L’HANNO (RI)FATTO NERO – DALLA NOSTRA INVIATA IN CHIESA ASSUNTA ALMIRANTE: “DI COLPO, VEDO SPUNTARE LA FACCIA DI FINI. BIANCO, TESO... VENIVA AVANTI TRA SPINTE E INSULTI E UN MULINARE DI PUGNI. MI SONO ALZATA E GLI HO CEDUTO LA SEDIA, ERA L'UNICO MODO PER PROTEGGERLO… UN PAIO DI TIPI PIUTTOSTO MUSCOLOSI, NONOSTANTE LE MIE OCCHIATACCE, HANNO PROVATO UGUALMENTE AD AVVICINARSI MINACCIOSI... ALLORA IO MI SONO ALZATA E GLI HO PUNTATO L'OMBRELLO ALLA GOLA…”

Funerali di Pino Rauti - video di Veronica Del Soldà http://www.youtube.com/watch?v=aez8Zv_xDJY&feature=youtu.be

1 - URLA E FISCHI CONTRO FINI AL FUNERALE DI RAUTI...
Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera"

«Traditore, Badoglio, vai in Sinagoga». Basilica di San Marco, piazza Venezia. Il feretro di Pino Rauti, ex segretario dell'Msi è già dentro la chiesa, quando sul sagrato compare il presidente della Camera Gianfranco Fini. Quando lo vedono, scatta la contestazione. Prima qualche insulto, con la scorta che esita un attimo, prima di avanzare.

«Che si fa?», dicono. «Andiamo avanti», la risposta con un cenno della mano. A quel punto, però, si scatena la gazzarra e la contestazione si fa più violenta: volano oggetti, sputi, manate, un'ombrellata colpisce il portavoce di Fini, un uomo sull'ottantina agita una stampella. Arriva anche lo staff del sindaco Alemanno (e genero di Rauti) a protezione di Fini, il «cordone» ondeggia, la folla inferocita mena fendenti: «Bastardo, vattene, vai a Montecarlo».

Fini guadagna l'entrata della chiesa, scendendo due scalini e viene colpito da una manata sugli occhiali. Il clima è tesissimo: «Fuori, fuori!», scandiscono i neofascisti. Fini arriva al suo banco, davanti all'altare. Isabella Rauti, una delle due figlie del leader scomparso, interviene al microfono: «Vi prego - dice - non è questo il momento. Abbiate rispetto per mio padre e la mia famiglia».

La funzione riprende, Fini saluta Isabella, le sussurra un «mi dispiace» all'orecchio. Poi, a metà messa, va via passando dalla sagrestia e poi da un'uscita secondaria. Don Giovanni D'Ercole, vescovo de L'Aquila, nell'omelia cerca parole di mediazione: «Quanto è accaduto dimostra che avete animo, ma di fronte alla morte bisogna far uscire fuori il meglio». In chiesa restano alcuni finiani, come Flavia Perina, Fabio Granata, Claudio Barbaro: nessuno di loro viene insultato.

C'è anche, tra i tanti politici, anche Mara Carfagna. Ai suoi uomini Fini spiega: «Era giusto che andassi, non sono pentito. Certo, non mi aspettavo quel tipo di contestazione, specie dentro una chiesa. L'unica cosa che mi dispiace è per la famiglia Rauti: non vorrei che la mia presenza abbia rovinato questa giornata». E aggiunge: «Andare ai funerali significa esprimere partecipazione al dolore dei familiari e rispetto per la persona scomparsa. La netta divisione politica non poteva far venir meno questo dovere. Se i contestatori non lo capiscono è un problema loro, non mio».

Francesco Storace, leader de «La Destra», va via subito dopo le urla contro Fini: «Pensavo di essere ad un funerale, non a una manifestazione politica. Fini ha sbagliato: il cerimoniale non aveva previsto la sua presenza». Della stessa idea Ignazio La Russa (Pdl): «Non si può arrivare ad esequie iniziate». Daniela Santanché lo attacca: «Che vergogna presentarsi al funerale di una sua vittima».

Mentre secondo Massimo Corsaro «Fini è l'uomo più squallido del mondo». Marco Marsilio, Pdl, invece lo difende: «Ai funerali si ricordano i morti, non si insultano i vivi». Con Fini anche Domenico Scilipoti: «Presenza doverosa». Mentre Aldo Di Biagio (Fli) parla di «contestazione organizzata». All'uscita del feretro di Rauti, i militanti si schierano: urlano tre volte «Presente!», le braccia tese nel saluto romano, cantano «Boia chi molla è il grido di battaglia». Ma Fini, a quel punto, non c'è più.

2 - ASSUNTA ALMIRANTE «ERA IMPALLIDITO, L'HO DIFESO CON L'OMBRELLO»...
Fabrizio Roncone per Il Corriere della Sera

(Donna Assunta Almirante ha visto tutto, sa tutto. Era in chiesa, seduta a pochi metri dal feretro di Pino Rauti, quando si è ritrovata accanto Gianfranco Fini).

«È stata una cosa improvvisa... Ad un certo punto ho sentito urla e fischi... Mi sono voltata, ho sbirciato, ma c'era solo una gran folla che ondeggiava. Le urla però diventavano sempre più distinte e...».

Cosa urlavano?
«In realtà c'erano dei cori che si sovrapponevano. "Fuori! Fuori!"... Poi ho sentito "Badoglio! Badoglio!"... Ma anche "Traditore!"... La situazione s'è fatta pesante...».

Continui.
«Beh, io stavo con gli altri, in prima fila, e non capivamo. Vicino a me c'era l'ex sottosegretario all'Interno... aspetti... come si chiama?».

Alfredo Mantovano.
«Esatto! Beh, anche Mantovano era incredulo, interdetto... Poi però, di colpo, vedo spuntare la faccia di Fini. Bianco, teso... Ce l'avevano con lui, e lui veniva avanti tra spinte e insulti e un mulinare di pugni. Ho pensato: devo fare qualcosa...».

E cosa ha fatto?
«Mi sono alzata e gli ho ceduto la sedia. Esatto! Una signora come me che si alza e cede il posto a Fini! Ma, davvero, era l'unico modo per proteggerlo. Perché io non sono rispettata, io sono letteralmente adorata dal mondo dei camerati. Mi basta uno sguardo, e li fermo. Anche se...».

Anche se, cosa?
«No, beh... devo ammettere che un paio di tipi piuttosto muscolosi, nonostante le mie occhiatacce, hanno provato ugualmente ad avvicinarsi minacciosi... Allora io mi sono alzata e gli ho puntato contro l'ombrello...».

Donna Assunta...
«Mica ho paura, io! Gli ho puntato l'ombrello alla gola e gli ho gridato: o ve ne andate e lasciate stare Fini, o io ve lo dò in testa, quest'ombrello! Hanno capito, e hanno mosso in ritirata».

Brutte scene.
«A lui a Gianfranco, con un filo di voce, gliel'ho detto: "Però, per una volta, hai avuto un bel po' di coraggio... presentarsi qui, no, non era facile"».

E lui?
«Lui era turbato. Volendolo giudicare dall'alto, bisogna ammettere che un conto è avere la faccia tosta di venire al funerale di un personaggio come Pino Rauti, un conto è ritrovarsi circondato da un bel po' di giovanotti che vogliono lisciarti il pelo. Lui poi non è mai stato uno da piazza, lui è sempre stato da palco. E, per dirla tutta, non è nemmeno mai stato fascista».

Fu lei, così vuole la leggenda, a designarlo come successore di suo marito Giorgio.
«Non è leggenda, è pura verità. Sbagliai, lo so: ma, all'epoca, mi sembrò giusto consigliare a Giorgio di voltare pagina, di dare la guida del partito a un giovane di belle speranze... Mio marito mi voleva bene e mi ascoltava: e questo lo sapeva pure Pino Romualdi, che arrivò persino a scrivermi una lettera... Vuol sapere cosa c'era scritto nella lettera? Più o meno, Pino mi scrisse questo: cara Assunta, tu consigli sempre Giorgio a fin di bene, però questo Fini, a parte che è giovane e sa parlare, è anche quello che ha distrutto il Fronte della gioventù. E come ha distrutto il Fronte, può distruggere il Movimento sociale italiano».

Poco fa, gli gridavano «Badoglio! Badoglio!».
«Vede, la stragrande maggioranza di quelli che erano qui, a rendere omaggio a uno dei tre giganti del Movimento sociale, insieme a Giorgio e a Pino Romualdi, sa perfettamente come andarono le cose al famoso congresso di Fiuggi, il cosiddetto congresso della svolta, quello in cui si chiuse la storia del Msi...».

Sappiamo tutti, Donna Assunta, come andarono.
«E no! Voi giornalisti vi ricordate quello che vi pare... Perché io ancora me li sogno la notte i delegati che votavano piangendo e gli altri che nemmeno riuscirono a votare, perché il pasticcio l'avevano organizzato nei dettagli... Sa qual è la verità?».
Qual è, Donna Assunta?
«La verità è che quello fu un congresso truccato, finto, vigliacco e infame. È questo che migliaia di militanti non dimenticano. È questo che non perdonano a Fini».

(Da Wikipedia: «Raffaella Stramandinoli, detta Assunta - Catanzaro, 1925 - è la vedova di Giorgio Almirante, fondatore e leader storico del Movimento sociale italiano).

 

 

SALUTO ROMANO IN ONORE DI PINO RAUTI SALUTI ROMANI IN ONORE DEL FERETRO DI PINO RAUTI ASSUNTA ALMIRANTE AL FUNERALE RAUTI SALUTI ROMANI CONTRO FINI AL FUNERALE DI RAUTI SALUTI ROMANI CONTRO FINI AL FUNERALE DI RAUTI MAURIZIO GASPARRI AL FUNERALE RAUTI MARA CARFAGNA AI FUNERALI DI PINO RAUTI LANCIO DI OGGETTI VERSO GIANFRANCO FINI AL FUNERALE DI PINO RAUTI LA CORONA DI FIORI DA PARTE DI FINI AI FUNERALI DI PINO RAUTI L INTERNO DI SAN MARCO DURANTE I FUNERALI DI RAUTI L ARRIVO E LA CONTESTAZIONE DI FINI AL FUNERALE DI RAUTI L ARRIVO DELLA BARA DI PINO RAUTI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...