L’EX MAGGIORDOMO DI BERLUSCONI APRE UN RISTORANTE - CHE FA PAPÀ RENZI A MONTECITORIO? - MINZOLINI TALENT SCOUT

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - IL VANGELO SECONDO TIZIANO
S. T. - Un Renzi si aggira in incognito a Montecitorio, tra Transatlantico e buvette. Parlotta fitto, spiega e si confronta con il braccio organizzativo dei renziani, Luca Lotti, proprio nel giorno in cui il Partito democratico si spacca nel voto per sospendere i lavori d'aula (omaggio ai voleri del Cavaliere sotto processo). E lo strano è che quasi nessuno lo riconosce, e nessuno lo saluta.

Un motivo c'è: è Renzi padre. Al secolo, Tiziano Renzi, 62 anni, un passato da democristiano nella corrente di Zac, adesso segretario Pd di Rignano sull'Arno, dove la famiglia dell'ex Rottamatore risiede e prospera. Dice, Tiziano Renzi, di voler fondare un movimento per la libertà dei padri di figli noti. Eppure, nell'estate rovente dei democratici che si accingono al congresso, a vederlo così operoso pare quasi un emissario, uno speciale ambasciatore per conto del figlio confinato a Firenze. Oppure il vero capocorrente è lui?

2 - PENNE AVVELENATE
Il Comune di Parma cerca aspiranti giornalisti. Gratis. L'amministrazione Cinque Stelle guidata da Federico Pizzarotti ha infatti pubblicato un bando rivolto a studenti universitari che per due mesi di lavoro non prevede alcun compenso. Nemmeno un rimborso spese. Nel documento si fa riferimento a un "tirocinio formativo" nel settore Comunicazione, ma le associazioni sindacali emiliane dei giornalisti spiegano che nessun tirocinio è previsto dal contratto di categoria. E puntano il dito contro metodi che vanno «non solo contro i princìpi fondamentali del rispetto della persona, ma anche verso la dequalificazione del lavoro giornalistico». Il Comune parmigiano, inoltre, sarebbe recidivo: già in passato, si legge nella nota, l'ufficio aveva ospitato ragazzi per attività equivalenti a quelle professionali. F. Lo.

3 - SVOLTE POLITICHE: ZAIA SBARCA A LAMPEDUSA
M. S. - Il governatore leghista Luca Zaia appoggia la candidatura al Nobel per la pace a Lampedusa, la meta dei migranti in arrivo dalle coste africane. «Quest'isola è da premiare», ha dichiarato al quotidiano dei vescovi italiani "Avvenire", che ha lanciato una campagna per il conferimento del più prestigioso riconoscimento internazionale, dopo la storica visita di papa Francesco. Lontani i tempi quando spalleggiava il suo compagno di partito e ministro dell'Interno Roberto Maroni nelle battaglia contro gli sbarchi post primavere arabe.

Era l'11 aprile 2011, solo due anni fa e Zaia dichiarava perentorio:«I 22 mila tunisini arrivati devono avere un'unica destinazione: essere reimbarcati e riportati nel loro Paese, perché si tratta di clandestini e come tali vanno identificati ed espulsi. Penso che ci voglia rigore perché c'è il rischio che il tam tam dell'eventuale disponibilità all'accoglienza in Italia si traduca in continui sbarchi». Rigore messo da parte e un ramoscello d'ulivo teso verso il sensibile elettorato cattolico.

4 - MAGGIORDOMO ALLA RISCOSSA
S. Cer. - Dopo vent'anni impiegati a tenere la bocca chiusa, Alfredo Pezzotti, il fido maggiordomo di Silvio Berlusconi, ha deciso di riempire quella degli altri: con gustosi manicaretti. Allontanato da Palazzo Grazioli causa malumori con la nuova tenutaria Maria Rosaria Rossi, nonostante la sua nota abilità a tenere lontani i questuanti e a disfarsi del pattume della mattina dopo, il buon Alfredo non si è perso d'animo e ha deciso
di mettersi in proprio. Aprirà un ristorante. Del resto sono sempre pieni e l'esperienza nel saper accogliere gli ospiti più variegati non gli manca.

5 - VOLTI NUOVI PER IL PDL: CI PENSA MINZOLINI

S. Cer. - Dopo aver mandato in onda i dichiaratori del Pdl da direttorissimo del Tg1, per Augusto Minzolini è tempo di trasformarsi in selezionatore. Corre voce che il Cavaliere in persona, consapevole delle sue abilità televisive, lo voglia come talent scout dei volti del partito per le dichiarazioni ai tg Rai. Un incarico impegnativo, per ora svolto da Danila Subranni, la preziosa portavoce di Alfano, che il 31 maggio scorso, forse troppo indaffarata a scegliere chi mandare in video, è riuscita a farsi sfuggire l'Ansa sul caso kazako.

6 - VA IN ONDA IL TG UGO
G. Pa. - Tenere informati i cittadini sardi, sull'attività del governo regionale da lui guidato, per Ugo Cappellacci è di fondamentale importanza. È per questo che, ormai da più di tre anni, ogni settimana un notiziario di circa mezz'ora, diffuso dalle emittenti televisive locali, aggiorna «i cittadini residenti in Sardegna e (via Web) i sardi nel mondo» sui provvedimenti adottati dal governatore Cappellaci e dai suoi assessori.

Per chi se lo perde, c'è anche la replica. Ma, si sa, l'informazione si paga. "Novas in tv: la Regione a casa tua", così si chiama il tg della giunta Cappellacci, ogni anno costa infatti alla Regione Sardegna - ergo ai contribuenti - oltre 300 mila euro. Nel dettaglio, in base a quanto riporta il provvedimento del mese scorso con cui vengono stanziati i nuovi fondi, per fare entrare il governatore e i suoi assessori nelle case dei sardi occorrono 103 mila euro per la produzione del format e 238 mila per la messa in onda sul circuito televisivo privato della Sardegna.

7 - ALEMANNO AL BANDO
D. L. - Doveva servire a restituire alla collettività uno dei lasciti più preziosi dell'antica Roma. Ora il bando per dare in gestione ai privati l'area archeologica del Teatro di Marcello, un affare da oltre 16 milioni, rischia di diventare l'ennesima patata bollente lasciata in eredità dall'ex sindaco Gianni Alemanno. Il progetto, di cui si parla da quasi due anni, potrebbe saltare.

Il Fondo Ambiente Italiano (Fai) presieduto dall'archeologo Andrea Carandini, tra i primi a manifestare interesse per l'iniziativa, ha chiesto al Tar di annullare la gara che si dovrebbe chiudere il 31 luglio, con la presentazione delle offerte. Secondo il Fai, la giunta Alemanno ha violato una quantità industriale di norme in materia di appalti e beni culturali. Il tutto per escludere dalla gara le fondazioni come il Fai.

E favorire, forse, qualche altra società con meno titoli: sono ammesse, infatti, solo imprese, onlus e cooperative. Qualche giorno fa la nuova amministrazione comunale ha recapitato al Fai una lettera in cui si sostiene che anche le fondazioni sono legittimate a partecipare. I legali dell'associazione ritengono tuttavia che nella sostanza il bando, così com'è, finisca comunque per penalizzare il Fai, che sarebbe in ogni caso destinato a perdere.

8 - GIÙ LE MANI DAL MIO STIPENDIO
Tensioni ai vertici di Promuovi Italia, la società pubblica per promuovere il turismo. Il consiglio di amministrazione, che si è decurtato gli emolumenti, non è ancora riuscito a fare altrettanto sugli stipendi del direttore generale (450 mila euro lordi l'anno) e dei due vicedirettori (270 mila euro ciascuno) che sono pagati a pie' di lista, senza alcuna discussione sull'entità dell'importo, dal ministero dello Sviluppo economico. Eppure, sono stati proprio il dicastero di Flavio Zanonato, e il ministero dei Beni Culturali affidato a Massimo Bray, che ha le deleghe al turismo, a decidere di abbattere i costi (ritenuti eccessivi e ingiustificati) della struttura interna di Promuovi Italia, spalleggiati proprio da Costanzo Jannotti Pecci e Massimo Ostillio, presidente e vicepresidente della stessa società. M. A.

9 - MARTUSCIELLO BATTE CASSA
Antonio Martusciello reclama gli arretrati. Il commissario dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni chiede che gli vengano restituiti i soldi detratti dai suoi compensi in base al decreto legge del 2010 sui tagli agli stipendi dei manager pubblici. La norma, voluta dal governo Berlusconi, aveva introdotto per i dirigenti delle autorità indipendenti un "contributo di solidarietà", dal primo gennaio 2011, e fino al prossimo 31 dicembre, del 10 per cento sulle indennità, i compensi, i gettoni e le retribuzioni.

A ottobre dello scorso anno la Corte Costituzionale ha tuttavia dichiarato incostituzionale la parte della legge che, per i magistrati e i manager pubblici, fissava il "prelievo" al 5 per cento per gli emolumenti superiori ai 90 mila euro e al 10 per cento per quelli al di sopra dei 150 mila euro.

Proprio in base alla decisione della Consulta Martusciello, già dirigente di Publitalia 80 e poi tra i fondatori di Forza Italia, ha chiesto all'Autorità per le Tlc di restituirgli quanto illegittimamente detratto, ritenendo che il trattamento più favorevole riconosciuto dalla Consulta ai magistrati e agli alti dirigenti pubblici si applichi anche ai commissari delle autorità indipendenti. Lo stesso ha fatto anche l'ex commissario Stefano Mannoni. L'Autorità ha respinto le richieste di entrambi. Così sia Martusciello che Mannoni si sono rivolti al Tar.D. L.

10 - NIENTE ROTONDA A DON GIUSSANI
B. C. - Il Meeting di Cl ha reso Rimini un palcoscenico di incontri internazionali. Ma la giunta comunale della capitale della Riviera romagnola ha deciso di soprassedere sull'intitolazione di una rotonda a don Luigi Giussani. Nello scorso novembre, in commissione consiliare era stata deliberata la dedicazione di uno spazio urbano al fondatore di Comunione e liberazione, il movimento ecclesiale che a Rimini tiene ogni anno la sua kermesse che ha portato alla città notorietà ma anche non pochi ritorni economici. Lo stop, deciso dalla giunta guidata dal sindaco Andrea Gnassi, sarebbe legato all'inchiesta per illeciti finanziamenti che coinvolge la fondazione che organizza il Meeting, giunto quest'anno alla sua 34ma edizione. Ma per ora, a Rimini, niente rotonda a don Giussani.

 

 

LAURA E TIZIANO RENZI I GENITORI DI MATTEO RENZI matteo renzi in barca su diva e donna PIZZAROTTI IN COLLEGAMENTO CON MATRIX DI ALESSIO VINCILUCA ZAIA SPEZZA IL PANE AUGUSTO MINZOLINIUGO CAPPELLACCIIgnazio Marino x Marino Alemanno martusciello antonio Luigi Giussani

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