LA MANOVRINA DEL GOVERNINO - LETTANIPOTE DEVE “TAGLIARE” PER EVITARE L’AUMENTO DELL’IVA (E COPRIRE UN BUCO DA 1,6 MILIARDI)

Roberto Giovannini per LaStampa.it

Si avvicina un decreto legge per risolvere il pasticcio dell'Iva. Potrebbe essere varato già venerdì in una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, ed avere molto probabilmente come coperture finanziarie degli interventi per complessivi 3 miliardi di euro dei brutali «tagli lineari» alla spesa alla Giulio Tremonti.

Premono i partiti della «strana maggioranza», premono sindacati e imprenditori. E il governo ha davvero pochi margini di manovra per cercare di evitare che sull'Iva o sullo sforamento del deficit crolli tutto il castello dell'Esecutivo guidato da Enrico Letta.

Ieri, al coro di dichiarazioni e di richieste dei politici si sono uniti i leader delle parti sociali. E si fa strada la possibilità che in una riunione ad hoc del Consiglio dei ministri il governo decida di ricorrere allo strumento del decreto legge per risolvere alla bell'e meglio il garbuglio che si è creato in questi giorni.

Il decreto legge di cui parlano i bene informati dovrebbe contenere sostanzialmente una manovra straordinaria per 3 miliardi di euro. La metà di questi soldi, ovvero 1,6 miliardi, servirà per tappare il buco nei conti pubblici già individuato nei giorni scorsi, e permettere di centrare l'obiettivo del 3% nel rapporto deficit/Pil. Circa 1 miliardo verrà usato per congelare fino alla fine dell'anno l'aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22 per cento.

Con altri 4-500 milioni, invece, si potrà adempiere agli impegni presi dall'Italia in materia di missioni militari internazionali. Per trovare queste risorse - anche se i tecnici del ministero del Tesoro sono ancora al lavoro - si punta su un mix di tagli lineari su diverse voci della spesa pubblica (una pratica considerata «rozza», ma certo l'unica veloce ed efficace).

Altra ipotesi, una operazione di maquillage dei conti pubblici: si «venderebbero» in cambio di un miliardo alla Cassa Depositi e Prestiti (che è formalmente fuori dal circuito della pubblica amministrazione, pur essendo una longa manus dello Stato) un pacchetto di immobili di proprietà pubblica. Intanto però le parti sociali fanno la voce grossa.

Bisogna redistribuire il reddito e ridurre le tasse sul lavoro e sulle pensioni, dice il leader Cgil Susanna Camusso: se la legge di Stabilità non darà risposte in questo senso, «non si potrà che procedere con la mobilitazione unitaria».

Sono le richieste concordate a Genova da sindacati e Confindustria: alleggerire il carico fiscale su lavoro e imprese, riducendo il prelievo (con detrazioni) sui redditi di lavoratori e pensionati da un lato ed eliminando la componente lavoro dalla base imponibile Irap dall'altro. Da tempo le confederazioni hanno chiesto un tavolo di confronto che per il momento non è mai stato avviato.

Per Camusso, nessun meccanismo che ragioni di Iva e Imu raggiunge l'obiettivo» di ridistribuire il reddito e ridurre la tassazione su lavoratori dipendenti e pensionati, considerato invece «il punto dirimente». Raffaele Bonanni, Cisl, ribadisce che la sua confederazione è pronta al dialogo con Palazzo Chigi, ma ammonisce: «Il sindacato si mobiliterà per favorire la stabilità politica e per far ripartire l'economia attraverso un taglio drastico delle tasse per lavoratori, pensionati e imprese che investono». «Non resteremo a guardare», avverte Luigi Angeletti, Uil.

E per il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il taglio del cuneo fiscale insieme al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione è «il banco di prova delle buone intenzioni» di questo governo per favorire una ripresa dell'economia. Mentre lo stop dell'aumento dell'Iva da ottobre «non è la cosa prioritaria».

 

ENRICO LETTA PUGNO CHIUSO Susanna Camusso Nicola Zingaretti Raffaele Bonanni GIORGIO SQUINZI E CECCHERINI A BAGNAIA GIORGIO SQUINZI

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO