papa francesco a trieste

"LA DEMOCRAZIA NON È IN BUONA SALUTE" - PAPA FRANCESCO DAL PALCO DELLA "SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI IN ITALIA" LE SUONA AI POPULISTI E "SOBILLA" I FEDELI A IMPEGNARSI IN POLITICA - I 1200 DELEGATI PRESENTI ALL'EVENTO SONO STUZZICATI DALL'IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTOLICO, IN STILE DEMOCRAZIA CRISTIANA, CHE PESCHI I VOTI DI TUTTI QUELLI CHE NON SI SENTONO PIÙ RAPPRESENTATI DA QUANDO È STATA SCIOLTA LA DC - PROTAGONISTA DELL'EVENTO IL CARDINAL ZUPPI

1 - FRANCESCO L'ANTI-POPULISTA VALORI A RISCHIO ASTENSIONISMO

Estratto dell'articolo di Domenico Agasso per “La Stampa”

 

PAPA FRANCESCO A TRIESTE - 1

Francesco da Trieste lancia un monito politico senza confini: la democrazia? «Non è in buona salute». Come curarla? «Allenando la partecipazione» in chiave anti «tentazioni populistiche». Il Papa arriva nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia per concludere la «Settimana Sociale dei Cattolici in Italia», la kermesse ecclesiastica giunta alla 50esima edizione, e avverte come la crisi democratica sia «trasversale a diverse Nazioni».

 

Rilancia perciò l'impegno dei cristiani, indicando la via da percorrere: «La pace e i progetti di buona politica possono rinascere dal basso», ma è necessario aumentare «gli sforzi per una formazione sociale che parta dai giovani». Cita Umberto Saba, «poeta di questa città», che parla dei «"detriti", cioè scarti, dell'umanità»: il Vescovo di Roma si chiede perché «non ci scandalizziamo» di fronte al dolore degli emarginati, dei deboli, degli ultimi, di chi soffre per «il male che dilaga».

 

FEDELI ASCOLTANO PAPA FRANCESCO A TRIESTE

Seppure «malata», per Bergoglio la democrazia resta l'unico antidoto contro il virus degli egoismi che avvelena società e palazzi del potere. La Chiesa italiana è riunita per l'appuntamento simbolo del cattolicesimo democratico, dedicato quest'anno «Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro». Il Papa la esorta ad alimentare maggiormente l'attivismo civile, senza fermarsi sulla soglia di una fede relegata alla sfera privata. [...] Il capo dei vescovi garantisce che i cattolici d'Italia «non sono una lobby in difesa di interessi particolari e non diventeranno mai di parte».

 

PAPA FRANCESCO A TRIESTE

I vertici ecclesiastici sfidano l'irrilevanza nel dibattito politico denunciata dentro e fuori il recinto ecclesiale da anni, in pratica dalla fine della Democrazia cristiana, con la diaspora dei cattolici in vari partiti. I presuli annunciano di puntare ad «affrontare il tempo della responsabilità perché la vita democratica cresca in Italia», scandisce monsignor Luigi Renna, presidente del comitato organizzatore della Settimana sociale e arcivescovo di Catania.

 

Il Pontefice avverte: «Nel mondo di oggi, diciamo la verità, la democrazia non gode di buona salute. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell'uomo, e niente di ciò che è umano può esserci estraneo». In piena sintonia con quanto affermato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'apertura della manifestazione della Cei, Francesco puntualizza che la democrazia «non coincide semplicemente con il voto del popolo». [...] 

 

massimiliano fedriga matteo maria zuppi sergio mattarella settimana sociale dei cattolici

E poi, i timori per i movimenti populisti che minaccerebbero le principali democrazie del pianeta: «La partecipazione non si improvvisa: si impara da ragazzi, da giovani, e va "allenata", anche al senso critico rispetto alle tentazioni ideologiche e populistiche». L'appello papale è forte e chiaro: senza pensare a un partito dei cattolici, «non possiamo accontentarci di una fede marginale.

 

Ciò significa non tanto pretendere di essere ascoltati, ma soprattutto avere il coraggio di fare proposte di giustizia e di pace nel dibattito pubblico. Abbiamo qualcosa da dire, ma non per difendere privilegi. Dobbiamo essere voce che denuncia e che propone in una società spesso afona e dove troppi non hanno voce». [...]

 

Il Papa racconta anche un aneddoto personale: «La prima volta che ho sentito parlare di Trieste è stato da mio nonno che aveva fatto il '14 sul Piave. Lui ci insegnava tante canzoni e una era su Trieste: "Il general Cadorna scrisse alla regina: Se vuol guardare Trieste, che la guardi in cartolina"».

 

2 - IL PAPA MOBILITA I CATTOLICI "LA DEMOCRAZIA NON È IN SALUTE"

Estratto dell'articolo di Iacopo Scaramuzzi per “La Repubblica”

 

PAPA FRANCESCO

[...] Per questo Jorge Mario Bergoglio arringa gli oltre 1200 delegati giunti da tutta Italia per la Settimana sociale. Il discorso è politico, ed è in perfetta sintonia tanto con il presidente Sergio Mattarella che ha aperto mercoledì la kermesse cattolica, quanto con il cardinale Matteo Zuppi, che reso più movimentista un appuntamento in passato spesso soporifero.

 

[...] Bergoglio cita a modello Aldo Moro e Giorgio La Pira e dice che i politici, come i pastori, dovrebbero stare «davanti al popolo per segnalare un po' il cammino, in mezzo al popolo, per avere il fiuto del popolo, dietro al popolo per aiutare i ritardatari. Un politico che non abbia il fiuto del popolo, è un teorico. Gli manca – aggiunge nel suo italiano venato di spagnolo – il principale».

 

Quando Giovanni Paolo II era venuto a Trieste era il 1992: sulla città spiravano i venti dei conflitti dell'ex Iugoslavia. Oggi molte ferite si sono rimarginate, ma ce ne sono altre, sebbene non evidenti tra i viali eleganti e i turisti sbarcati dalle gigantesche navi crociera attraccate sulla banchina del centro. Il vescovo Enrico Trevisi si è impegnato a far chiudere il silos dove si accalcavano, senza dignità, molti migranti. Ai fedeli a messa il Papa ricorda di accogliere chi arriva dalla rotta balcanica.

 

MEME SU PAPA FRANCESCO

Ai delegati ripropone l'impegno in politica. A Trieste un'ottantina di amministratori locali cattolici si sono incontrati con l'idea di dare vita a una rete nazionale, le associazioni e i movimenti laicali lavorano a una dichiarazione congiunta. Non nasce un nuovo partito dei cattolici, ma c'è «voglia di partecipazione», dice Zuppi, i cattolici non sono «una lobby» ma vogliono «aiutare la democrazia viva del nostro Paese e dell'Europa».

 

Papa Francesco propone ai delegati di «rilanciare, sostenere e moltiplicare gli sforzi per una formazione sociale e politica che parta dai giovani». Perché, rimarca, «abbiamo qualcosa da dire, non per difendere privilegi». [...]

matteo maria zuppi sergio mattarella MATTEO ZUPPI PAPA FRANCESCO

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…