soldati italiani in iraq

LIBERTÉ, EGALITÉ E SUBALTERNITÉ – DOMANI SI RIUNISCE LA CAMERA PER VOTARE LA MISSIONE MILITARE IN NIGER: UN FAVORE A MACRON, COSI’ RITIRA UN PO’ DI UOMINI – I CONTRIBUENTI ITALIANI VERSERANNO 49 MILIONI DI EURO PER DIFENDERE GLI INTERESSI FRANCESI, L’URANO SOPRATTUTTO, CAMUFFATI DAL BLOCCO DEI FLUSSI DI MIGRANTI 

 

Mario Giordano per la Verità

base Legione straniera Niger

 

Dietrofront. E avanti march. Lasciate di soppiatto i vostri amati comizi, cari deputati, e mettetevi silenziosamente sull' attenti: dovete presentarvi di nuovo all' adunata di Montecitorio. Domani mattina, ore 10.30, alzabandiera, e poi tutti in marcia verso il Niger. La missione militare non può attendere. Un-due-un-due. Avanti march con passo felpato. Il tutto deve avvenire senza rumore. Meglio se nessuno se ne accorge.

 

Però muovetevi. Le Camere sono sciolte? Tornino a solidificarsi. Gli impegni elettorali incombono? Dimenticateli. Le liste elettorali vi preoccupano? Pazienza. La Francia ordina, noi ubbidiamo. In silenzio, ma ubbidiamo: 470 militari, 130 mezzi terrestri, 2 aerei, spesa  prevista 49,5 milioni di euro nel solo 2018. È tutto pronto, manca solo il vostro signorsì. O, forse sarebbe meglio dire, oui monsieur Emmanuel Macron. Sussurratelo in fretta. Vorrete mica dargli un dispiacere?

SOLDATI ITALIANI

 

Ma no, non si può dare un dispiacere a quel bell' uomo, simbolo della nuova Europa, Inno alla gioia ed élite compiacenti. Del resto, pochi giorni fa ci siamo inchinati ai suoi piedi: a villa Madama il nostro premier Paolo Gentiloni sembrava lo studentello di fronte al professore, probabilmente gli fanno ancora male le ginocchia per il troppo tempo passato in adulazione. Macron gli ha fatto una carezza e lui si è sciolto, accettando di firmare al buio un accordo che con probabilità si rivelerà l' ennesima sòla per l' Italia.

 

base avanzata Legione Niger

Del resto Gentiloni non è quello che da ministro degli Esteri ha firmato un accordo che regalava alla Francia un pezzo d' Italia? E questo pezzo d' Italia non erano proprio le acque più pescose della Sardegna e della Liguria? E da presidente del Consiglio non è stato forse lui ad accettare il blocco della nostra Fincantieri nell' acquisizione dei cantieri navali francesi Stx? E non è stato lui poi a firmare quel miserevole compromesso finale con la Francia che si degna generosamente di prestarci ciò che abbiamo comprato, tenendoci di fatto per le palle? Come evitare dunque il sospetto che anche la missione in Niger sia un inchino in direzione Tour Eiffel?

 

militari francesi Niger

Sinceramente non so se i nostri soldati andranno soltanto a difendere l' uranio francese, come ha detto fin da subito l' ex sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto e come ha ribadito ieri l' onorevole Daniele Capezzone. Non so se si tratta, come aggiunge quest' ultimo, di un ulteriore passo verso il «lento ma inesorabile assoggettamento italiano a Parigi». Di certo attorno alla missione restano tante ombre. La versione ufficiale dice che servirà per contrastare il «fenomeno dei traffici illegali e delle minacce della sicurezza», ma il capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano ha riferito che non sarà una «missione combat». E dunque?

 

soldati italiani afghanistan

Che significa? Come si fa a contrastare chi gestisce «traffici illegali» e «minacce della sicurezza» senza combattere? Cercheremo forse di convincerli? Faremo pacati ragionamenti in mezzo al deserto? Offriremo loro mazzi di fiori? Merende con i biscotti? Scusi, jihadista, se le offro un tè lei evita di spararmi in mezzo alla fronte? Scusi, trafficante di uomini, so che ci tiene al carico di schiavi, ma non è che potrebbe lasciarmelo? E se ce lo giocassimo a briscola? O preferisce il burraco?

 

GENTILONI MACRON

Qualcuno dice che non andremo a combattere ma solo ad addestrare i contingenti locali. Anche qui, però, c' è qualcosa che non torna. Per addestrare i contingenti locali si mandano piccole pattuglie di super professionisti. Noi stiamo mandando invece quasi 500 uomini con 130 mezzi terrestri e due aerei: un po' troppa roba per una missione di addestramento. Ma se, al contrario, come molti sostengono, ci sarà assegnato il pattugliamento del confine tra Niger e Libia attorno all' avamposto di Madama, allora quel contingente appare limitato.

migranti Niger

 

Si tratta infatti di oltre 600 chilometri, molto pericolosi. E gli esperti si chiedono: perché allora non mandiamo gli elicotteri? E un paio di aerei cargo? E i radar controfuoco e gli ospedali da campo? Alla fine tutti gli analisti sollevano dubbi sulla natura di questa misteriosa missione, la cui unica ragione plausibile al momento sembra quella - dicono - di consentire ai francesi di ritirare un po' di soldati. E di risparmiare qualche soldo. Del resto la Francia quando c' è da difendere i suoi interessi lo sa fare bene, guerra in Libia docet. E noi come rispondiamo? Facendo loro un regalo dopo l' altro. W monsieur Macron, W la France. Liberté, egalité e subalternité.

 

migranti in Niger

Lo ripeto: non so che cosa ci sia di vero in tutto ciò che è stato detto e scritto. Ma una cosa certa c' è: stiamo mandando i nostri ragazzi in una missione pericolosa i cui contorni sono tutt' ora molto confusi. Non vi pare che occorrerebbe almeno un po' di chiarezza? Invece ecco quello che accade: un governo che dovrebbe restare in carica solo per gli affari ordinari non esita a prendere impegni internazionali gravosi e un Parlamento che è già sciolto viene chiamato in tutta fretta per avvallarli.

base legione Niger1

 

E tutto ciò avviene di nascosto, in silenzio, nella distrazione generale di una campagna elettorale incentrata su Spelacchio, senza dibattito, senza discussioni, senza nessuno che non dico scenda in piazza e sventoli una bandiera della pace, per carità, forse sarebbe troppo, ma che almeno osi alzare un sopracciglio per chiedere: a' Gentilo', ma in Niger, alla fine, che c' andiamo a fare? Ce lo puoi dire? O la tua lingua ti si è seccata a forza di leccare le terga di Macron?

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...