CON SOTTO-MARINO LA CULTURA A ROMA È FINITA SOTTOTERRA - DOPO 8 MESI NON C’È UN SOVRINTENDENTE COMUNALE, IL PALAEXPÒ È SENZA CDA E IL SINDACO CONTESTA LA CHIUSURA ESTIVA DELLE SCUDERIE DEL QUIRINALE (L’ULTIMO DEI PROBLEMI!)

1. LE MACERIE DELLA CULTURA A ROMA E LE RESPONSABILITÀ DEL SINDACO
Paolo Conti per ‘Il Corriere della Sera- Roma'

Durante la riunione-psicodramma di sabato in Campidoglio, il sindaco Ignazio Marino ha trovato tempo e spazio per contestare la chiusura estiva delle Scuderie al Quirinale. Nel buio panorama di macerie della cultura romana, privo di qualsiasi precedente da quarant'anni, il sindaco ha scelto proprio il luogo che, secondo il rapporto dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, anche nel 2013, come nei sei anni precedenti, risulta - dopo l'acqua potabile - il secondo servizio più apprezzato dai romani (99%).

La sede delle Scuderie ha un proprietario, incidentalmente la presidenza della Repubblica, che non ha mai fatto trapelare nemmeno l'ombra di un appunto sui risultati del Palaexpo. Si conoscono solo i tanti complimenti pubblici rivolti dal Capo dello Stato ai vertici dell'azienda durante le inaugurazioni delle mostre sempre coronate da successo (318 mila visitatori per Antonello da Messina, 300 mila per Tiziano e per il «difficile» Vermeer, i famosi 600 mila per Caravaggio) .

Nulla vieta che il sindaco chieda aperture estive per le Scuderie (spazio per mostre temporanee e non museo permanente, va rammentato a chi non distingue). La concessione dello spazio, che scadrà nel 2015, è al Comune che poi la affida al Palaexpo.

Ma allora bisogna assicurare energie economiche e designare subito il consiglio di amministrazione, e non attendere otto mesi bloccando la programmazione delle mostre future e sfidando l'omissione di atti di ufficio, visto che le designazioni (articolo 5 dello statuto dell'Azienda) spettano solo al sindaco e che l'articolo 50 comma 9 del Testo unico degli enti locali impone ai sindaci di procedere alle nomine di propria competenza entro 45 giorni dall'insediamento per evitare vuoti di potere e gestione, come ora a Roma.

Infatti (ecco le macerie) dopo otto mesi non c'è un Sovrintendente comunale, e chiunque può alzare un proprio monumento (è accaduto al Circo Massimo) senza problemi. Dopo otto mesi il Macro, costato 40 milioni di euro ai romani (ne ha ben scritto Paolo Fallai) è senza guida e senza progetti, ridotto a una scatola vuota, privo (per conclusione dei contratti) di chi ne ha curato per anni immagine e contenuti.

C'è da sperare che la Corte dei Conti non chieda ragione di un tale abbandono, dopo una spesa tanto impegnativa per Roma. Anche il teatro Palladium è per ora un'altra scatola vuota, privata del ruolo-guida della Fondazione Romaeuropa, organizzatrice di ricche stagioni con Peter Stein e Emma Dante.

Il Valle resta in balìa di un'occupazione in cui un gruppo di auto-convocati organizza la propria stagione, lasciando al Campidoglio la volgare incombenza di pagare le spese generali. Per fortuna l'Opera è stata affidata a un eccellente professionista, Carlo Fuortes. 

In quanto allo Stabile, mentre al Piccolo di Milano regna il grande Luca Ronconi, a Roma (dopo nomi come lo stesso Ronconi, Mario Martone, Giorgio Albertazzi, Gabriele Lavia) la nuova maggioranza ha nominato Ninni Cutaia, già alla guida del disciolto Ente Teatrale Italiano. Vedremo. E vedremo se e quando arriveranno le tante nomine dopo otto mesi. In quanto all'estate delle Scuderie, suvvia siamo onesti e seri, è davvero l'ultimissimo problema di una cultura romana precipitata nel baratro del vuoto per l'incapacità di decidere.


2. LA CULTURA A ROMA SPROFONDATA NEL BUIO DELL'INCOMPETENZA
Lettera di Jannis Kounellis e Alfredo Pirri a ‘La Repubblica'

Caro direttore, pur lavorando a vario titolo nel campo dell'arte, non riusciamo, in questo momento, a rivolgerci direttamente al sindaco o agli assessori per parlare dei temi della cultura. Questi patti antichi fra istituzioni e popolo dicono che i vostri sforzi dovrebbero coincidere con i nostri per dare rappresentanza alle energie cittadine migliori conferendogli qualità e autorevolezza di fronte a tutti.

Invece, voi, proprio in momenti cruciali come l'attuale, così complicato proprio sul piano della rappresentazione di questa qualità e soprattutto nel momento in cui si decide il destino d'istituzioni culturali importantissime, proponete irresponsabilmente soluzioni e nomi che nulla hanno a che fare con la cultura artistica.

Le persone scelte per dirigere istituzioni di alto profilo culturale e artistico dovrebbero essere espressione diretta della cultura e dell'arte e non del cosiddetto management culturale. Noi desidereremmo che quelle istituzioni fossero dirette da chi abbia capacità, per esempio, di creare occasioni espositive inedite e non partecipare a partite di giro nate altrove. Persone che hanno trascorso la loro vita a dialogare con i loro simili nel mondo intero e non espressione di famiglie locali (peggio se potenti). Infine persone che conoscono direttamente, per esperienza fatta, le specificità del discorso artistico.

Sempre, in momenti difficili, la cultura è accorsa a salvare la città dall'incendio, basti pensare al ruolo avuto da artisti e intellettuali per la rinascita della città nel momento più buio che essa ha attraversato, quello del terrorismo e delle leggi speciali. Quello che percepiamo è che la situazione attuale della cultura a Roma sprofondi in una tenebra ancora più scura rispetto a quel tempo.

Abbiamo l'impressione che tutti i ragionamenti che fate siano ancora più misteriosi e tetri di quanto non siano stati quelli durante il tempo delle trame eversive e che se vi ostinerete a non riconoscere e dare dignità alle forze attive della cultura contribuirete a fare risprofondare la città in quelle medesime trame contribuendo al medesimo obbiettivo distruttivo: diffondere estraneità verso le istituzioni e senso di fallimento invece che speranza e desiderio di cambiare il mondo.

 

 

Ignazio Marino e Anna Falchi ignazio marino con i peperoncini all opera di roma per la prima di ernani diretto da riccardo muti Flavia Barca Flavia Barca Palazzo delle EsposizioniPalazzo delle scuderie del quirinaleMUSEO MACRO ROMA KOUNELLIS, CANCELLO DELL'ORTO DI S. CROCE IN GERUSALEMME

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...