licia ronzulli matteo salvini giorgia meloni

E’ INIZIATA LA GUERRIGLIA DI FORZA ITALIA CONTRO IL GOVERNO - LICIA RONZULLI NON VOTERÀ A FAVORE DEL DECRETO ANTI-REV, IN CUI E’ PREVISTO IL REINTEGRO DEI MEDICI NO VAX: SI ASTERRÀ A TITOLO PERSONALE MENTRE IL RESTO DEL GRUPPO VOTERA’ A FAVORE - LO STUPORE DI LA RUSSA: “NON HO MAI VISTO UN CAPOGRUPPO VOTARE IL CONTRARIO DEL SUO GRUPPO. TUTTO È LECITO MA È STRANO, VERAMENTE STRANO” - SULLO SFONDO CI SONO LE FRATTURE CON SALVINI, SEMPRE PIU’ VICINO ALLA MELONI - LA LEGA MANDA UN AVVERTIMENTO A TAJANI, “COMMISSARIATO” DA BERLUSCONI…

1 - RIENTRO DEI MEDICI NO VAX RONZULLI: NON VOTERÒ SÌ LO «STUPORE» DI LA RUSSA

LICIA RONZULLI

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

Premette - e ribadisce con forza - l'«assoluta lealtà incondizionata verso la maggioranza e il governo, che non possono e non devono essere messi in discussione da nessuno». Ma visto che Licia Ronzulli è la capogruppo di Forza Italia in Senato, la sua dichiarazione di voto a titolo personale ieri a Palazzo Madama durante la discussione sul cosiddetto decreto anti-Rave ha fatto e fa rumore.

 

ignazio la russa prima scala 2022

Sì, perché Ronzulli ha annunciato (lo avrebbe prima fatto sapere a Tajani e a Meloni) che non voterà a favore dell'articolo 7 del provvedimento, che prevede la possibilità dei medici e sanitari no-vax di essere reintegrati nel posto di lavoro (sono circa 4000), né l'intero provvedimento. Non parteciperà al voto.

 

E lo farà senza che questo condizioni l'atteggiamento del suo gruppo, al quale anche nelle chat di queste ore ha chiesto invece di votare a favore, per non creare problemi al governo, proprio per lealtà alla maggioranza e perché il decreto contiene comunque molti punti non solo condivisi ma richiesti da FI, primo fra tutti l'eliminazione della norma «spazza-corrotti» dalla categoria dei reati ostativi. E dunque perché il suo no?

 

LICIA RONZULLI

Ronzulli lo spiega con «un certo travaglio»: per coerenza con quella che è stata una sua battaglia storica, l'obbligatorietà dei vaccini per il personale sanitario. Fu proprio il suo testo sul tema a portare poi alla formulazione della norma sull'obbligo, che sarebbe decaduto il 31 dicembre in ogni caso ma «il punto è il princìpio: con questo reintegro si rischia di creare un precedente, si opera una sorta di sanatoria verso chi comunque è venuto meno a un codice etico e morale che la professione impone».

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

Durissima quindi nelle motivazioni la capogruppo di FI, il partito che compatto ha sempre sostenuto la linea pro-vax di tutti i governi: «Siamo stati noi, con la mia proposta di legge, ad aver voluto l'obbligatorietà dei vaccini per i medici», dice Ronzulli in Aula, aggiungendo che sono state «battaglie che ho combattuto in questi anni e che mi sono costate incomprensioni e attacchi anche violenti», come addirittura l'invio di alcuni proiettili per minacciarla. Il «reintegro di personale sanitario non vaccinato» è come dire che «i sanitari si sarebbero potuti anche non vaccinare.

 

E io non posso dire sì a questa misura per un discorso di coerenza e credibilità». Ronzulli ha parlato a titolo personale e ricorda di non essere stata la prima capogruppo ad aver votato diversamente dal proprio gruppo: nella scorsa legislatura altrettanto aveva fatto Anna Maria Bernini, sul ddl Zan.

BERLUSCONI INAUGURA LA SEDE DI FORZA ITALIA A MILANO CON LICIA RONZULLI E ALESSANDRO CATTANEO

 

Non ne è convinto il presidente del Senato Ignazio La Russa, che sottolinea: «Da vecchio navigante del Parlamento non ho mai visto un capogruppo votare il contrario del suo gruppo. Tutto è lecito ma è strano, veramente strano». È chiaro che il gesto è forte, e contiene comunque un messaggio: sarebbe stato meglio, ragiona la capogruppo, che un tema così delicato fosse trattato a parte, non in un decreto che contiene misure diverse tra loro. Immediata arriva dunque la reazione dell'opposizione.

 

«La maggioranza va in pezzi sul decreto rave. Ha ragione Ronzulli» dice la capogruppo del Pd Simona Malpezzi, mentre la collega Sandra Zampa trova «apprezzabile e coraggiosa» la posizione dell'azzurra: «Coerenza vorrebbe» che FI non voti il provvedimento.

antonio tajani al tg2

 

E anche per Azione, con Daniela Ruffino, la maggioranza ne esce «spaccata». Lettura che la capogruppo di Palazzo Madama respinge: «Le spaccature non esistono, si tenta di strumentalizzare il mio travaglio interiore». In FI però il disagio sul punto c'è: «Le perplessità manifestate dalla senatrice sono fondatissime - dice il capodelegazione al Parlamento europeo di FI Fulvio Martusciello -. Si tratta di una scelta responsabile e coerente per chi, come noi, ha condotto con fermezza una battaglia sulla vaccinazione obbligatoria, diventando bersaglio giornaliero dei no vax».

 

LICIA RONZULLI

2 - SULLO SFONDO LE FRATTURE CON LA LEGA CHE ORA MANDA UN SEGNALE A TAJANI

Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

«Grande sorpresa» sostengono nella Lega sul no di Licia Ronzulli al reintegro dei medici no vax. Che è un «fatto personale», certo. Ma è anche l'ultima di una serie di frizioni che stanno complicando i rapporti tra leghisti e azzurri. In realtà, tra i salviniani la non partecipazione al voto di Licia Ronzulli non era poi inattesa. Matteo Salvini conosce la capogruppo azzurra fin dai giorni dell'europarlamento e del resto lei in tema di vaccini e di contrasto alla pandemia ha sempre avuto una linea soltanto, «sempre in nome della scienza e della verità».

LICIA RONZULLI GIORGIA MELONI

 

Certo non indulgente nei confronti dei medici no vax. Una posizione che peraltro è sempre stata quella dello stesso Silvio Berlusconi. I leghisti lo sanno bene, tanto che qualcuno si spinge a dire che «proprio per quel tipo di posizioni Ronzulli non è stata indicata ministro», senza esimersi dal ricordare che lei è comunque la presidente del gruppo di Forza Italia in Senato.

 

Ma appunto, al di là della posizione personale di Ronzulli, le frizioni sono frequenti. Ultima - e rilevante, nonostante il dissidio sembra essere stato aggiustato - è quella sull'Autonomia. Domenica, infatti, alla tavola di Berlusconi con i più alti gradi del partito, si è parlato anche di quella. Hanno sollevato il tema la ministra alle Riforme Maria Elisabetta Casellati, Francesco Paolo Sisto, lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

ANTONIO TAJANI LICIA RONZULLI ALESSANDRO CATTANEO SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI

Poi Berlusconi ha fatto sapere: «Valutiamo con prudenza la proposta di autonomia differenziata che non deve in alcun modo penalizzare le Regioni del Sud Italia e dovrebbe essere agganciata a una riforma istituzionale in senso presidenzialista». Tuoni e fulmini. La Lega prima attraverso fonti anonime, poi ieri con il vicesegretario Andrea Crippa, strattona forte il ministro degli Esteri.

 

Su un tema diverso, ma chi doveva capire lo ha fatto: «Sono mesi che l'imprenditore italiano Andrea Costantino è bloccato ad Abu Dhabi senza possibilità di rientrare nel nostro Paese». Crippa ricorda dunque che «il governo è in carica da quasi due mesi» e «un intervento risolutivo del ministero degli Affari esteri è quanto mai necessario. Siamo certi che Antonio Tajani saprà dedicare a Costantino e al suo caso la dovuta attenzione».

 

meloni berlusconi salvini ronzulli

La situazione viene recuperata da una telefonata tra Silvio Berlusconi e il ministro alle Autonomie Roberto Calderoli. Al termine, il Cavaliere scrive sui social: «Forza Italia è sempre stata e continuerà ad essere a favore dell'autonomia differenziata». Ma «al tempo stesso, dobbiamo mantenere un equilibrio tra le legittime ambizioni delle Regioni più ricche d'Italia e le esigenze delle altre di mantenere livelli di servizi adeguati».

 

Pertanto, «è necessario stabilire i livelli essenziali delle prestazioni», quei Lep previsti dalla riforma costituzionale del 2001. Calderoli si dice «d'accordo con Berlusconi, e infatti la mia riforma va esattamente in questa direzione. Anche per questo sto continuando a confrontarmi con tutti i presidenti di Regione». E poi, ovviamente, c'è la manovra.

 

antonio tajani silvio berlusconi convention di forza italia

La linea di frattura tra Forza Italia e Lega resta sul tema delle pensioni: gli azzurri vogliono aumentare le minime a tutti costi, come chiesto a più riprese da Silvio Berlusconi, la Lega preferisce destinare i fondi a quota 103, il suo impegno in campagna elettorale. Con ogni probabilità, Silvio Berlusconi tornerà a a parlarne pubblicamente sabato mattina, alle Stelline di Milano, per un evento elettorale di Forza Italia. Mentre nel pomeriggio è previsto un suo intervento alla festa per la celebrazione dei 10 anni dalla nascita di Fratelli d'Italia.

berlusconi tajani 12

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…