giovanni tria mattarella

TRIA E MOLLA - IL POVERO MINISTRO è DALL'ALTRA PARTE DEL MONDO E DI MAIO GLI SFILA UN PAIO DI MILIARDI DALLA TASCA PER SALVARE ALITALIA. NUOVE VOCI DI DIMISSIONI, VISTO CHE SI RISCHIA L'AIUTO DI STATO, MA SUBITO LUIGINO PLACA: ''NESSUNA LITE'' - I VERTICI DI FS, APPENA NOMINATI DAL NUOVO GOVERNO, MANIFESTANO INTERESSE PER LA COMPAGNIA (MA VA'?)

1. TRIA SPIAZZATO SORTITE M5S, SALE TENSIONE SU TESORO

Serenella Mattera per l'ANSA

 

tria conte di maio salvini 1

Lo descrivono sorpreso, spiazzato. Giovanni Tria è dall'altra parte del mondo, a Bali per la riunione del Fmi, quando scopre che Luigi Di Maio, con la sponda del premier Giuseppe Conte e di Matteo Salvini, ha annunciato l'ingresso dello Stato nel capitale di Alitalia. In barba a quanto il ministro dell'Economia aveva loro fatto sapere: il rischio è che l'Ue qualifichi il mancato rimborso del prestito ponte come aiuto di Stato, con conseguenti sanzioni. Il titolare di via XX Settembre non è d'accordo e lo fa sapere, con poche, lapidarie, parole.

 

Che però mandano su tutte le furie i pentastellati, che fuori dai denti e a taccuini chiusi dicono che non ne possono più di un ministro così poco "gialloverde". Dopo un mese assai turbolento in vista del varo della manovra, con tanto di 'avvisi' di sfratto fatti pervenire dal M5s a Tria, i rapporti che avevano portato a un passo dalle dimissioni del ministro sembravano tornati sereni. Il responsabile del tesoro ha difeso la manovra sia in Parlamento che a Bali, davanti alle critiche di autorità interne e internazionali.

 

Ma il nuovo scontro su Alitalia torna ad alimentare nei corridoi parlamentari le voci di un possibile rimpasto di governo, a manovra chiusa, che porti al ministero dell'Economia quel Paolo Savona che giovedì ha preso a sorpresa la parola in Aula alla Camera sul Def, al posto della sottosegretaria M5s Laura Castelli e facendo le veci di Tria, impegnato all'estero. C'è chi si spinge a ipotizzare che le tensioni, acuite dalle difficoltà a far quadrare la manovra, possano esplodere al ritorno del ministro in Italia. Ma non c'è conferma, negli ambienti di governo, di un'ipotesi così potenzialmente destabilizzante in piena sessione di bilancio.

LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

 

Anzi, fonti vicine alla Lega provano a smorzare i toni, minimizzare l'accaduto. Di sicuro, Di Maio ignora platealmente Tria confermando che la linea è quella indicata da M5s e Lega e sostenuta dal premier. E tra i Cinque stelle non si nasconde il malumore per un intervento che indebolisce l'azione del governo su un dossier cruciale: in mattinata da Palazzo Chigi sottolineavano proprio l'armonia e compattezza dell'esecutivo sul dossier Alitalia. Un episodio che pesa su un rapporto già complicato tra un ministro considerato tecnico e gli azionisti di governo.

 

Le cronache politiche dell'ultimo mese raccontano il tentativo di Tria di contenere la salita del Deficit e il suo ritorno anticipato e non previsto dal Consiglio europeo di settembre, riportano il botta e risposta con Salvini sulla flat tax ma anche gli ultimatum M5s al ministro perché metta in atto le misure del contratto di governo. E anche i "rumors" sulla presunta intenzione di dimettersi subito dopo il varo della legge di bilancio. Alitalia è un nuovo capitolo.

 

 

ALITALIA: FS PRESENTA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE

 (ANSA) - FS Italiane "ha presentato oggi pomeriggio una manifestazione di interesse per Alitalia. Tale manifestazione, necessaria per analizzare al meglio il dossier relativo all'azienda, non è in questa fase vincolante". Lo si legge in una nota.

di maio salvini

 

 

ALITALIA: DI MAIO, NESSUN SCONTRO, SIAMO D'ACCORDO

 (ANSA) - "Nel contratto di governo abbiamo previsto l'ingresso dello Stato attraverso soldi che già sono in Alitalia. Così si andrà avanti, senza scontri, perché siamo d'accordo come ministri e come forze politiche e perché il presidente del Consiglio sostiene questa ipotesi. Avremo tutto il modo di arrivare all'obiettivo senza nessun tipo di scontro o di controversie". Così il vicepremier Luigi Di Maio, a Rivarolo Canavese per incontrare gli industriali, sul presunto scontro con il ministro Tria su Alitalia.

 

VALENTINA FERRAGNI VOLO ALITALIA FERRAGNEZ

ALITALIA: DI MAIO, NON È SALVATAGGIO MA GRANDE RILANCIO

 (ANSA) - Quella su Alitalia "non è un'opera di salvataggio, ma il grande rilancio di una compagnia che ci deve permettere di andare a prendere i turisti nel mondo". Così il vicepremier Luigi Di Maio, a margine di un incontro con alcuni imprenditori locali a Rivarolo Canavese, nel Torinese. "Nel contratto di governo avevamo scritto che ci doveva essere una guida pubblica ma una partecipazione privata - precisa -.

 

 Non stiamo dicendo che adesso lo Stato fa il padrone di Alitalia, ma stiamo dicendo che la parte del prestito ponte che abbiamo dato ad Alitalia, come stato, lo lasciamo lì dentro e manteniamo il controllo. Ferrovie dello Stato ha dato la sua manifestazione di interesse poche ore fa: potrebbe nascere l'unico gruppo al mondo gomma, ferro, aria. Questo ci permetterà di fare intermodalità: un turista che arriva in Italia si potrà muovere con lo stesso biglietto allo stesso modo, con un piano integrato dei trasporti".

HOSTESS ALITALIA ALLA STAZIONE TERMINI

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”