macron conte merkel

MACRON ORA È BUONO? NO, SOLO FURBO - LA FRANCIA VANTA NEI CONFRONTI DELL'ITALIA CREDITI PER OLTRE 330 MILIARDI. ECCO PERCHÉ MEDIA TRA ROMA E BERLINO (CHE INVECE HA ''SOLO'' 90 MILIARDI IN OBBLIGAZIONI): PREFERISCE TENERCI AL CAPPIO DELLA TROIKA CHE VEDERCI FARE DEFAULT - SONO PASSATI OTTO ANNI DALLA CREAZIONE DEL MES, MA IL COPIONE È SEMPRE LO STESSO

 

Fabio Dragoni per “la Verità

 

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

«L' unione monetaria è il risultato di un desiderio francese - quello di guadagnare potere sul marco tedesco sostituendo la Bundesbank con la Bce - e di una concessione tedesca pur di ottenere ciò che voleva: un' unione politica europea». Sono le parole dell' ex commissario Fritz Bolkenstein , successivamente passato armi e bagagli al partito degli euroscettici: «I Paesi dell' eurozona dovrebbero introdurre una seconda e nuova valuta. Solo in questo modo sarà possibile evitare la completa disintegrazione della moneta unica». Sono le parole del politico olandese a proposito del destino dell' eurozona.

 

Il matrimonio di interessi tra Francia e Germania dura ormai da sempre, e il supposto appoggio di Macron e del suo commissario Breton a soluzioni quali gli eurobond, così tanto desiderate dal governo Conte, sono destinati a sciogliersi come neve al sole.

Correva infatti l' anno 2010, e le banche francesi vantavano nei confronti della Grecia crediti per quasi ottanta miliardi contro i quarantacinque delle banche tedesche.

 

Una partita di centoventicinque miliardi in tutto. Nel 2012 venne quindi escogitato il Fondo salva stati, grazie al cui intervento due anni più tardi Francia e Germania vantavano ancora circa 125 miliardi di crediti verso Atene, ma quasi tutti concentrati nei bilanci pubblici di Parigi e Berlino, dal momento che le loro banche si erano un bel po' alleggerite di questo fardello.

conte macron brigitte

 

Appena sedici miliardi in tutto rispetto agli iniziali centoventicinque che avrebbero rischiato di affossare per sempre i loro bilanci. Il Mes aveva svolto il suo sporco lavoro. Una partita di giro e di raggiro (per dirla alla Tremonti) ai danni del sistema Italia che nel 2010 aveva crediti verso la repubblica ellenica per quasi sette miliardi contro i quasi quarantadue del 2014. Eravamo il pollo da spennare, e il colpo riuscì alla perfezione. Oggi gli interessi di Francia e Germania non sono gli stessi come erano allora. La Francia ha continuato a investire tanto nel nostro Paese. Due colossi bancari come Credit Agricole e Bnp Paribas hanno messo radici nel Belpaese. La Francia vanta nei confronti del governo e delle imprese italiane crediti per oltre trecentotrenta miliardi contro i quasi novanta della Germania.

 

Nello stesso momento in cui l' economia italiana saltasse per aria esploderebbe a ruota il sistema Francia innescando un effetto domino al cui confronto il default di Lehman Brothers sembrerà un gioco da ragazzi. Ed è alla luce di questi rapporti di affari che deve essere letta la repentina marcia indietro di Christine Lagarde. Questa ha prima incautamente affermato lo scorso dodici marzo che non spettava alla Bce occuparsi di spread quindi innescando una corsa alle vendite di Btp.

 

merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 4

Dopo sette giorni esatti ha invece dovuto annunciare un poderoso programma aggiuntivo di investimenti in titoli pubblici di 750 miliardi da qui alla fine di dicembre di cui il nostro Paese sta già temporaneamente beneficiando in misura addirittura superiore rispetto alla quota detenuta in Bce. Nessuna accondiscendenza, ma solo tanta paura, visto che il rendimento dei titoli di stato francesi aveva raggiunto il massimo dello 0,37% rispetto a un anno lo scorso diciotto marzo. Un segnale che Parigi non poteva trascurare.

 

Gualtieri Conte

Ora però siamo allo stallo. Dopo aver inizialmente appoggiato la richiesta di Italia e Spagna per emettere i cosiddetti eurobond, da giorni la Francia è impegnata a far digerire all' Italia la soluzione del Mes perché questo è ciò che vuole la Germania. Gli interessi non sono poi divergenti al punto tale da costringere Parigi a mettere in discussione il consolidato asse con Berlino. Ed è della sua quinta colonna in Italia che la Francia si sta servendo per una più che già riuscita opera di persuasione nei confronti di Palazzo Chigi affinché accetti il Mes.

 

I tanti esponenti del Partito democratico insigniti della Legion d' Onore sono lì che possono dare una mano. Da Veltroni e Fassino a D' Alema e Franceschini. Da Letta a Prodi passando per Sandro Gozi (addirittura eletto in Francia alle ultime elezioni europee) e il commissario Gentiloni. Quello che da premier aveva regalato alla Francia una porzione di mare italiano sottoscrivendo il trattato di Caen non entrato in vigore solo e soltanto per l' opposizione di buona parte del Parlamento.

 

MACRON LE MAIRE

E che ieri ha annunciato che «nessuna mutualizzazione del debito precedente» è all' orizzonte mentre l' Eurogruppo di oggi sancirà il possibile utilizzo del Fondo salvastati per curare l' emergenza coronavirus. Sono passati otto anni dalla creazione del Mes, ma il copione è sempre lo stesso. Francia e Germania fanno accordi alle nostre spalle.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...