LESBO FOREVER - L’AMORE TRA DONNE FUROREGGIA A CANNES E SU TWITTER ARRIVANO I BACI SAFFICI DI DUE EX OLGETTINE…

1- LE GRANDI FATICHE DELL'AMORE TRA DONNE IN PRESA DIRETTA DI CANNES
Mariarosa Mancuso per "il Foglio"

Per tutti, il film con le ragazze lesbiche. Nessuno ricorda il titolo, "La vie d'Adèle - Chapitre 1 & 2": a segnalare che forse la storia di Adèle, qui raccontata dagli anni della scuola fino all'impiego come insegnante di ruolo, avrà un seguito. Pare che Abdellatif Kechiche - altra fatica ricordarlo, il film precedente almeno aveva un titolo a presa rapida come "Cous cous" - abbia girato ore e ore di pellicola non usate nel montaggio finale. Difficilmente nominabili anche le attrici Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux, sul palco per la Palma d'oro con il regista franco-tunisino.

Figlia di un insegnante di chitarra e di un'infermiera, Mademoiselle Exarchopoulos non è una debuttante presa dalla strada per rifare se stessa (ammesso che sia facile): ha studiato recitazione nelle migliori scuole. Mademoiselle Seydoux è imparentata con le due sigle che in Francia significano cinema: pronipote di Nicolas Seydoux presidente della Gaumont, e nipote di Jérôme Seydoux presidente della Pathé, casa di produzione che nel 1910 mandò un operatore nella stazioncina di Astapov per riprendere il moribondo Leone Tolstoj.

Nel 1968, il film di Claude Chabrol "Les biches" - vuol dire "le cerbiatte" - uscì in sala con il più stuzzicante titolo francese. Allora come oggi, ogni scusa è buona per attirare il pubblico. Chissenefrega del cinema, quando si può dare il via a un bel dibattito sul matrimonio gay. Non che le ragazze nel film ne parlino, come non parlano di figli da adottare (la faccenda viene risolta in modo più pragmatico).

Siamo solo dispiaciuti per lo spettatore che in attesa della sexy scena - eroico sacrificio da compiersi in nome dei diritti civili - si becchi tre ore di realismo così estremo da incrinare tutte le nostre certezze sul cinema. Le parti noiose andrebbero tagliate via, e invece Kechiche le allunga a dismisura, dando ritmo musicale alle chiacchiere, ai pianti con moccio per lo strazio d'amore, a uno spaghetti party in giardino che pare non finire mai. Un incanto, anche se contrario ai nostri principi di sveltezza e concisione.

Senza un minuto di noia, soprattutto. La naturalezza e la vita in presa diretta richiedono grandi fatiche. "In the room the women come and go / Talking of Michelangelo" ("Nella stanza le donne vanno e vengono, parlando di Michelangelo", l'originale suona meglio per la falsa rima tra "go" e "Michelangelo").

Lo scriveva T. S. Eliot nel "Canto d'amore di J. Alfred Prufrock", e torna in mente quando a scuola Adèle legge "La vie de Marianne" di Marivaux trovandolo molto più interessante di un tweet in materia di brividi sentimentali. Come nel secondo film di Kechiche, "La schivata", ambientato nella banlieue parigina: gli studenti mettevano in scena "Il gioco dell'amore e del caso" e scoprivano che il Seicento conosceva i suoi tormenti amorosi senza bisogno di WhatsApp. Non c'erano abbastanza premi per tutti, nel ricchissimo Cannes 2013.

La palma a Bérenice Béjo per "Le passé" di Asghar Farhadi (iraniano con moglie velata, segnala un giornalista) ha escluso dall'albo d'oro Emmanuelle Seigner, signora Polanski e mattatrice di "Venus à la fourrure". Si presenta per un provino, mentre un regista - Mathieu Amalric, molto bravo anche come strizzacervelli del pellerossa Benicio Del Toro in "Jimmy P." di Arnauld Desplechin, film che in anni magri avrebbe procurato almeno un premio ai due attori - urla al cellulare.

Per la sua pièce su Sacher-Masoch vorrebbe "un'attrice che per pronunciare ‘inextricable' non abbia bisogno di un dialogue coach" (sono gli specialisti che insegnano gli accenti, ne fa grande uso Marion Cotillard: polacca in "The Immigrant" di James Gray, italo-americana in "Blood Ties" diretto dal marito Guillaume Canet). In minigonna di pelle, fradicia per la pioggia, si presenta Emmanuelle Seigner, con l'accento più sguaiato che si possa immaginare.

"Tipo" è il suo intercalare prediletto, il nome non risulta nella lista, battibecca con il regista dicendo "fruste e tacchi a spillo, da quando il porno lo chiamano arte?". Appiccica la gomma masticata sotto il tavolo prima di scandire - con perfetta intonazione da Comédie-Française - le battute di Wanda von Sacher-Masoch, dominatrice con tanto di contratto. Nelle sfumature di grigio di fine Ottocento, il frustino spettava alle donne: "Aspetto con ansia di poterle esporre la mia visione del mondo, e di essere frustato da Lei. Non dimentichi dunque... con la pelliccia".

Di origine teatrale come "Carnage", l'ultimo film di Roman Polanski ha la sua bella parte di satira contro i teatranti e gli intellettuali, mentre la svampita ha i suoi colpi di genio: "Sono sicura che il suo cane ha un nome da intellettuale, tipo Bourdieu". "Derrida", ammette la regista della pièce, e a Cannes c'è stato il primo applauso a scena aperta. Sul palco, le scenografie servite per una versione d'autore di "Ombre rosse". Leggi: un fallico cactus tenuto fermo alla base da due roccette tonde.

Invece della pelliccia, una dozzinale sciarpa di lana in colori degradanti (magnificamente usata da Emmanuelle Seigner per improvvisare una danza totemica). Il premio della giuria al giapponese Hirokazu Kore-Eda per "Like Father, Like Son" e il premio per la sceneggiatura al cinese "A Touch of Sin" diretto da Jia Zhang- Ke sono un capolavoro di correttezza geografica.

Tengono lontane le accuse di eurocentrismo o di appiattimento sull'asse franco- americano che ha dominato il festival. Bruce Dern è stato celebrato come miglior attore in "Nebraska" di Alexander Payne, i fratelli Coen hanno conquistato il Gran Premio della giuria con il sublime "Inside Llewyn Davis". Premio per la regia al messicano Amat Escalante, anni 34: "Heli" è il classico film che nessuno in sala andrà a vedere, mentre il regista ci perseguiterà nei festival a venire.

 


2- GUERRA-SORCINELLI, BACIO LESBO SU TWITTER PER LE BLACKDASHIAN
Da "Il Messaggero.it"

Dopo tutta la bagarre che si è scatenata a seguito del "quasi-bacio"fra Asia Argento e Alessia Marcuzzi, si aggiunge di gran carriera la coppia di amiche formata da Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli.

Le due sono inseparabili, si fanno chiamare Blackdashian in onore delle sorelle Kardashian e spesso "premiano" i loro fan su Twitter con alcune foto particolarmente piccanti. Stavolta Barbara ha postato una foto che la ritrae mentre bacia la Sorcinelli, accompagnata dalla didascalia: "I love you my sexy #blackdashian".

 

 

Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli in vacanza Twitter Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli in vacanza Twitter Bacio lesbo tra Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli in vacanza Twitter BARBARA GUERRA E ALESSANDRA SORCINELLI BARBARA GUERRA E ALESSANDRA SORCINELLI BARBARA GUERRA E ALESSANDRA SORCINELLI

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