L’ASCESA DI GRILLO NON STA ROVINANDO LA FESTA SOLTANTO AI PARTITI, MA ANCHE AI CALCOLI DI BELLA NAPOLI - SE DAVVERO IL M5S DOVESSE ALLARGARSI, CON L’ATTUALE LEGGE ELETTORALE POTREBBE DARE MOLTO FASTIDIO ALL’ASSE PD-SEL, RENDENDO LA CARTA RIGOR MONTIS INUTILIZZABILE - COSÌ ADESSO ANCHE RE GIORGIO HA L’OBIETTIVO DICHIARATO DI CAMBIARE IL PORCELLUM, COSÌ DA PERMETTERE L’ANNULLAMENTO DI GRILLO...

Franco Bechis per "Libero"

Per ora il gioco più in voga dell'autunno - «chi stacca la spina a Mario Monti» - non inizierà ancora. Lo ha minacciato Silvio Berlusconi nell'ormai celebre conferenza stampa di villa Gernetto, sia pure con il groviglio contraddittorio di dichiarazioni dei giorni successivi. Lo ha ventilato più di un esponente politico, facendo circolare perfino l'ipotesi di una prima mossa di Giorgio Napolitano in grado di sparigliare i giochi di tutto, anticipando le elezioni e quindi riservando a se stesso anche la nomina del prossimo governo.

Secondo il chiacchiericcio parlamentare in quel modo il presidente della Repubblica avrebbe protetto Monti dal logorio ai fianchi a cui in piena campagna elettorale è ormai sottoposto, lasciandolo fuori dalla contesa e pronto a tornare in campo davanti al quasi certo caos del voto. Ieri però dal Colle è arrivata una smentita ufficiale a queste voci, con l'insolita formula di un comunicato proveniente «da ambienti» vicini a Napolitano. Eccone il testo: «A proposito di certe indiscrezioni di stampa, negli ambienti del Quirinale non si coglie il senso del parlare a vuoto di elezioni anticipate non essendone presentate le condizioni e non emergendo motivazioni plausibili».

I SONDAGGI
È chiaro che il Quirinale - anche volendolo - non ha poteri di scioglimento anticipato della legislatura, perché questo evento dipende dal venire meno di una maggioranza parlamentare. Ma il desiderio del Colle di proteggere la carta Monti e forse anche di riservare in extremis a Napolitano la nomina del prossimo governo, c'è davvero. Per la prima volta negli ultimi mesi sembra meno fantasiosa l'ipotesi di un prossimo quadro politico che escluda del tutto ogni utilizzo di Monti nella prossima legislatura.

Il protagonista evidente di questa fine legislatura è ormai Beppe Grillo con il suo movimento. I sondaggi accreditano possibilità elettorali sempre più ampie al Movimento 5 Stelle, nonostante una evidente incapacità di sapere navigare con il vento in poppa (il caso Ballarò di questa settimana ne è testimonianza).

Finora questa crescita di Grillo è stata un problema per il Pdl, che restando solo rischiava di essere irrilevante perfino come partito di opposizione, e in coalizione con la Lega può solo sperare in qualcosa in più. La novità di questa settimana è però l'apertura fatta dallo stesso Grillo a un allargamento del suo movimento che fin qui era stato escluso.

Ufficialmente c'è stata solo l'indicazione della candidatura di Antonio Di Pietro al Quirinale. Ma la mossa imprevista ha fatto immaginare la possibilità con l'attuale legge elettorale, di un Movimento 5 Stelle disposto a coalizzarsi, sia pure con movimenti provenienti dalla società civile. Qualcuno ha scritto di un Di Pietro che comunque qualche gradimento elettorale ancora avrebbe, unito a una lista organizzata dalla Fiom, e ipotizzato perfino un Antonio Ingroia candidato premier di coalizione.

Forse non c'è molto di vero in tutto questo, ed è possibile anche che l'apparentamento finisca con il nuocere alla corsa vertiginosa del M5S. Ma la sola ipotesi circolata dice che la competizione potrebbe non essere più con la coalizione Pdl per giocarsi la leadership della opposizione: il Movimento 5 Stelle può puntare ora alla corsa per palazzo Chigi contro la coalizione Pd-Sel. È evidente che una presenza Fiom nel fronte di Grillo è in grado di ridurre e non di poco la chance di Nichi Vendola.

Quanto al Pd, oggi le primarie stanno catalizzando l'attenzione di elettori smarriti su quel partito. Ma quella battaglia aspra fra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi dopo le primarie sembra destinata a lasciare ferite che inevitabilmente indeboliranno quel partito. Insomma, per molte ragioni Grillo fa paura. Anche al Quirinale.

È evidente che se mai la coalizione a 5 stelle dovesse conquistare con il Porcellum la maggioranza alla Camera, anche se al Senato non ce la dovesse fare (nessuno in questo momento è in grado di avere la maggioranza dei seggi) renderebbe politicamente impossibile un nuovo governo di transizione guidato da Monti. Sarebbe difficile qualsiasi tipo di governo, ma impossibile uno a guida del senatore a vita tanto caro a Napolitano.

LA CARTA SICURA
Monti è la carta sicura da giocare in caso di vittoria parziale (solo alla Camera) della coalizione Pd-Sel, se in Senato fossero determinanti l'Udc (non facilissimo) o il Pdl. Ma con Grillo primo attore, si scompaginano tutti i calcoli fatti in questi mesi. Il tema delle prossime settimane sarà dunque neutralizzare Grillo. Il modo più semplice per farlo è cambiare la legge elettorale: nuovo sistema con premio di maggioranza ridotto, o semplice modifica al Porcellum per stabilire un tetto minimo di voti per fare scattare il generoso premio di maggioranza attuale.

Napolitano da tempo sta cercando di forzare questa strada. L'alternativa è quella della coalizione di sinistra allargata fin dall'inizio all'Udc e ad altri eventuali movimenti centristi. Politicamente poco praticabile se non si trova un modo di neutralizzare Vendola (ad esempio il listone unico con il Pd). Ma con il fiato di Grillo sul collo, tutto può diventare possibile.

 

giorgio napolitano BEPPE GRILLO SUL PALCO ANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpegNICHI VENDOLA E PIERLUIGI BERSANI VIGNETTA BENNY DA LIBERO - BERSANI COLPITO DALL'INCUDINE RENZIRENZI E BERSANI sagomejpeg jpeg BERSANI RENZIMARIO MONTI jpeg

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”