GRASSO IN ECCESSO - SMS INTERCETTATI DELLA FINOCCHIARO: LA LETTERA DEL PRESIDENTE DEL SENATO ALLA CANCELLIERI E AL PG DELLA CASSAZIONE SCATENA UN POLVERONE – GRASSO: ‘NESSUNA PRESSIONE INDEBITA’

Marco Lillo per "Il Fatto Quotidiano"

La lettera è indirizzata alle due autorità che in Italia possono esercitare l'azione disciplinare contro i magistrati: il ministro della giustizia e il Procuratore Generale della Cassazione. Il presidente del Senato Piero Grasso il 14 ottobre del 2013 ha sentito l'esigenza di sollecitare l'attenzione di Anna Maria Cancellieri e di Gianfranco Ciani sulla pubblicazione delle intercettazioni di Anna Finocchiaro, ascoltata casualmente dal Ros dei Carabinieri di Firenze mentre conversava con la sua compagna di partito Maria Rita Lorenzetti, finita agli arresti domiciliari il 16 settembre scorso.

IL 14 OTTOBRE Grasso scrive a Ciani e per conoscenza a Cancellieri:
"Gentilissimo Procuratore desidero sottoporre alle Vostra cortese attenzione le notizie di stampa allegate, che riferiscono asserite conversazioni telefoniche e messaggi di testo della senatrice Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che sarebbero state intercettate e registrate nell'ambito di un procedimento penale in fase di indagini preliminari. Poiché non risultano mai pervenute al Senato richieste di alcun genere in proposito al fine di consentire di esercitare i miei doveri di tutela dei senatori del Senato della Repubblica sarò grato per volermi informare per quanto di rispettiva competenza delle circostanze di fatto e della legittimità della pubblicazione di tali notizie".

La scelta del presidente del senato del PD di porre il dubbio sulla "legittimità" non aiuta la serenità di chi indaga sul sistema di potere che lega imprenditoria e politica rossa. E non sembra coerente con la storia di un pm che ha visto decine di intercettazioni di politici finire sui giornali senza autorizzazione né scandalo. La Procura di Firenze ha registrato le parole di Anna Finocchiaro involontariamente mentre intercettava Maria Rita Lorenzetti. Poi ha deciso di trascrivere e allegare le conversazioni alla richiesta di arresto contro la ex presidente di Italferr Lorenzetti.

La ex presidente della Regione Umbria del Pd è finita agli arresti domiciliari il 16 settembre scorso proprio perché avrebbe partecipato a un "articolato sistema corruttivo (...) mettendo a disposizione le proprie conoscenze personali, i propri contatti politici (indovinate con quale partito? Ndr) e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati, nell'interesse e a vantaggio della controparte Novadia e Coopsette", cioé delle società che hanno vinto l'appalto dei lavori dell'alta velocità ferroviaria di Firenze, integrate nel sistema cooperativo rosso.

Tra le intercettazioni sulle quali i pm di Firenze saranno costretti a ‘difendersi' con il PG Ciani, ci sono per esempio le telefonate e gli sms di Anna Finocchiaro sulle manovre politiche per la nomina di Lorenzetti all'Autorità Garante dei Trasporti in quota Pd. E soprattutto quella nella quale Finocchiaro e Lorenzetti parlano dell'esistenza di un'attività di intercettazione svelata loro dalla presidente dell'Umbria Catuscia Marini. "Maria Rita Lorenzetti - scrivono i pm - fa capire che sa già il tipo di informazione che avrebbe ricevuto la Marini e che cioé si sarebbe un po' tutti interessati ad intercettazione telefonica ...cioè che saremmo tutti quanti sotto controllo?

Anna Finocchiaro - proseguono i pm - risponde in maniera evasiva, rimandando l'approfondimento della questione alla prima occasione utile ... no non so... non lo so Rita... poi ne parliamo ... vedi tu ... con lei poi magari se passi uno di questi giorni".

Su sollecitazione di Grasso, il Pg Ciani ha scritto alla Procura di Firenze, e i pm Giulio Monferini e Gianni Tei, si sono così trovati nella poco piacevole situazione di dover rendere conto a Ciani, che ha appena inviato l'avviso di garanzia disciplinare al presidente di Cassazione della condanna a Berlusconi. Lo stesso Ciani che ha dato seguito alle richieste del presidente Napolitano in favore di Mancino. Per un paradosso, in quel caso Grasso aveva opposto un rifiuto a Ciani sulla richiesta di un maggiore intervento nella sua veste di Procuratore Nazionale Antimafia sulla Procura di Palermo.

Anna Finocchiaro dice al Fatto: "Io non ho sollecitato formalmente alcun intervento a mia tutela". Mentre Grasso spiega: "Quando ho letto sui giornali quelle intercettazioni mi sono posto un quesito nella mia veste di presidente del Senato che deve tutelare le prerogative dei senatori. Se la Procura avesse intenzione di usare quelle conversazioni e quegli sms intercettati sull'utenza di Lorenzetti contro la senatrice Finocchiaro, avrebbe dovuto presentare una richiesta alla Giunta del Senato che invece non è mai pervenuta.

La sentenza 390 del 2007 della Consulta è intervenuta in questa materia stabilendo che le intercettazioni indirette dei parlamentari devono essere conservate se possono essere utilizzabili nei confronti di altre persone. Qualora si voglia utilizzarle proprio nei confronti del parlamentare però è necessario chiedere l'autorizzazione alla camera di appartenenza. La mia richiesta di informazioni mirava a comprendere se ci trovavamo nel primo caso o nel secondo caso.

Lo avrei fatto per qualsiasi senatore. Si tratta di una richiesta di informazioni senza alcun fine punitivo". Perché non l'ha inviata al Procuratore di Firenze? "Il Procuratore Generale e il Ministro della Giustizia - spiega Grasso - sono gli interlocutori del Presidente del Senato. Non la Procura di Firenze. Comunque non ho ancora ricevuto risposta". E dopo due mesi pensa di sollecitare? "Non credo".

 

PORCELLUM FINOCCHIARO DAVID THORNE PIETRO GRASSO FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA Fedele Confalonieri e Anna Finocchiaro maria rita lorenzetti arrestata x Anna Maria Cancellieri Ciani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…