di maio salvini draghi merkel lagarde juncker

L'ATTACCO AL GOVERNO ITALIANO SI COMPIE. LA COMMISSIONE: ''UNA PROCEDURA PER DEFICIT ECCESSIVO BASATA SUL DEBITO''. MA IL M5S DICE CHE NON INTENDE MODIFICARE LA MANOVRA - LA MINACCIA DELLA CAPO ECONOMISTA BCE, NOUY, CHE EVOCA LA GRECIA: ''INCROCIAMO LE DITA PER LE BANCHE ITALIANE. SAREBBE MOLTO TRISTE SE FINISSERO COME ATENE'' - L'ECONOMISTA FITOUSSI: ''A CHE SERVE IL GOVERNO SE LA POLITICA FISCALE VIENE DECISA DA UNA COMMISSIONE EUROPEA CHE FA ERRORI INCOMPRENSIBILI O DAI MERCATI STRANIERI?''

Fitoussi in difesa di Tria:'manovra non va toccata, spread ricatto'

 

 

 

  1. UE A ITALIA,REGOLA DEBITO VIOLATA GIUSTIFICA PROCEDURA

juncker dombrovskis

 (ANSA) - "La nostra analisi di oggi - rapporto 126.3 - suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l'apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata". Lo scrive la Commissione Ue nel suo rapporto sul debito italiano.

 

  1. MANOVRA:FONTI GOVERNO,NO MODIFICHE,CONTE SPIEGHERÀ A JUNCKER

 (ANSA) - Nessuna modifica alla manovra ma una dettagliata spiegazione degli obiettivi e dei parametri contenuti nella legge di bilancio. E' questa, a quanto si apprende da fonti M5s di Palazzo Chigi, l'intenzione del premier Giuseppe Conte a fronte della bocciatura della manovra da parte dell'Ue. Conte, si apprende, spiegherà in dettaglio a Juncker la manovra e il suo senso, "al di là dei numerini". Perché, si ribadisce, "i nostri economisti la ritengono adeguata". La spiegazione sarà contenuta in un dossier di "tante pagine e molto tecnico".

 

 

TRIA BECCHETTI FITOUSSI

  1. L'ECONOMISTA FITOUSSI A 'L'ARIA CHE TIRA'

''A che serve il governo se la politica fiscale viene decisa da Bruxelles? Non capisco davvero la Commissione Europea in questo periodo. La manovra di Tria è ancora più utile ora che la crescita rallenta, certo che è corretta! Lo spread è un ricatto, Tria deve andare avanti''. Il docente di economia all'Institut d’Etudes Politiques di Parigi ed autorevole teorico contemporaneo del reddito di base, in merito allo scontro con la Commissione Europea.

 

 

  1. L'ATTESA. OGGI BRUXELLES BOCCIA LA MANOVRA. E LA BCE EVOCA IL RISCHIO-GRECIA

Giovanni Maria Del Re per www.avvenire.it

 

«Incrociamo le dita». Non poteva essere più netta Danièle Nouy, la presidente uscente dell’Ssm, la vigilanza bancaria Ue in seno alla Bce, commentando la manovra, lo spread e il suo impatto sulle banche italiane. Uno sfogo che rende bene gli umori europei alla vigilia del fatidico verdetto della Commissione Europea sul bilancio italiano, accompagnato dall’ormai praticamente certa (salvo colpi di scena) apertura della procedura per deficit eccessivo relativa al debito.

di maio conte salvini

 

Come previsto, la lettera di risposta inviata dal governo lo scorso 13 novembre non ha potuto evitare il peggio e non stupisce, visto che non sono contenute modifiche all’impianto della manovra (si aggiunge solo la promessa di 18 miliardi di euro di privatizzazioni nel 2019 e di intervenire qualora si superi il deficit del 2,4% del Pil). Il 'verdetto' è atteso a ora di pranzo, a mercati aperti, o al massimo nel primo pomeriggio. E potrebbe essere accompagnato dall’anticipazione del Rapporto sul debito.

 

SALVINI DI MAIO

L’attenzione si sposta ora al dopo: e cioè al tentativo del governo di evitare almeno le sanzioni (in teoria fino allo 0,5% del Pil all’anno). Se l’esito oggi appare scontato, quello che domina è la crescente preoccupazione a livello europeo per il dilagante nervosismo dei mercati, come non è passato inosservato il fiasco dei Btp Italia. «Il recente aumento dei rendimenti dei titoli sovrani in un Paese (l’Italia, ndr ) - ha avvertito Nouy, che a fine dicembre finisce il mandato per lasciarlo quasi certamente a un italiano, l’attuale presidente dell’Agenzia bancaria europea Andrea Enria - è uno sviluppo indesiderato. La vigilanza bancaria della Bce continuerà a monitorare tutti gli sviluppi che potrebbero minare le posizioni patrimoniali delle banche».

 

 

A cominciare da quelle italiane, le quali, sospira ancora Nouy, «hanno fatto tanto per ripulire i propri bilanci e potenziare la loro posizione patrimoniale, sarebbe molto triste se finissero per subire le conseguenze del dibattito politico. Anche se queste cose accadono, i problemi per le banche greche sono iniziati proprio da discussioni a livello politico. Incrociamo le dita, posso dire solo questo». Certo è che «è evidente che c’è una certa sensibilità da parte del mercato sugli obiettivi fiscali del governo italiano», anche se questa situazione «per il momento non ha contagiato altre giurisdizioni».

 

daniele nouy

Poco dopo il successore in pectore di Nouy, Enria, che ieri ha avuto il sostegno della Commissione affari economici dell’Europarlamento, ha rincarato. «Non spetta a me intervenire sugli aspetti di bilancio - ha dichiarato nell’audizione - ma quello che posso dire è che l’aumento degli spread ha un impatto sul settore bancario non solo sul capitale ma anche sui costi di finanziamento».

 

DANIELLE NOUY

Si è fatto sentire anche il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, ministro delle Finanze portoghese, pure lui durante un’audizione al Parlamento Europeo. «Nel penultimo Eurogruppo - ha affermato - ci siamo concentrati sull’Italia perché la Commissione ha chiesto una manovra aggiornata. L’aggiornamento non migliora la situazione in termini di costi del finanziamento del debito, lo vediamo sui mercati oggi giorno, che significa che non ha dissolto le preoccupazioni sulla strategia di bilancio dell’Italia». Certo, ha spiegato, «capisco e condivido le preoccupazioni dell’Italia per una crescita debole e problemi sociali complessi, problemi seri che devono essere affrontati. Ma questo si può fare senza mettere a rischio la traiettoria di consolidamento fiscale».

MERKEL TSIPRAS

 

Perché, ragiona il portoghese, «le nostre regole di bilancio sono mezzi per un fine, non un fine in sé. Sono concepite per creare le condizioni per una crescita economica sostenibile e per rendere fluido il funzionamento dell’Unione monetaria. Rispettarle non è nell’interesse solo dei singoli Paesi, ma di tutti». L’Italia è isolata, tutti gli altri Stati membri dell’Eurozona sono con la Commissione: se davvero oggi Bruxelles proporrà la procedura, il via libera all’Eurogruppo del 22 gennaio appare scontato (e già a quello del 3 dicembre si capiranno gli umori). Un sostegno ribadito dal ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz.

 

Mario Centeno

«Le regole - ha detto a Bloomberg Tv - non sono un’invenzione di qualcuno, hanno delle ragioni che sono parte della realtà con cui ognuno deve fare i conti ». Perché, avverte Scholz, «affrontare un debito del 130% del Pil è qualcosa di molto più difficile che agire in una situazione completamente diversa». Insomma, «non è solo l’Ue che deve dare consigli franchi ma devono essere anche il governo e il Parlamento italiano che devono pensare a questa situazione ». Roma è avvisata, nessuno, se continua così, l’aiuterà.

 

 

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...