giorgia meloni silvia albano toghe magistratura

GIORGIA MELONI SFERRA UN ALTRO ATTACCO AI MAGISTRATI - “NON POSSO ACCETTARE CONDIZIONAMENTI SULLA GIUSTIZIA”. LA SORA GIORGIA SCEGLIE LA LINEA DURA DOPO GLI STRALI DI CROSETTO E IL RINVIO A GIUDIZIO DEL FEDELISSIMO DELMASTRO ACCUSATO DI AVER FATTO PRESSIONI SUL DAP. I SOSPETTI DOPO LE CRITICHE, DA LEI DEFINITE "INACCETTABILI", DEI MAGISTRATI ALLA RIFORMA DEL PREMIERATO E I TIMORI DI SGAMBETTI (LA SUA FRASE RIVELATA DA SALLUSTI: “NON SO SE ARRIVO VIVA ALLE ELEZIONI EUROPEE”) – SILVIA ALBANO (PRESIDENTE DELLA CORRENTE "DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA"): “DAL GOVERNO UN ATTACCO AI GIUDICI. COSÌ SI MINA LA FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA” – DAGOREPORT+VIDEO

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/csm-consiglio-superiore-mantovano-ndash-avviso-navigati-si-376261.htm

 

https://video.corriere.it/politica/meloni-nessuno-scontro-ma-piccola-parte-magistratura-contrasta-governo/dc60430a-911c-11ee-a401-09864c6ce364

 

Emanuele Lauria per la Repubblica - Estratti

 

(...)

mattarella meloni mantovano

Meloni ha in mente una precisa strategia di comunicazione: difendere i suoi uomini di governo rimandando la palla nel campo della magistratura. Cui solo formalmente vengono rivolte parole di pace. Perché il riferimento alla cultura di destra che «rispetta le istituzioni», che non concepisce lo scontro fra “servitori dello Stato”, lascia dopo meno di un minuto lo spazio a un rilancio chiaro: “Ci sono gruppi di magistrati che fanno politica”.

 

Non ha dunque alcuna intenzione, Meloni, di lasciar cadere nel vuoto l’accusa di Crosetto, malgrado soltanto venerdì lo stesso ministro della Difesa abbia ridimensionato il suo allarme in Parlamento (anche se con l’evocazione di Craxi non particolarmente gradito da Palazzo Chigi) e nonostante un clima generale che sembrava stemperato, figlio anche dell’assoluto riserbo sull’argomento che il presidente della Repubblica, che ha partecipato giovedì alla riunione plenaria del Csm, ha scelto di mantenere. Un silenzio, quello di Mattarella, interpretabile proprio come un gesto distensivo, per abbassare i toni di uno scontro tra poteri dello Stato.

 

giorgia meloni

Ma l’ultima vicenda, quella del fedelissimo Delmastro rinviato a giudizio con l’accusa di aver fatto pressioni sul Dap per ottenere un relazione dopo la visita di alcuni esponenti del Pd all’anarchico Cospito (notizie poi divulgate in aula dal collega e coinquilino Giovanni Donzelli), non permette a Meloni un tono più conciliante. A costo di determinare nuovamente l’irritazione dell’associazione dei magistrati.

 

Non è in grado di fare una retromarcia netta sulla linea dura, la presidente del Consiglio, perché non può sconfessare l’operato di Delmastro. E perché lei è assolutamente convinta che ci siano le ingerenze dei pm in politica denunciate da Crosetto. La premier non si spinge a parlare di “strategia” ma c’è un fatto che, esplicitamente, le incute forti sospetti: le critiche dell’Anm alla riforma del premierato. «Inaccettabili» proprio perché riguardano una legge-manifesto del governo, uno dei cardini della sua azione politica prima delle Europee. Una bandiera elettorale. Chi la attacca dall’esterno, è il suo pensiero, mira al cuore della sua attività politica. Può far avverare la profezia che il direttore del Giornale Alessandro Sallusti ha rivelato: “Non so se arrivo viva alle elezioni europee”.

GIORGIA MELONI - COP28

 

No, non poteva più tacere, Giorgia Meloni, e nelle ore in cui alla Cop28, a ridosso della splendida cupola dell’Al Wasl Plaza, si divideva fra finanziamenti ai Paesi danneggiati dalle emissioni inquinanti e dubbi sul nucleare, ha maturato due convinzioni, riferite da chi le sta vicino.

 

La prima: la maggioranza non deve avere remore sulla riforma costituzionale, assolutamente da approvare in prima lettura entro giugno. La seconda: di qui al voto la squadra di governo non si cambia, malgrado le inchieste. Il rimpasto verrà dopo, anche perché alcuni ministri saranno candidati. La vicenda Delmastro, come quella che riguarda Santanchè, non imporranno nel frattempo modifiche. Anzi, le sconsigliano vivamente. “Non possiamo accettare condizionamenti”, è la posizione. E allora: nessun atto ostile alla magistratura. Ma l’accento sulla distanza con le toghe (diplomaticamente “con una parte” di esse) rimane.

 

 

ALBANO: “DAL GOVERNO ATTACCO AI GIUDICI

Liana Milella per la Repubblica - Estratti

giorgia meloni al senato

 

Albano, lei è una giudice che si occupa di immigrazione e che a ridosso del caso Apostolico è stata attaccata come altri suoi colleghi per i suoi post su Facebook e per la sua linea umanitaria nei confronti dei migranti. La sua elezione a presidente di Magistratura democratica è un segnale al governo?

“Direi di no. Perché la mia nomina non ha nulla a che vedere con gli attacchi che ho subito. Siamo su due piani del tutto distinti”.

 

(...)

 

Ha visto cosa dice Meloni da Dubai? Che “è fuori misura” dire che la sua riforma costituzionale porta a una deriva antidemocratica”. Critiche che spettano alla politica, e non a voi toghe.

“Non ricordo se siano state usate queste precise parole. Ma, in ogni caso, per la funzione che la Costituzione assegna al potere giudiziario, credo proprio che la magistratura abbia il dovere di intervenire nel dibattito pubblico sulle riforme istituzionali ed evidenziare le conseguenze che ritiene potrebbero derivare da un’alterazione dell’equilibrio tra i poteri disegnato dai costituenti”.

 

delmastro meloni

Meloni critica pure quella “piccola parte della magistratura” che boccia le misure sui migranti perché non sarebbero in linea “con una certa visione del mondo”. Sta parlando proprio di lei…

“I magistrati sono persone normali e hanno una propria visione del mondo. La nostra attività interpretativa si basa e si deve basare sempre e comunque sull’ordinamento giuridico. Il nostro faro sono la Costituzione e le Carte sovranazionali, sulla cui base vanno interpretate le norme, tutte le norme. Questo è il parametro con il quale i giudici interpretano e applicano le norme, non certo un’arbitraria visione del mondo”.

 

Ma le sue parole fanno capire che ritiene eccessive le vostre critiche, e contesta che voi siate titolati a farle.

“Guardi, i provvedimenti giudiziari si possono criticare e naturalmente l’attività interpretativa non conduce sempre a risultati univoci, ma c’è sempre stato un fecondo dibattito tra i giuristi, grazie anche al quale il diritto vivente si è evoluto e ha consentito nel tempo di eliminare le norme rimaste in vigore dal regime fascista e far crescere una giurisdizione sempre più fedele e garante dei valori costituzionali. La Costituzione, come diceva Pietro Calamandrei, è una carta, se la si lascia cadere non si muove, perché possa vivere bisogna metterci dentro ogni giorno la passione e l’impegno a mantenere quelle promesse che nella Costituzione sono contenute. Questa è la nostra visione del mondo e proprio sulla necessità di raccogliere questo impegno nel lontano 1964 è nata Magistratura democratica”.

andrea delmastro delle vedove foto di bacco

 

La Carta vi garantisce il diritto di esprimere le vostre opinioni e l’indipendenza dal potere politico?

“La Consulta, in più sentenze, ha già scritto che i magistrati godono del pieno diritto di associarsi e di partecipare al dibattito pubblico, e lo ha detto anche la Corte europea dei diritti dell’uomo sui giudici turchi e la Corte di giustizia del Lussemburgo sui giudici polacchi. La Costituzione e le carte sovranazionali assicurano la nostra indipendenza da ogni altro potere. Non per attribuirci un privilegio, ma per far sì che i giudici siano in grado di garantire a loro volta i diritti di tutti”.

 

E questo vi dà anche il diritto di criticare il premierato di Meloni? La premier non è d’accordo.

“Il riferimento alla funzione ‘anti maggioritaria della giurisdizione’ non va intesa nel senso di “opposizione giudiziaria ai governi”: i padri fondatori della nostra Repubblica hanno voluto garantire che i diritti fondamentali delle persone non potessero essere messi in discussione da nessuna maggioranza e ha previsto che fosse la giurisdizione a doverli garantire, questa è la ragione delle garanzie di indipendenza della magistratura”.

silvia albano

 

In Paesi come la Turchia, l’Ungheria, la Polonia i giudici sono finiti sotto il governo, ma anche in galera. Teme che possa accadere pure in Italia?

“Alcune proposte di legge costituzionale ci preoccupano, perché prevedere che l’organo di autogoverno della magistratura non abbia più una maggioranza di togati e veda aumentare in modo decisivo la componente di nomina politica rischia seriamente di compromettere la nostra indipendenza perché il Csm ne è il principale garante. Anche togliere al pm il potere di coordinare la polizia giudiziaria significa lasciare a quest’ultima, che dipende dal ministro dell’Interno, sostanzialmente la scelta di quali indagini fare e quali reati perseguire”.

 

giorgia meloni al senato 2LA SELEZIONE DELLA CLASSE DIRIGENTE DI FRATELLI DITALIA - VIGNETTA ELLEKAPPASILVIA ALBANOmeloni crosetto

(...)

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…