INDECISI DA MORIRE – LA MADIA CONTRO LE LEGGI SULL'EUTANASIA E SAVIANO RIBATTE CHE ATTACCANDO IL GOVERNO “CONSERVATORE”

Roberto Saviano per “l’Espresso

 

Se dal governo Berlusconi non potevamo attenderci alcun dibattito costruttivo in tema di diritti civili, per le contraddizioni stesse che regnavano all'interno della coalizione di centrodestra, la mia impressione è che l'attuale governo stia percorrendo una strada analoga.

 

marianna madia napolitanomarianna madia napolitano

Spero di sbagliare, spero si tratti di superficialità, ma è un anno ormai che continuiamo a ripetere la necessità di portare avanti riforme a costo zero, sulle quali le uniche uscite pubbliche che questo governo ha fatto sono quasi peggio delle bottiglie d'acqua che Giuliano Ferrara portò a Eluana Englaro, peggio delle becere affermazioni di Berlusconi sulle capacità riproduttive di una donna che viveva in stato neurovegetativo da quasi venti anni.

 

Daria Bignardi a "Le invasioni barbariche" ha intervistato Marianna Madia, ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione nel Governo Renzi. L'intervista è iniziata con una professione d'amore del ministro al suo Ministero: amministrazione pubblica significa servizi per tutti, amministrazione pubblica significa vita quotidiana, significa amare la vita di tutti i cittadini italiani.

 

Da Brunetta a Salvini, passando per il settimanale "Chi", sul ministro della Pubblica Amministrazione hanno detto e scritto oscenità che non condivido. Non le condivido perché si è trattato di affermazioni sessiste e becere, il commento di chi non ha argomenti, di chi vuole attaccare ma non riesce a trovare altra scorciatoia che l'insulto. Naturalmente è semplice dire a una donna che dovrebbe "fare la madre e non il ministro" (non capisco poi perché non lo si dica anche agli uomini), ma a quanto pare è difficilissimo richiamare un ministro che, da ministro, fa di convinzioni personalissime il proprio modus operandi.

madia renzimadia renzi

 

Il ministro Madia ha perso il padre a 20 anni per una malattia fulminante e Daria Bignardi le chiede se questa esperienza, proprio perché dolorosa, l'abbia fatta riflettere sul diritto all'eutanasia. Il ministro dà una risposta che sul piano privato è ovviamente rispettabile ma sul piano politico inaccettabile.

 

Dice che il confine tra vita e morte è complicato da definire e che quando si è discusso di fine vita e di una eventuale legge - con riferimento esplicito alle terribili giornate che precedettero e seguirono la morte di Eluana Englaro - lei apprezzò chi affermava che fosse meglio non fare leggi e lasciare una «zona grigia, affidare alla comunità amante del malato il discernimento di quel passaggio così misterioso, che solo chi ama e ti sta curando può scegliere per il tuo bene e senza che ci si debba permettere di giudicare quella scelta».

 

roberto savianoroberto saviano

Ma se non c'è una legge, ribatte Daria Bignardi, come è possibile per i famigliari operare una scelta? La "zona grigia" di cui parla il ministro vuol dire anche e soprattutto questo: uomini e donne che, nonostante le loro volontà quando potevano esprimerle fossero diverse, vivono attaccati per anni a macchine. La "zona grigia" è eutanasia clandestina, suicidi di persone malate (come dimenticare il gesto estremo e coraggioso di Mario Monicelli). La "zona grigia" è viaggi in Svizzera o in paesi dove l'eutanasia è legale.

 

Questa è la "zona grigia" e non "affidare alla comunità amante del malato il discernimento di quel passaggio così misterioso, che solo chi ama e ti sta curando può scegliere per il tuo bene". Aggiungo poi che la comunità curante fa la scelta migliore per sé, spesso non rispettando affatto le volontà del malato.

 

Ministro, la considero persona intelligente ed empatica, ecco perché le dico che il confine tra vita e morte non è complicato da definire, basterebbe riconoscere a ogni persona il diritto di deciderlo per sé. Cosa c'è di rigido in questo? Non è vero che la "zona grigia" lascia libertà alla persona, al contrario permette al legislatore di intervenire dove vuole o di girarsi dall'altra parte: è un meccanismo perverso e ricattatorio. È un meccanismo inaccettabile.

ospedaleospedale

 

Dopo l'intervista non c'è stato nessuno che abbia chiarito che quelle parole non erano affatto esemplificative della posizione del governo, ma solo personalissime e nemmeno del ministro, ma semplicemente di Marianna Madia. Di fatto questo governo sui diritti è immobile e conservatore, fermo per paura di perder voti futuri e spaventato che qualsiasi posizione netta possa generare malumori. La conseguenza di tutto questo è che in Italia puoi fare solo ciò che puoi comprare.

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…