
A TE IL VENETO, A ME LA LOMBARDIA - COSA CHIEDERÀ GIORGIA MELONI, IN CAMBIO DELL'OK ALLA CANDIDATURA DI UN LEGHISTA PER IL DOPO ZAIA? LA DUCETTA VORRÀ PRENDERSI IL PIRELLONE NEL 2028, CON IL RISCHIO DI LASCIARLO GOVERNARE ALLA BANDA DEI LA RUSSA, CHE GIÀ SPADRONEGGIA? – NEL CARROCCIO SONO CONVINTI DI AVERLA ORMAI SPUNTATA E SI PREPARANO A LANCIARE IL VICESEGRETARIO NAZIONALE, ALBERTO STEFANI, COME CANDIDATO: LUCA ZAIA CORRERÀ NELLE LISTE DEL PARTITO E NON CON UNA LISTA A SUO NOME (PERICOLO SVENTATO)
Matteo Pucciarelli per “la Repubblica” - Estratti
GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI
Se non si sblocca il Veneto, non si chiude neanche in Campania e in Puglia. Le diramazioni locali del centrodestra, sulla carta competenti nei rispettivi territori, attendono solo il famigerato tavolo dei leader, la cui data è ancora da definire. «Da qui a dieci giorni ci siamo», assicura un big di FdI.
La composizione delle candidature fa infatti parte di un accordo complessivo tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini (con anche Maurizio Lupi che reclama i propri spazi). Il manuale Cencelli applicato alle amministrative è sempre complesso, ma di sicuro il piatto forte è laddove si è quasi certi di vincere, e qui si torna al Veneto.
Nel Carroccio sono convinti di averla ormai spuntata, anche grazie alla scelta — in realtà tutta da confermare — di far correre Luca Zaia nelle liste del partito e non con una lista a suo nome. Matteo Salvini e soci da tempo ricordano una specie di "lodo Berlusconi".
Parliamo dell'inizio degli anni Dieci del 2000, quando la Lega Nord ottenne tre candidature diventate tre presidenti di Regione contemporaneamente al Nord, nonostante lo strapotere elettorale a livello nazionale del Popolo della Libertà: Piemonte con Roberto Cota, Veneto con Zaia e Lombardia con Roberto Maroni. E parliamo di un partito che a livello nazionale valeva il 4-5 per cento, contro il 21-25 del Pdl.
Il nome principale per la Liga resta quello di Alberto Stefani, vicesegretario nazionale. L'ipotesi di un altro veneto doc come Lorenzo Fontana è stata smentita con forza da via Bellerio a Milano: il presidente della Camera non avrebbe alcuna intenzione di lasciare Montecitorio, sono «ipotesi da calciomercato estivo».
I nomi più politici di FdI restano invece quelli dei senatori Luca De Carlo (che è anche segretario regionale della fiamma tricolore) e Roberto Speranzon, mentre per FI rimane sul tavolo Flavio Tosi, leghista della prima ora ed ex sindaco di Verona, oggi eurodeputato azzurro.
GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI
Tra l'altro non manca solo il candidato — quello del centrosinistra c'è: Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso — ma anche la data delle elezioni.
Le partite campane e pugliesi invece si annunciano in salita per il centrodestra.