draghi e dbeibah

LIBIAM! – DRAGHI OGGI A TRIPOLI HA PARLATO SOPRATTUTTO DEL MOMENTO “UNICO” PER “RICOSTRUIRE L’ANTICA AMICIZIA” TRA L’ITALIA E IL PAESE AFRICANO, DEDICANDO AL TEMA DEI MIGRANTI POCHE PAROLE. MA SONO BASTATE PER FAR INCAZZARE LA SINISTRA E LE ONG – IL “DEM” ORFINI: “ESPRIMERE SODDISFAZIONE PER IL SALVATAGGIO DEI MIGRANTI SIGNIFICA DIRSI SODDISFATTI DELLA SISTEMATICA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI” - VIDEO

 

 

1 – DRAGHI IN LIBIA: 'MOMENTO UNICO PER RICOSTRUIRE L'AMICIZIA TRA I DUE PAESI'

Da www.ansa.it

 

mario draghi in libia 5

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è giunto a Tripoli accompagnato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "E' un momento unico per la Libia, c'è un governo di unità nazionale legittimato dal Parlamento che sta procedendo alla riconciliazione nazionale. Il momento è unico per ricostruire quella che è stata un'antica amicizia".

 

Lo dice il premier Mario Draghi nelle dichiarazioni congiunte con il Primo Ministro libico Abdulhamid Dabaiba da Tripoli. "Un requisito essenziale - ha detto Draghi - per procedere con la collaborazione è che il cessate il fuoco continui". "C'è la volontà di riportare l'interscambio economico e culturale ai livelli di 5-6 anni fa", aggiunge.

 

"E' un momento unico per guardare al futuro e per muoversi con celerità e decisione. C'è la volontà di riportare quello che era l'interscambio culturale ed economico con la Libia ai livelli di cinque, sei, sette o otto anni fa e la conversazione di oggi mi assicura che si vuole anche superarlo", spiega Draghi.

mario draghi in libia

 

"E' stato un incontro straordinariamente soddisfacente. Abbiamo parlato della cooperazione in campo infrastrutturale, energetico, sanitario e culturale. L'Italia aumenterà le borse di studio per gli studenti libici e l'attività dell'Istituto di Cultura italiano". "Si vuole fare di questa partnership una guida per il futuro nel rispetto della piena sovranità libica", aggiunge.

 

mario draghi in libia

"Sul piano dell'immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia. Ma il problema non è solo geopolitico, e anche umanitario e in questo senso l'Italia è uno dei pochi Paesi che tiene attivi i corridoi umanitari".

 

"Una delle questioni più importanti - ha detto il premier Abdulhamid Dabaiba - da riattivare è l'Accordo di amicizia del 2008, a cominciare dalla costruzione dell'autostrada". "Prevediamo un aumento della collaborazione nell'elettricità e nell'energia", spiega. "Una delle questioni più importanti - ha detto il premier Abdulhamid Dabaiba - da riattivare è l'Accordo di amicizia del 2008, a cominciare dalla costruzione dell'autostrada". "Prevediamo un aumento della collaborazione nell'elettricità e nell'energia", spiega.

 

Mario Draghi e Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh

Si tratta della prima visita all'estero del presidente del Consiglio. Ed è già in questo dato che emerge l'obiettivo della missione del premier nella Tripoli che torna a "vedere" la stabilità politica: riaffermare una leadership italiana oscurata, negli ultimi mesi, dall'egemonia turca in Tripolitania e da quella russa in Cirenaica.

 

Ed è un ruolo, quello italiano, che può contare anche sulla sponda della nuova amministrazione americana, tornata - dopo l'era Trump - a guardare all'Europa e al Mediterraneo con rinnovato interesse. Ma nel menù del bilaterale tra Draghi e il Primo Ministro Abdulhamid Dabaiba ci potrebbe essere anche una serie di memorandum d'intesa, a partire da quella sulla cooperazione sanitaria nella lotta al Covid.

 

schermata 2021 04 06 alle 19.36.27

La visita di Draghi, spiegano fonti vicine al dossier, "ha innanzitutto un valore simbolico". La Libia, sia pur a fatica, è tornata a rimettersi in carreggiata in direzione delle elezioni politiche da tenersi il prossimo dicembre. Ha un primo ministro riconosciuto in Tripolitania e Cirenaica e votato con un cospicuo consenso politico.

 

E per l'Italia dopo un periodo di "assenza", tornano ad aprirsi spiragli diplomatici (come l'apertuta del consolato a Bengasi), economici e anche sulla cooperazione sui migranti.

 

delrio orfini e fratoianni in aeroporto verso lampedusa

Sono questi i tre dossier che Draghi esaminerà con Dabaiba nell'incontro che si terrà in mattinata a Tripoli e che sarà seguito da una dichiarazione congiunta. Il premier, che sempre a Tripoli vedrà il presidente del Consiglio presidenziale Mohamed Younis Ahmed al-Menfi, rientrerà a Roma nel pomeriggio.

 

2 – MARIO DRAGHI RINGRAZIA I LIBICI PER I "SALVATAGGI". PROTESTA LA SINISTRA: "INACCETTABILE"

Da www.huffingtonpost.it

 

Da Tripoli il premier Mario Draghi ha ringraziato il governo libico per “i salvataggi” dei migranti in mare, aggiungendo che la questione migratoria non rappresenta “solo un problema geopolitico ma anche umanitario”. Durante la sua prima visita da premier all’estero, Draghi ha riservato poche parole al tema dei migranti e dei diritti umani, scegliendo di concentrarsi quasi esclusivamente sul “momento unico” per ricostruire “un’antica amicizia” e una più stretta collaborazione tra i due Paesi.

 

fratoianni orfini

“Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia. Ma il problema non è solo geopolitico, è anche umanitario e in questo senso l’Italia è uno dei pochi Paesi che tiene attivi i corridoi umanitari”, ha dichiarato Draghi nel corso della conferenza stampa congiunta con il primo ministro libico Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh.

 

migranti mediterraneo

E ancora: “Il problema dell’immigrazione per la Libia non nasce solo sulle coste, ma si sviluppa anche ai confini meridionali. L’UE è stata investita del compito di aiutare il governo libico anche in quella sede”. Nessun riferimento al rispetto dei diritti umani nei centri per migranti nel Paese nordafricano, da tempo equiparati a veri e propri campi di detenzione dall’Onu e da altre organizzazioni internazionali.

 

Il premier ha invece sottolineato l’unicità del momento storico che si apre per il Paese nordafricano: ″È un momento unico per la Libia, c’è un governo di unità nazionale legittimato dal Parlamento che sta procedendo alla riconciliazione nazionale. Il momento è unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia”, ha sottolineato.

migranti mediterraneo

 

Draghi ha aggiunto che “un requisito essenziale per procedere con la collaborazione è che il cessate il fuoco continui”: “la sicurezza dei siti è indubbiamente un requisito essenziale per poter procedere con la collaborazione”, ha detto il premier. “Mi sono state date rassicurazioni importanti durante il nostro incontro straordinariamente soddisfacente, caloroso e ricco di contenuti”.

 

Draghi ha sottolineato la voglia dei libici di “fare e ripartire in fretta”. “I progetti sono stati molti, c’è un desiderio di cominciare, le commissioni miste in campo finanziario anche per il recupero dei crediti storici e recenti sono state riavviate. C’è voglia di fare, voglia di futuro, e voglia di ripartire e in fretta”. E ancora: “C’è la volontà di riportare l’interscambio tra i due paesi ai livelli che aveva 5-6-7 anni fa e anzi la conversazione di oggi mi assicura che si vuole anche superare quel livello. Si vuol fare di questa partnership una guida per il futuro nella piena sovranità della Libia”.

 

mario draghi in libia 2

Il premier libico Dbeibeh, dal canto suo, ha sottolineato “il ruolo molto importante” dell’Eni “per la Libia nel settore dell’energia”, auspicando “un aumento della collaborazione tra Italia e Libia nel settore dell’elettricità e dell’energia, già prevista nell’accordo di amicizia”. “Abbiamo avuto contatti con l’Eni in questo senso”, ha aggiunto il premier libico. Il nuovo governo ha “molto interesse in una collaborazione strategica con l’Italia” che passi anche per una “cooperazione sanitaria”. “Apprezziamo questa visita speciale, l’Italia è tra i pochi Paesi che ha mantenuto i rapporti con Tripoli in un momento molto difficile”, ha sottolineato Dbeibeh, che ha ringraziato Draghi per la “considerazione” e la “serietà” con cui il governo di Roma “ha manifestato interesse” per la Libia.

 

Quanto all’immigrazione, il libico ha affermato che “l’Italia e la Libia si trovano ad

affrontare una sfida comune, che è l’immigrazione. È una questione che non riguarda solo la Libia, che è un Paese di passaggio, e neanche solo l’Italia. È un problema europeo e internazionale”.

Mario Draghi e Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh

 

“Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? Evidentemente gli sfugge la differenza tra salvataggio e cattura”. Il primo a contestare le parole sui migranti del premier Mario Draghi è stato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana. “In Libia”, continua, “i migranti vivono in condizioni inumane e atroci, come confermato da tutte le organizzazioni internazionali.

 

Esprimere soddisfazione per il lavoro della Libia su questo fronte mi pare francamente inaccettabile”. All’indignazione di Fratoianni si aggiunge quella di gran parte della sinistra. “L’Italia deve contribuire alla

MIGRANTI IN LIBIA1

stabilizzazione e alla pace della Libia, dopo la terribile guerra civile fomentata anche da potenze straniere. Grave che Draghi abbia ignorato le violenze e le torture, subìte dai migranti nei campi di detenzione, denunciate dall’Onu”, scrive l’ex presidente della Camera Laura Boldrini.

corpi migranti in mare libia 1

 

 

La soddisfazione di Draghi è ritenuta “inaccettabile” anche dal parlamentare del Partito Democratico, Matteo Orfini. “Draghi ha espresso “soddisfazione” per quello che la Libia fa sul salvataggio dei migranti. Significa dirsi soddisfatti della sistematica violazione dei diritti umani. Era inaccettabile quando lo dicevano i suoi predecessori. È inaccettabile anche oggi che a dirlo è lui”; scrive su Twitter. Ma anche le organizzazioni fuori dalla politica, come Medici Senza Frontiere, esprimono la loro condanna alle parole del premier: “Un salvataggio in mare si conclude solo all’arrivo in un porto sicuro. Se migranti e rifugiati vengono riportati in Libia si tratta di una condanna alla violenza e alla brutalità nei centri di detenzione. C’è poco da essere soddisfatti”, si legge in un post su Twitter.

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...