LIBERTÉ, EGALITÉ, NEGATIVITÉ: PEGGIO DI COSÌ SI È SOLO FRANCESI

Alberto Mattioli per "La Stampa.it"

D'accordo, la «grogne», il brontolio, è uno sport nazionale. I francesi sono degli specialisti della protesta, dei virtuosi del lamento, degli insoddisfatti cronici e dei pessimisti seriali. Come dice il grande pubblicitario Jacques Séguéla, il loro Presidente ideale è un incrocio fra la Regina Elisabetta e Superman, quindi è improbabile che chiunque altro li possa soddisfare. E in ogni caso è molto improbabile che ne dicano bene.

Come confermano gli indici di sgradimento di François Hollande a un anno e un giorno dall'elezione. Se si rivotasse oggi, il Président non arriverebbe nemmeno al ballottaggio, staccato e stracciato dal redivivo Nicolas Sarkozy (si stava meglio quando si stava peggio?) e dalla destrosissima Marine Le Pen.

Ma è solo colpa sua? Forse no. Hollande o non Hollande, il pessimismo è consustanziale alla pubblica opinione francese. Il grande sondaggio realizzato dall'Ipsos su 6.198 europei dei sei maggiori Paesi dell'Unione (oltre alla Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Polonia) e rilanciato da «Le Monde» dimostra che i francesi non solo vedono nero, ma vedono più nero di tutti gli europei.

Nonostante, in fin dei conti, la crisi morda anche la Francia ma, in fin dei conti, ancora non strappi brandelli sempre più grandi di benessere come in Italia o in Spagna. E infatti il 43% dei francesi riesce ancora a mettere dei risparmi da parte: poco meno del 46% dei britannici e del 44% dei tedeschi, ma più della media europea (37%) e molto di più di polacchi (30%), italiani (29%) e spagnoli (26%).

Niente da fare, però: i francesi che hanno un «sentimento negativo» per l'avvenire del loro Paese sono il 97%, praticamente un plebiscito al contrario. Battono tutti: gli spagnoli (che pure, a occhio, di ragioni di lamentarsi ne avrebbero di più) sono al 94, italiani e tedeschi al 91, britannici all'89 e polacchi all'88. La media europea, per la precisione, è del 92%.

Il sentimento generale è che sia finita un'epoca, e si scopre che tutto sommato era meno cattiva di quel che si pensava. Il 74% dei francesi è convinto che il Paese uscirà «meno forte» dalla crisi e la maggioranza è perfino moderatamente convinta che l'ora dei sacrifici sia arrivata: il 75% pensa che la previdenza sociale debba dipendere maggiormente dal livello delle retribuzioni di chi ne beneficia e il 51 è disposto perfino a rinunciare a due o tre giorni di vacanza, che poi non sarebbe un sacrificio spaventoso perché la Francia è il Paese europeo e forse del mondo dove se ne fanno di più.

In compenso, l'opinione pubblica resta europeista. Per il 55% dei francesi far parte dell'Unione è un atout e solo per il 45 un handicap. Solo in Polonia (70 a 30) e in Spagna (59 a 41) si crede di più all'Europa: in Italia (47 a 53), Germania (42 a 58) e massicciamente nel Regno Unito (36 a 64), Bruxelles ha già perso la fiducia della gente.

Quanto alle priorità fra i molti problemi da risolvere per uscire dalla crisi, i francesi mettono al primo posto «le imprese che chiudono» (anche perché ne chiudono moltissime, e il numero dei disoccupati aumenta di mille al giorno), al secondo «il livello dell'immigrazione» (il che spiega perché aumenti quello delle intenzioni di voto per madame Le Pen) e al terzo «le remunerazioni di azionisti e padroni». Per avere un paragone, per gli italiani vengono prima «il livello eccessivo delle tasse», poi l'immigrazione e infine le aziende che chiudono.

Però il vero dato che deve far riflettere, specie all'Eliseo, è la domanda su come vivranno i figli degli attuali sondati. La risposta è «peggio» per il 31% dei polacchi, il 45% dei britannici, il 50% degli spagnoli, il 53% dei tedeschi, il 58% degli italiani... e il 72% dei francesi, campioni d'Europa di pessimismo. Ora, richiesto di spiegare cosa fosse il «sogno francese» che in campagna elettorale aveva giurato di rilanciare, Hollande ha sempre risposto che si tratta della «promessa repubblicana» che ogni generazione vivrà meglio di quella che l'ha preceduta. Un sogno, appunto.

 

SARKOZY E HOLLANDE GIOCANO A CALCIOHOLLANDE E SARKOZYSTRETTA DI MANO TRA SARKOZY E HOLLANDE le point hollande le nouvel observateur hollande lexpress hollande mario monti enrico letta marine le pen

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...