LA TROJIKA È GIÀ QUI! L’UE BOCCIA LA LEGGE DI STABILITÀ: “VA MODIFICATA, TARGET LONTANI” - SUPPOSTA PER IL GOVERNO CHE NON POTRÀ UTILIZZARE LA CLAUSOLA CHE PERMETTE AI PAESI VIRTUOSI DI ANDARE IN PARZIALE DEROGA


1 - DAGONOTA
La bocciatura di Bruxelles non è solo un ulteriore schiaffone a Saccomanni ma è un dramma pure per Letta. Perché il governo non potrà utilizzare la clausola al Trattato che permette ai paesi virtuosi di andare in parziale deroga. Per l'Italia sono circa 3 miliardi su cui il governo contava.

2 - LEGGE DI STABILITÀ, L'UE BOCCIA LA MANOVRA: "L'ITALIA LA MODIFICHI, TARGET LONTANI"
Da "Corriere.it"

Sembra una sonora bocciatura quella che riserva la Commissione Ue all'Italia sulla bozza di legge di Stabilità che «evidenzia progressi limitati» sulle raccomandazioni per le riforme strutturali fatte dal Consiglio europeo nel maggio scorso. Così - secondo Bruxelles - l'Italia potrebbe «non rispettare le regole su deficit contenute nel Patto di stabilità» e quindi è a più alto rischio di sforamento dei parametri.

Per la Commissione europea «non consentirà all'Italia di rispettare» l'obiettivo per la riduzione del debito« nel prossimo anno (i vincoli di manovra per i Paesi: guarda il documento). Bruxelles ha evidenziato i rischi di revisione al ribasso «legati a una mancata piena attuazione delle misure contenute nella manovra e all'annacquamento della bozza di bilancio in Parlamento».

L'AGGIUSTAMENTO - Per spiegarne ulteriormente i contenuti è intervenuto il Commissario agli Affari economici Olli Rehn, secondo il quale «l'Italia deve fare sufficienti progressi verso l'obiettivo di medio termine (pareggio di bilancio, ndr), riducendo il debito l'anno prossimo assicurando un aggiustamento strutturale di almeno 0,5% del Pil». Rehn ha aggiunto che «è importante che la spending review in Italia dia risultati già nel 2014 perché porterà ad una riduzione del debito e quindi a rispettare le regole Ue».

LA REPLICA - Inevitabile la replica del ministero del Tesoro, secondo il quale la Commissione Ue «non tiene conto di importanti provvedimenti annunciati dal governo, anche se non formalmente inseriti nella legge di Stabilitá, e già in fase di attuazione». Nessuna bocciatura, quindi, «i rischi segnalati sono già considerati e sono state già messe in campo misure per contrastare eventuali rischi su disavanzo e debito 2014».

La valutazione della Ue, secondo via XX settembre, «discende da una stima di crescita del prodotto che, come è noto, non coincide con quella del governo italiano e comporta implicazioni per le proiezioni di finanza pubblica».

Va sottolineato«che la crescita del debito in rapporto al pil è la risultante della recessione che si è protratta fino al 2013 e del pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni (quasi 50 miliardi di euro in 12 mesi tra il 2013 e il 2014), operazione concordata con la Commissione europea.».

IL BONUS UE -La Commissione Ue si è sentita però in dovere anche di bocciare la richiesta del governo italiano per una maggiore flessibilità sugli investimenti, il cosiddetto bonus Ue, perché il debito è troppo alto: «L'Italia non ha accesso alla clausola per gli investimenti perché il debito non si è evoluto in modo favorevole». Bruxelles chiede inoltre di «accelerare i progressi per attuare le raccomandazioni fiscali nell'ambito del semestre europeo».

LA RICHIESTA - Il governo italiano aveva calcolato uno sconto del Deficit/Pil pari allo 0,3% per la spesa di investimenti per progetti co-finanziati di interesse europeo. Nei mesi scorsi c'era stato un braccio di ferro tecnico-politico per strappare il più possibile, ma alla fine la Commissione non è stata convinta delle cifre fornite dalla proposta di finanziaria. La clausola sugli investimenti può scattare a favore di un paese con crescita negativa o sotto il potenziale , se la deviazione dal percorso di consolidamento del bilancio non porta a superare il 3% di deficit/pil nominale e se la regola del debito pubblico è rispettata. La deviazione permessa (dal percorso di riduzione del deficit pubblico verso il pareggio o il quasi pareggio) è legata alla spesa nazionale per progetti co-finanziati dalla Ue sotto le politiche di coesione e strutturali, i programmi delle grandi reti trans europee.

IL RISCHIO PAESE - Sale a 240 punti base lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. Il rendimento del decennale è al 4,09%.

 

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