno Tabacci è una persona seria. È cattolico e conservatore. Lo considero il mio mentore», parola della fu "Dama Bianca". Francesca Gagliardi, nota per la sua apparizione al fianco di Berlusconi al G8 in Canada nel 2010, è rimasta folgorata da Tabacci e gli ha curato i social network durante la campagna elettorale, perché «diversamente da quanto accade nel Pdl, qui c'è la reale valorizzazione del merito». Insomma, finalmente qualcuno si è accorto delle sue capacità. E dire che si era data un gran daffare per entrare nell'entourage del Cavaliere.

Dopo essersi fatta notare per la sua discesa dalla scaletta principale dell'aereo di Stato e aver guadagnato persino la prima fila in conferenza stampa, ha tentato in ogni modo di entrare nella segreteria di Silvio. Nulla da fare. Pur di parlare con Berlusconi è riuscita a farsi invitare alla cena con Gheddafi presso il centro dei Carabinieri. Niente. Nel Pdl non c'è spazio per il merito. E dire che qualcuno pensava potesse ambire al ruolo di fidanzata ufficiale, andato a un'altra Francesca. Ora la Gagliardi, forte di una candidatura alle amministrative nel 2008 per l'Idv con ben 24 voti e dopo aver lavorato alla Pisana con Renata Polverini, ha finalmente trovato il suo mentore.

2 - PRANZI IN PARLAMENTO, SFIDUCIA ALLA BUVETTE
L.I. - Il "famo a fidasse" non funziona più, sia alla Camera che al Senato. Alla buvette di Palazzo Madama la nuova legislatura si è aperta all'insegna del "tanto consumi tanto paghi". Fino a ieri si ordinava, si pranzava e poi si passava alla cassa. Così per tutti: senatori ed ex parlamentari, giornalisti e portaborse. Ognuno pagava per ciò che diceva di aver consumato. Non vale più: ora ciò che si mangia o si beve viene scritto sul menù e con quello si va a saldare. A Montecitorio, invece, la Milano 90 di Sergio Scalpellini passa direttamente al recupero crediti. E così a tutti i titolari di tessera per la mensa della Camera viene chiesto di rientrare dai propri debiti. Spesso si tratta di pochi euro, in alcuni casi di centesimi.

3 - FONDI PER LA TOSCANA, MONTI NON FIRMA
Il presidente della Regione Enrico Rossi ha deciso di rinunciare al suo stipendio finché il premier Mario Monti non firmerà il decreto che stanzia 110 milioni per la ricostruzione delle zone alluvionate della Maremma e di Massa Carrara. Tutto è deciso, ma per motivi burocratici il decreto è fermo a Palazzo Chigi e senza la firma di Monti i soldi (destinati solo alle opere pubbliche) non possono essere utilizzati da Rossi. Che, per protesta, si è sospeso lo stipendio e altrettanto ha chiesto di fare ai parlamentari toscani. Intanto "Il Tirreno" ha promosso una petizione sul suo sito e su Twitter (#firmaildecreto). Tante firme per costringere Monti a firmare un decreto già adottato. M.La.

4 - PAPI, TI SFIDO
Ar.Gi. - Da via Olgettina arrivano cinguettii che potrebbero far tremare "papi Silvio". Da qualche settimana la ventunenne Iris Berardi, una delle assidue frequentatrici delle "cene eleganti" organizzate ad Arcore dall'ex premier Silvio Berlusconi, affida a Twitter alcuni sfoghi sibillini che riguardano proprio le serate "Bunga Bunga" al centro di un'inchiesta e due processi. «Sta per scoppiare una bomba», twitta Iris in piena notte, «ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare».

E poi, ancora: «La verità è l'arma più letale al mondo. L'omertà non mi appartiene. Qualcuno presto avrà un problema». Iris, nata in Brasile e cresciuta a Forlì prima di trasferirsi a Milano, in comune con Ruby Rubacuori non ha infatti solo la pelle ambrata e le curve sinuose ma anche la giovanissima età, 17 anni, quando per la prima volta varca la soglia di Arcore. Per i magistrati è una figura chiave dell'inchiesta, con alcuni misteri non chiariti. Nonostante gli inquirenti abbiamo dimostrato che svolgesse abitualmente l'attività di escort, lei ha sempre negato di aver avuto rapporti sessuali con l'ex premier.

Ma ora a chiarire i dubbi potrebbe essere lei stessa, come svela su Twitter: «Trascorrerò un'intera giornata con i pm. Chissà quante belle cose avrò da raccontare». Dal suo appartamento al sesto piano dello stabile di via Olgettina, Iris in altri cinguettii affilati sembra poi rivolgersi direttamente a Berlusconi, senza mai scriverne il nome. Il concetto però è molto chiaro: «I tuoi soldi comprano voti e persone ma io ti sfido senza paura». Salvo poi, qualche giorno dopo, ripensarci: «Ma se il genio del male scappa, chi sgancia?».

5 - PARENTOPOLI ALLA RESA DEI CONTI
D.L. - La "parentopoli" all'interno di Finmeccanica entra nel mirino della Corte dei conti. La procura regionale per il Lazio indaga per verificare possibili ipotesi di danno erariale legate all'affidamento di incarichi, consulenze e remunerazioni ad amici e parenti di politici e dirigenti. Le istruttorie principali sono due e nascono da altrettanti filoni d'indagine sviluppati dalle procure di Roma e Napoli. La prima riguarda presunte consulenze illecite, con una spesa di 1,3 milioni di euro, affidate a persone legate da vincoli di parentela ad alcuni dirigenti Finmeccanica.

La seconda intende approfondire l'ipotesi che parenti di politici e potenti siano stati assunti in cambio dell'assegnazione di appalti pubblici. A parlare per primo della "parentopoli" in piazza Montegrappa è stato Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica ai tempi della presidenza di Pier Francesco Guarguaglini e che da tempo collabora con i pm di Roma e Napoli che indagano sulle presunte mazzette legate ai lavori aggiudicati ad alcune controllate del gruppo. Borgogni ha fatto i nomi di diversi politici che «chiedevano incarichi di consulenza per familiari o persone di fiducia e anche assunzioni per i figli».

6 - TAGLIO MILIONARIO
Lo avevano promesso e lo hanno fatto: dall'inizio della legislatura i deputati del Movimento 5 Stelle eletti all'Assemblea regionale siciliana hanno restituito quasi 280 mila euro, 76.673 solo a febbraio. I Grillini continuano a tenere per sé solo 2.500 euro netti al mese oltre il rimborso spese. I soldi in più torneranno alla Regione, per finanziare un progetto di microcredito. «Contiamo di arrivare a un milione entro fine anno», dice il capogruppo Giancarlo Cancelleri. B.C.

7 - TANTO PAGA ZINGARETTI
P.D.N. - Una grana sta per piovere sulla scrivania del neogovernatore laziale Nicola Zingaretti. Arriva dalla Unionfidi spa, società della Regione che si occupa delle nuove attività imprenditoriali e del consolidamento di quelle esistenti facilitando l'accesso al credito.

Da un paio di mesi il cda della Unionfidi e il suo collegio sindacale si stanno palleggiando l'infuocato dossier delle spese per oltre 150 mila euro sostenute dai vertici, alcune delle quali, secondo i sindaci, «sia per natura che per l'ammontare non sembrano del tutto in linea» con la mission aziendale. Nel mirino soprattutto le uscite della presidenza e della direzione generale, regali natalizi e telepass, viaggi, trasferte, rimborsi chilometrici e salatissimi conti di ristoranti, quasi sempre, come nel caso delle "spese per relazioni esterne", fatte senza «alcuna procedura di autorizzazione».

8 - RIMBORSI AI DIPENDENTI: NIENTE PIÙ LIFTING A MONTECITORIO
T. M. - Niente più rimborsi ai dipendenti della Camera per trapianti di capelli, liposuzioni, nuovi glutei, zigomi, labbra, menti. Lo stop al lifting decorre dal 15 marzo, primo giorno della nuova legislatura, tanto per marcare la differenza col passato pre-grillino e sprecone. Pare, infatti, che l'urgenza di sagomare le curve avesse prodotto, negli ultimi anni, un vero e proprio boom di richieste di rimborso, travestite sempre da necessità chirurgica "di natura funzionale" e mai solo meramente "estetica".

Ma adesso le maglie si stringono: si fa un elenco degli interventi non rimborsabili, si "specifica in modo più puntuale la procedura" per avere i soldi indietro (autorizzazioni pre-intervento, preventivi, esami). La decisione di chiudere i rubinetti l'ha presa il 4 marzo il Cda del Fondo di previdenza del personale di Montecitorio con una circolare che solo sulla carta si dice interpretativa e che - excusatio non petita - chiarisce in premessa che "nulla è innovato" rispetto al passato: giusto un ritocchino, per adeguarsi ai tempi.

9 - EFFETTI SPECIALI SERRACCHIANI
Vi. P. - Soltanto il 22 aprile si saprà se Debora Serracchiani sarà il nuovo presidente della Regione Friuli Venezia Giulia: ma, di sicuro, intanto, la candidata del centrosinistra
è la prima a tenere comizi direttamente dai manifesti. Per una campagna politica è una novità assoluta: sfruttando la tecnologia ARcode, se inquadrati da uno smartphone,
i poster, infatti, si animano e permettono all'esponente del Pd di spiegare in realtà aumentata, attraverso dei filmati, i singoli punti del suo programma elettorale. In tutto, otto soggetti caratterizzati dal payoff "Torniamo ad essere speciali", per sottolineare la promessa di ridare alla Regione a statuto speciale il ruolo di rilevanza che le compete. L'idea dei manifesti parlanti è della factory creativa torinese Eggers 2.0.

10 - MODESTAMENTE TINAGLI

C.Co. - Dopo il master e le due lauree mai conseguite da Oscar Giannino, che gli hanno rovinato la campagna elettorale, la laurea in Economia e commercio attribuita senza motivo all'ex deputato Guido Crosetto, quella della deputata 5 Stelle Marta Grande che è, in realtà, un diploma universitario conseguito in Alabama, la carriera scolastica dei parlamentari è stata messa sotto la lente d'ingrandimento.

Così chi la laurea ce l'ha per davvero sente la necessità della trasparenza, anche dei propri titoli accademici. La deputata montiana Irene Tinagli, dopo una campagna elettorale condotta in qualità di "Docente" all'Università Carlos III di Madrid, come si legge sulla sua pagina di presentazione di Scelta Civica, si è, invece, accreditata sul sito della Camera dei deputati come "assistant professor", equivalente al più modesto "ricercatore/assistente universitario".

 

 

Federica Gagliardi in viaggio col premier BRUNO TABACCI jpegscalpellini Roma1927ENRICO ROSSI Iris Berardi Iris Berardi Iris Berardi Lorenzo Borgogni Nicola Zingaretti Serracchiani DeboraIrene Tinagli intervistata

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...