prete sposato

LUCIO DALLA DA’ LA LINEA A BERGOGLIO: “ANCHE I PRETI POTRANNO SPOSARSI, MA SOLTANTO A UNA CERTA ETÀ…” - LA CHIESA STUDIA L’IPOTESI DI ORDINARE PRETI I VECCHIETTI SPOSATI - LO RIVELA IL PREFETTO DEL CLERO BENIAMINO STELLA NEL LIBRO “TUTTI GLI UOMINI DI FRANCESCO” – LA SPERIMENTAZIONE POTREBBE PARTIRE IN AMAZZONIA E NELLE ISOLETTE DEL PACIFICO 

 

Andrea Tornielli per La Stampa

 

prete sposato 1

È un’ipotesi da «valutare con attenzione senza chiusure né rigidità», quella di ordinare preti degli anziani sposati, i cosiddetti “viri probati”. Lo afferma il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione del clero, nell’intervista che compare nel libro “Tutti gli uomini di Francesco” (edizioni San Paolo), un volume del vaticanista di Tgcom24 Fabio Marchese Ragona, dedicato ai porporati creati da Bergoglio.

 

«Anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto a una certa età…» cantava Lucio Dalla nella famosa canzone “L’anno che verrà”. Quello del possibile matrimonio dei preti, presentato come una possibilità per arginare il calo di vocazioni, è un tema da tempo nell’agenda di alcuni movimenti progressisti ma non è mai stato realmente preso in considerazione dalla Chiesa: tutti gli ultimi Pontefici hanno infatti ribadito l’importanza del celibato per i sacerdoti. Celibato che non è mai stato un dogma, ma viene considerato un dono prezioso da conservare.

 

Beniamino Stella

La possibilità di ordinare preti degli uomini sposati di età matura, i cosiddetti “viri probati” rappresenta in effetti un’ipotesi diversa: non si tratterebbe infatti di permettere ai preti di sposarsi se lo vogliono (celibato opzionale), né di ordinare preti dei giovani che prima di arrivare al sacerdozio abbiano preso moglie, come avviene nelle Chiese ortodosse e come già accade nelle Chiese cattoliche di rito orientale. Si tratta invece di rispondere a delle emergenze in determinate zone di missione, affidando la guida delle comunità spesso irraggiungibili dal prete a uomini anziani sposati di provata fede ordinandoli preti perché possano celebrare i sacramenti.

 

Papa Francesco in un’intervista aveva affermato: «Dobbiamo riflettere se i “viri probati” siano una possibilità». Nel libro Marchese Ragona chiede al cardinale Stella se si sta cercando di percorrere questa strada. «Si tratta di un tema che, spesso, torna alla ribalta – risponde il “ministro” vaticano del clero - Il rischio è che vi siano letture strumentali e ideologiche. Da quell’intervista, tuttavia, emerge l’intuizione del Pontefice, che esorta la Chiesa a “riconoscere il momento giusto nel quale lo Spirito suggerisce qualcosa”.

 

prete sposato2

Cioè, non si tratta di essere a favore o contro qualcosa, ma piuttosto di valutare con attenzione le diverse possibilità, senza chiusure né rigidità. Rispetto alla crisi delle vocazioni, in alcune aree del mondo – si pensi ad esempio all’Amazzonia o alle sperdute Isole del Pacifico, ma non solo – c’è un’acuta sofferenza per una vera e propria “emergenza sacramentale” che i pochi sacerdoti presenti non riescono a soddisfare; si tratta di chiedersi come rispondere a questa urgenza, prendendo in considerazione – almeno per alcune comunità più isolate – la possibilità di affidare l’evangelizzazione e la celebrazione dei sacramenti a dei viri probati».

 

Da notare come Stella parli di “emergenza sacramentale”: l’eventuale scelta in favore dell’ordinazione dei viri probati – ancora soltanto un’ipotesi da verificare, se ne parlerà probabilmente al Sinodo sull’Amazzonia – sarebbe motivata dalla legge suprema per la Chiesa, quella legge che dovrebbe sottostare ad ogni riforma: il bene delle anime. Cioè il bene di quelle persone e comunità che per varie motivazioni non riescono ad essere raggiunte dai sacerdoti se non qualche volta l’anno. 

 

milingo prete sposato

«Dallo studio della questione – osserva il cardinale Stella nell’intervista - emergono interessanti prospettive, di cui potrebbe essere valutata l’effettiva portata, come ad esempio la possibilità di ordinare in qualche comunità alcuni “anziani”, secondo la proposta che il vescovo emerito di Aliwal, in Sudafrica, monsignor Lobinger, fece già qualche anno fa; qui, l’accento non è sui singoli viri probati che vengono ordinati, ma sulla maturità e responsabilità della comunità cristiana, dalla quale potrebbero emergere alcuni “anziani” che, una volta ricevuta l’ordinazione, si occuperebbero di garantire la celebrazione eucaristica, il sacramento della riconciliazione e quello dell’unzione degli infermi». 

 

«Ricevendo l’ordine sacro – continua il cardinale Prefetto del clero - questi “anziani” si dedicherebbero all’esercizio del munus sanctificandi, dal momento che tra i compiti del sacerdote – come ricordava in un’udienza Benedetto XVI – c’è quello di “santificare gli uomini, soprattutto mediante i sacramenti e il culto della Chiesa”, facendosi ministri della santificazione che Cristo ci comunica, “dispensatori dei suoi misteri, ‘ponti’ dell’incontro con Lui, della sua mediazione tra Dio e gli uomini e tra gli uomini e Dio” (Benedetto XVI, Udienza generale, 5 maggio 2010).

prete sposato

 

L’idea fondamentale, secondo l’assioma di Henri de Lubac più volte sviluppato nel magistero di Giovanni Paolo II, è che “l’eucaristia fa la Chiesa e la Chiesa fa l’eucaristia”. Ciò significa ricordare la “verità essenziale, non soltanto dottrinale ma anche esistenziale, che l’eucaristia costruisce la Chiesa, e la costruisce come autentica comunità del Popolo di Dio, come assemblea dei fedeli” (Giovanni Paolo II, Redemptor Hominis, n. 20) e, di conseguenza, la Chiesa, attraverso la celebrazione sacramentale, fa sì che il mistero eucaristico si riattualizzi nel tempo e nello spazio». 

 

«Perciò – spiega Stella, fornendo le ragioni dell’eventuale scelta di ordinare preti uomini anziani sposati - se “la Chiesa vive dell’eucaristia” e l’eucaristia “è il nucleo del mistero della Chiesa” (Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, n. 1), allora a ogni comunità cristiana, anche in situazioni complesse e in contesti culturali ed ecclesiali difficili, dovrebbe essere garantito questo alimento spirituale. In tal senso, ove ne emergesse l’urgenza, si potrà pensare all’ordinazione di “anziani” che, continuando a conservare la famiglia e il lavoro e ricevendo una formazione contestualizzata all’ambiente, potrebbero offrire un servizio a tempo parziale nella stessa comunità da cui provengono, per garantire la pastorale sacramentale e, in particolare, la presidenza della celebrazione eucaristica».

prete sposato5

 

Il porporato ricorda che l’ipotesi dei viri probati rappresenterebbe un ritorno agli inizi del cristianesimo: «Si ricupererebbe quella struttura già esistente nella Chiesa delle origini, che distingueva i ministri ordinati celibi (come Paolo e altri fondatori di comunità) dai responsabili di comunità, come gli “anziani” di Corinto. I primi, con formazione più specifica e impegno a tempo pieno nel ministero, sarebbero più itineranti; i secondi, invece, nati all’interno delle stesse comunità, sarebbero più stanziali, secondo i bisogni e le necessità sacramentali della collettività. In sostanza, ogni comunità appartata e spesso quasi irraggiungibile potrebbe esprimere i propri “anziani” per la presidenza dell’eucaristia, mentre i ministri ordinati celibi, essendo itineranti, si occuperebbero dell’animazione e formazione di queste comunità, nonché degli “anziani” stessi che le presiedono in modo stabile».

bergoglio evo morales falce e martello croce

 

Infine il cardinale Stella nell’intervista con Marchese Ragona precisa che l’eventuale ordinazione di viri probati in alcune zone del mondo non andrebbe a intaccare la figura del sacerdote celibe così come si è consolidata nella storia lungo i secoli. «Si tratta soltanto – spiega - di ipotesi da approfondire e di suggestioni che dovrebbero essere verificate attraverso uno studio attento e un ampio discernimento ecclesiale. Una proposta del genere, tuttavia, non sostituirebbe la tipologia di prete attuale né porrebbe in alcun modo l’accento sul celibato opzionale. Invece, andrebbe a completare questa figura, affiancandole quella dei membri della comunità, scelti per età matura e vita esemplare, che potrebbero offrire un prezioso servizio, presiedendo l’eucaristia e garantendo la confessione e l’unzione degli infermi. Sul tema, il cammino e la discussione sono appena iniziati».

Tutti gli uomini di Francescoprete sposato4

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?