
L’EUROPA RISCHIA DI PERDERE (DI NUOVO) VARSAVIA – STALLO ALLE PRESIDENZIALI IN POLONIA, PAESE CHE SI STA ARMANDO FINO AI DENTI IN FUNZIONE ANTI-RUSSA (E SU CUI PUNTA TUTTO L’UE): IL CANDIDATO EUROPEISTA, RAFAL TRZASKOWSKI, BATTE DI MISURA AL PRIMO TURNO IL NAZIONALISTA KAROL NAWROCKI. SE AL BALLOTTAGGIO DEL 1 GIUGNO VINCESSE IL SECONDO, IL PREMIER DONALD TUSK CONTINUEREBBE A ESSERE UN’ANATRA ZOPPA. E IL PAESE NON POTREBBE ARCHIVIARE L’ERA ANTI-ABORTISTA E CONTRO I DIRITTI DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI (ALLEATI DELLA MELONI IN EUROPA…
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il "Corriere della Sera"
Rafal Trzaskowski - Foto lapresse
L’ottimismo dei Volenterosi, il pessimismo della realtà. Il risultato del nazionalista Karol Nawrocki al primo turno delle presidenziali polacche — quasi un quarto di voti più del previsto, stando agli exit poll — dice per ora una cosa: la Polonia, il nuovo soggetto politico adottato dal piccolo direttorio europeo di Volenterosi anti-Putin, l’ultimo ammesso nel salotto buono di francesi e tedeschi, rischia d’inciampare sulla corda che i nazionalisti le stanno tendendo.
A sorpresa, l’europeista Rafal Trzaskowski s’inchioda appena sopra il 30% (i sondaggi lo davano favorito: almeno due punti sopra) e fino a tarda sera si trova quasi appaiato al 29,15% di Nawrocki, uno che per gli scommettitori invece non poteva andare oltre il 23%.
Karol Nawrocki - foto lapresse
Che nessuno ce la facesse al primo turno, era previsione facile. Che il sovranista ce la facesse così bene, no. Adesso, s’andrà al ballottaggio del primo giugno con un interrogativo: peseranno di più i voti del terzo incomodo, il milionario iperpopulista e putiniano Stanislaw Mantzen (che può contare su una base del 14%), o quelli dispersi fra i candidati minori che andrebbero a logica su Trzaskowski?
Non aiuta a decifrare l’affluenza del 66,8%: è stata superiore a quella di cinque anni fa, e non è possibile dire chi abbia favorito, né capire quanto si mobiliteranno ora i 7 milioni e mezzo di polacchi rimasti a casa. «Questo risultato dimostra quanto dobbiamo essere forti e determinati», avverte Trzaskowski a tarda sera, nello stadio di Sandomierz, arringando i suoi fan.
«Dobbiamo vincere al ballottaggio per impedire agli altri di monopolizzare il potere», il guanto della sfida di Nawrocki.
Di sicuro c’è che per il premier Donald Tusk presidente di turno dell’Ue, e per le cancellerie di mezz’Europa, saranno due settimane di passione. In Polonia, il presidente ha tre poteri: orienta la politica estera, può mettere il veto ad alcune leggi, comanda le forze armate. E chiunque vinca fra due settimane, dovrà affrontare il rapporto proprio con Tusk.
Rafal Trzaskowski - Foto lapresse
Il presidente uscente, Andrzej Duda, sovranista, con l’arrivo del Donald di Varsavia s’era reso famoso per tutti gli stop che poneva alle scelte filo-Ue del governo. Il suo erede Nawrocki promette di dare a Tusk la stessa battaglia, se non di più. In gioco, ci sono anche il milione di ucraini che i sovranisti vorrebbero rispedire a casa loro, oltre che la giustizia, l’aborto, i diritti delle minoranze.
Il trumpiano Nawrocki è uno storico specializzato nei crimini nazisti e comunisti, si fregia d’un rapporto privilegiato col Donald americano, è chiacchierato per qualche amicizia neonazi e non ama le politiche dell’Europa, né la Germania che accusa d’avere (di nuovo) invaso la Polonia con le onde migratorie.
Slawomir Mentzen - foto lapresse
Molto cambierebbe se fra due domeniche la spuntasse l’europeista Trzaskowski, nobile pedigree d’un oxoniano che parla pure l’italiano, ex ministro e sindaco di Varsavia, figlio d’un famoso jazzista e pronipote dell’uomo che aprì le scuole superiori alle donne polacche: una sua presidenza sarebbe il via libera a Tusk e alle sue riforme.
Ma proprio questo è il nodo: pur di fermare questa «dittatura delle oligarchie europee», promette il terzo arrivato Mentzen, «sono disposto a cercare voti porta a porta».
mateusz morawiecki jaroslaw kaczynski
Karol Nawrocki - foto lapresse
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