davide casaleggio verhofstadt grillo beppe

E LIBERALI DA GRILLO, AMEN! - SALTA L'ACCORDO TRA M5S E ALDE: PER ''LA STAMPA'', IL LEADER GUY VERHOFSTADT HA CONSTATATO DI NON AVERE IL SOSTEGNO NECESSARIO AD ACCOGLIERE I GRILLINI NEL GRUPPO, PROPRIO MENTRE LORO APPOGGIAVANO ALLA SUA CANDIDATURA - I DEPUTATI DEGLI ALTRI PAESI SI SONO OPPOSTI ALL'ARRIVO DEL M5S. CHE ORA RISCHIA DI RESTARE SENZA GRUPPO E, SOPRATTUTTO, SENZA FONDI PUBBLICI

 

Marco Bresolin per www.lastampa.it

 

È saltato l’accordo tra M5S e Alde. È quanto apprende La Stampa. Il comitato esecutivo del gruppo dei liberali, in corso ora al Parlamento di Bruxelles, il leader Guy Verhofstadt ha constatato di non avere il sostegno necessario ad accogliere i grillini all’interno del suo gruppo. 

 

M5S:ACCORDO CON ALDE,APPOGGIO CANDIDATURA VERHOFSTADT

 (ANSA) - "Una dichiarazione in favore della candidatura di Guy Verhofstadt alla presidenza del Parlamento europeo può, se richiesto, essere pubblicata quando si riterrà opportuno". Lo prevede la bozza dell'accordo tra Alde e M5s pattuita lo scorso 6 gennaio e la cui deadline viene fissata per l'11 gennaio, data in cui verrà stabilita la conformazione dei gruppi al Parlamento europeo.

beppe grillo davide casaleggiobeppe grillo davide casaleggio

 

 

I LIBERALI CONTRO L'INGRESSO DEI GRILLINI

Da www.repubblica.it

 

Il 78,5% degli iscritti M5s ha detto Sì al passaggio del Movimento all'eurogruppo di Alde in Europa. Alle 12 si è chiusa la consultazione indetta ieri a sorpresa da Beppe Grillo per decidere se accettare di cambiare schieramento dentro il Parlamento europeo, passando dagli euroscettici di Efdd, gruppo del grande protagonista della Brexit Nigel Farage, all'Alde, gruppo a vocazione fortemente europeista, di centro, sostenuto in questi anni da figure come Romano Prodi e Mario Monti.

 

Ma è bufera. I liberali francesi stanno lavorando per bloccare l'accordo. L'obiettivo, ha spiegato ai giornalisti la capo delegazione Marielle de Sarnez, è di arrivare al voto di domani sera con almeno un terzo del gruppo contro l'intesa. Si tratta di 23 voti su 68 (per approvare la modifica del gruppo serve la maggioranza di due terzi) e Sarnez è, in proposito, ottimista. A essere contrari non sono solo i francesi, ma anche i tedeschi - ha spiegato de Sarnez - e molti di noi non possono concepire che un gruppo che ha sempre fatto della coerenza europeista la sua bandiera possa fare una scelta come quella di accogliere il movimento politico di Beppe Grillo.

gianni pittella manfred weber guy verhofstadtgianni pittella manfred weber guy verhofstadt

 

Secondo la leader della delegazione francese alla Alde, "con questa mossa Guy Verhofstadt ha perso quella piccola possibilità che aveva di fare un accordo con i socialisti e diventare presidente del Parlamento europeo. Inoltre, da domani sera, comunque andranno le cose, il gruppo Alde è come se non esistesse più. Se, infatti, ci sarà l'ingresso del Movimento 5 Stelle, molti di noi ne trarranno le conseguenze", lasciando intendere che sarebbero in tanti ad abbandonare il gruppo.

 

All'interno del Movimento intanto Luigi Di Maio spiega che la scelta è "tecnica". "Nell'Europarlamento la scelta del gruppo è una questione tecnica - afferma il vicepresidente della Camera - vedrete le nostre scelte quando voteremo. Se l'adesione a un gruppo fosse per affinità politica, allora avremmo sbagliato gruppo". Di Maio ribadisce il programma dei 5Stelle per l'Europa: "Siamo contrari agli Stati Uniti d'Europa nel lungo periodo e vogliamo subito un referendum sull'euro".

Verhofstadt Verhofstadt

 

La votazione. Il blog di Grillo fa sapere che "hanno partecipato alla votazione 40.654 iscritti certificati. Ha votato per il passaggio all'Alde il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell'Efdd e 2.296 per confluire nei non iscritti". Il gruppo del Movimento 5 Stelle si iscriverà, dunque, ad Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa, presieduto dal belga Guy Verhofstadt nel Parlamento europeo, lasciando il gruppo creato a inizio mandato con l'Ukip di Nigel Farage e altri raggruppamenti minori.

 

Giochi fatti. Beppe Grillo, arrivato ieri sera a Bruxelles, questa mattina ha già avuto un primo incontro con Verhofstadt. Il confronto si è tenuto alle 11 in punto nell'ufficio dell'esponente Alde in corsa per la presidenza dell'Europarlamento.

 

Accordo già fatto il 4 gennaio. Intanto, in base a quello che si legge su un documento che da questa mattina gira sul web ed è stato rilanciato su Twitter, Alde e M5s avevano sottoscritto l'accordo già il 4 gennaio. "Alde e M5S condividono i valori centrali della libertà, dell'uguaglianza, della trasparenza", dice il testo all'inizio, che ha tra i temi principali "Riforma dell'eurozona" e "I diritti e libertà", ripercorrendo, di fatto, alcuni punti sottolineati ieri nel post di Beppe Grillo.

 

Alemanno Monti e Guy Verhofstdt Alemanno Monti e Guy Verhofstdt

La bozza. L'euro va mantenuto ma non basta, servono una nuova governance, si legge nella bozza. "Negli ultimi dieci anni - continua il testo - la nostra moneta unica ha dimostrato di essere stabile e resistente agli shock esterni, ma non è stata all'altezza nel rafforzare la nostra economia e il raggiungimento della convergenza tra le economie nazionali". Perciò, prosegue il documento, "abbiamo bisogno di costruire intorno alla moneta comune un sistema in grado di assorbire shock economici nella zona euro".

 

Insomma niente cancellazione dell'euro, quando piuttosto un tagliando: "Abbiamo anche bisogno di rivedere - prosegue il testo - il modo in cui vengono monitorati i bilanci nazionali, e di introdurre un nuovo codice di convergenza che si concentri sulle riforme significative e garantisca il valore della moneta nella spesa  dei servizi pubblici invece che sui numeri di bilancio".

 

Malumori. L'ingresso degli eurodeputati 5 Stelle nel gruppo Alde è iscritta all'ordine del giorno della riunione del gruppo in agenda questo pomeriggio. Non tutti, nel gruppo, sarebbero però favorevoli. A esprimersi pubblicamente a sfavore è già stata l'eurodeputata francese Sylvie Goulard, in un intervento sul suo sito internet. "Meglio 12 stelle che cinque", afferma Goulard.

VEROHOFSTADT E COHN BENDITVEROHOFSTADT E COHN BENDIT

 

Il deputato M5s Carlo Sibilia, fra i primi ieri a parlare contro la nuova alleanza, pubblica una vignetta di Marione dal titolo 'Alde. L'Ue è destinata a crollare, non ha senso tergiversare' in cui si vede un palazzo che ricorda una torre di Babele moderna sul punto di crollare dove qualcuno grida "Entriamo in Alde", un altro gli risponde: "No! Restiamo in Efdd" e un terzo conclude: "E se ce ne andassimo?". A commento Sibilia aggiunge: "Marione sempre avanti!" con gli hashtag "Eufail" e "lobbycracy".

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”