MALINDI MELANDRI, ROTTAMATA E RICICLATA: UN FAMILY AFFAIR? - DOPO LA NOMINA INOPINATA DI MINOLI AL MUSEO RIVOLI DI TORINO, QUANTO HA PESATO SUL MINISTRO ORNAGHI LA RETE PARENTALE PER CUI GIOVANNA È CUGINA DI MINOLI, LA CUI FIGLIA È LA SPOSA DI UN ALTO DIRIGENTE, A NOME SALVO NASTASI, CHE AL MINISTERO DEI BENI CULTURALI FA DA QUALCHE ANNETTO IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO?...

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

Sono giorni difficili. E anche per questo non ha reso un buon servizio alla politica e neanche alla cultura e in ultima analisi al suo governo il ministro tecnico dei Beni culturali Ornaghi, benedett'uomo, che ieri ha nominato l'onorevole Giovanna Melandri, del Pd, alla presidenza del Maxxi di Roma, il più prestigioso, ma già gracile museo per le arti contemporanee.

Sono anche giorni un po' selvatici, come in Italia ne capitano più o meno ogni vent'anni. E siccome adesso - come suona l'esclamativo slogan della rottamazione - non si va troppo per il sottile, ma chi governa ha la responsabilità di valutare in anticipo reazioni e conseguenze delle proprie scelte, forse il ministro Ornaghi, che è un valente studioso di politica e un prudente, anzi un prudentissimo, di più, è un prudentissimissimo uomo molto vicino a Santa Romana Chiesa, potrebbe anche chiedersi se non ha reso un cattivo servizio anche a Melandri.

La quale tuttavia ha subito accettato l'incarico, non si dirà qui la poltrona, e dopo aver cortesemente ringraziato ha promesso che ce la metterà tutta. E su questo c'è da esserne sicuri perché il personaggio, a suo modo, è tosto e anche piuttosto infaticabile assommando su di sé, insieme ovviamente ai limiti, le virtù della secchiona e quelle della prima della classe, e tante altre che qui, a parte un'ottima conoscenza dell'inglese, caso raro nel ceto politico nostrano, non pare comunque il caso di approfondire, perché non è questo il punto, o non è più solo questo.

A maggior ragione si chiederà indulgenza nel ridurre al minimo le ragioni che hanno portato alla scelta. Basti sapere che a Melandri, ministro dei Beni Culturali nei governi D'Alema e Amato, risale l'impegno di aver dato via al progetto originario del Maxxi; e se questo si è poi rapidamente indebolito, per innata cialtroneria alla vaccinara, mancanza cronica di fondi e spudoratissimo eccesso di appetiti politici (Polverini, per dire, ci ha piazzato dentro il suo temerario spin doctor), se sul Maxxi incombe l'ombra di un definitivo fallimento non è colpa della neo nominata presidente.

Né francamente pare opportuno approfondire la nomina di monsignor Ornaghi inoltrandosi con fiducia in una complicata rete parentale per cui Giovanna è effettivamente cugina di Giovanni Minoli, la cui figlia è la sposa di un alto dirigente, a nome Salvo Nastasi, che a via del Collegio Romano fa da qualche annetto il bello e il cattivo tempo. Con dei risultati, occorre purtroppo aggiungere, di cui è assai difficile rallegrarsi.

Ma queste malevoli spiegazioni, che immediatamente hanno fatto il giro dei palazzi e delle redazioni, e che da ieri sera entreranno ufficialmente nell'agenda salottiera capitolina, sono a loro modo un segno, un indizio, un sintomo del clima generale, come si diceva un po' aspro e ruvido e crudo e perciò, dall'altra parte, eccezionalmente aperto alla legge del "si salvi chi può".

In altre parole la rottamazione, formula tanto crudele e sbrigativa quanto efficace e contagiosa, poneipotenziali"rottamandi"nell'infelice, ma pressante stato d'animo di trovarsi non già una via d'uscita dal potere, ma qualche sistema, qualche marchingegno, qualche amicizia, qualche soluzione o nomina per restarci. Sotto altre forme, in altre vesti, con obiettivi diversi e anche nobili, ma trasmettendo drammaticamente il messaggio secondo cui senza potere (stipendio, segretaria, telefoni, macchina, rassegna stampa, viaggi, giorna-listi, fotografi, primi posti in platea e ammirazione dei gonzi), insomma senza tutto questo non c'è salvezza. E pazienza se il pubblico non lo capisce: io sono io.

Anche per definire questo percorso c'è un'espressione ingenerosa e poco simpatica, che in Italia ricorre anch'essa ogni ventennio: riciclaggio. Così sarà anche umano, ma proprio quando ci sarebbe più bisogno di umiltà, di ottimismo, di spirito di sacrificio, i "rottamandi" fanno di tutto per togliersi quelle virgolette e decisamente, rispetto a quella sorte, si preferiscono riciclati. Anche a costo di capirlo, questo processo, e perfino di soffrirne, diventando permalosi e irascibili con se stessi e con gli altri.

Melandri ha avuto finora una carriera molto bella e fortunata. Sempre che sia un vantaggio - e questa storia un po' lo smentisce - è entrata gloriosamente a Montecitorio, unica eletta della sinistra a Roma dopo l'alluvione berlusconiana, a 32 anni. Ha dato parecchio alla sua causa. Ma molto le ha dato la politica e, per quel poco che si può giudicare, anche la vita.
C'era qualche ragione di pensare che qualcosa si sentisse, per ragioni anche di formazione oltre che sentimentali, di restituire.

Anche a se stessa, in termini di fiducia. Nella primavera dell'anno scorso, a Oxford, era rimasta folgorata da un progetto di imprenditoria e innovazione sociale, capitalismo filantropico, storie anche straordinarie di impegno sul futuro, tecnologie, alfabetizzazione, università "a piedi scalzi" capaci di trasformare vecchie signore analfabete del Sudamerica in ingegneri solari. A questo mondo fantastico di persone "irragionevoli", pochi giorni fa, aveva dedicato il suo impegno battezzandolo "Uman". E presentazioni, prolusioni, articoli, tutto. Ma adesso si scopre che non era tutto. È passato il Maxxi e lei, zàc, l'ha preso al volo. Magari farà benissimo, ma forse non se lo meritava.

 

 

Giovanna Melandri Giovanna Melandri balla con Samuel Peron - di Stefano Cardone per "Oggi"melandri a malindifan71 giov melandri gian minoliSALVO NASTASI LORENZO ORNAGHI SALVO NASTASI GIULIA MINOLI Il MAxxi

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM