
LA GUERRA DI TRUMP AI MAGISTRATI, OVUNQUE SI TROVINO – L’AMMINISTRAZIONE AMERICANA HA IMPOSTO SANZIONI A QUATTRO GIUDICI DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE (CPI), UNA RITORSIONE SENZA PRECEDENTI CONTRO LE TOGHE “COLPEVOLI” DI AVER INDAGATO SUI REATI COMMESSI DALLE TRUPPE STATUNITENSI IN AFGHANISTAN E PER L'EMISSIONE DI UN MANDATO D'ARRESTO NEI CONFRONTI DEL PRIMO MINISTRO ISRAELIANO, BENYAMIN NETANYAHU – IL SEGRETARIO DI STATO USA, MARCO RUBIO: “LA CORTE PENALE E’ POLITICIZZATA”
L'amministrazione Trump ha imposto sanzioni a quattro giudici della Corte penale internazionale (Cpi), una ritorsione senza precedenti per aver indagato sui reati commessi dalle truppe statunitensi in Afghanistan e per l'emissione di un mandato d'arresto da parte nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Washington ha messo nella blacklist l'ugandese Solomy Balungi Bossa, la peruviana Luz del Carmen Ibánez Carranza, la slovena Beti Hohler e Reine Adelaide Sophie Alapini Gansou del Benin.
«In qualità di giudici della Cpi, questi quattro individui hanno attivamente partecipato alle azioni illegittime e infondate della Corte penale internazionale contro l'America o il nostro stretto alleato, Israele - ha dichiarato il segretario di stato Marco Rubio annunciando le sanzioni -. La Cpi è politicizzata e rivendica falsamente la piena discrezionalità di indagare, incriminare e perseguire cittadini degli Stati Uniti e dei nostri alleati». La replica della Corte non si è fatta attendere: «La Corte sostiene i suoi giudici e continuerà il suo lavoro senza macchia», si legge in una nota.